giovedì 30 dicembre 2010

Una scuola dimezzata

Imbarazzante che tra le file della Lista Civica, forza di maggioranza, nel corso di un Consiglio Comunale aperto sulla scuola sedessero poco più di una manciata di consiglieri su tredici eletti. Ancora più preoccupante che nessun documento sia stato preparato dalla stessa maggioranza sulla scuola, per poterlo sottoporre al voto del Consiglio all’esito della discussione o, al limite, per proporre un’integrazione con eventuali documenti predisposti dalle opposizioni.
La Lista Civica, nonostante ciò, non perde occasione per dimostrare di avere una visione parziale di ciò che accade sotto i suoi occhi. Non nota neppure che al momento del voto del documento portato da Città Aperta e Sinistra per Volterra, i consiglieri “di maggioranza” si fossero ridotti a 4: Tonelli, Bernardini, Guarneri e Lonzi, oltre al Sindaco. Eppure nel suo articolo pubblicato nella scorsa Spalletta ciò che nota l’articolista della Lista, guarda il caso, è che Bernardini e Guarneri hanno  votato a favore del documento portato dalle minoranze di sinistra, tacciandoli di “essere sensibili al richiamo della giungla”, nonostante entrambi siano intervenuti per sostenere le ragioni del proprio voto ed entrambi abbiano invitato minoranze e maggioranza a ricercare un’unità di intenti. Forse con una maggioranza vera, come si è fatto in altre occasioni, si sarebbe potuto discutere di come emendare il documento per adattarlo alle sensibilità di tutti i consiglieri della Lista Civica. Ma non c’erano i numeri. E’ chiaro purtroppo che ciò che preme è qualcos’altro rispetto alla mediazione (cosa a cui da tempo si è rinunciato in favore della stretta logica dello scontro sulla base dei numeri) e alla discussione seria dei problemi della città . Ne è la dimostrazione lo scarso interesse dimostrato per la discussione in seno all’organo più alto dell’amministrazione su di un tema così delicato come la scuola. Le molte assenze, le defezioni alle chetichella di Moschi e Righi nel corso della seduta di Consiglio, prima del momento del voto, ci sembrano episodi rimarchevoli e tristemente significativi. Non si comprende poi per quale ragione l’Amministrazione Comunale di Volterra sia autorizzata a criticare (giustamente) la Regione quando assume provvedimenti che penalizzano la sanità volterrana, ma non si senta autorizzata a criticare il governo per una riforma che penalizza la nostra scuola. Avevamo stabilito che avremmo lottato contro quei provvedimenti che potessero penalizzare la nostra zona, da qualunque parte potessero arrivare i tagli, destra o sinistra. Invece sembra che nel corso dei mesi le cose abbiano assunto una piega diversa, ma senza che nessuno ci abbia spiegato le ragioni di tale cambio di rotta. Un cambio di rotta che evidentemente non condividiamo.

Progetto Originario Lista Civica

Estrazioni minerarie :il«no» alle concessioni - Il Tar accoglie i ricorsi di Wwf e Italia Nostra

venerdì 17 dicembre 2010

Rassegna stampa

Il Tirreno

La Nazione

Un Progetto aperto a tutti

Martedì scorso al cinema Centrale, Progetto Originario ha tenuto il suo primo incontro pubblico. Nonostante il freddo pungente siamo soddisfatti della partecipazione dei cittadini. Presenti,  tra il pubblico, i rappresentati dei  partiti di opposizione, il Sindaco, il Vicesindaco e alcuni consiglieri di maggioranza. Assenti, nonostante l’invito, i rappresentati del nuovo consiglio della Lista Civica Uniti per Volterra coi quali ci saremo volentieri confrontati. 
Ha aperto la serata l’assessore uscente Bernardini che ha ripercorso le principali tappe dell’amministrazione civica di Volterra di quest’ultimo anno e mezzo: dalla nascita della Lista Civica ai principali eventi che hanno condotto alla nascita di Progetto Originario fino all’uscita dalla Giunta.
La Lista Civica, nata come soggetto trasversale ed indipendente da formazioni politiche tradizionali e quindi privo di collante ideologico, necessitava, per poter procedere come movimento politico e come forza di governo, di altri presupposti che furono individuati nel metodo di lavoro, basato sulla condivisione, la partecipazione e la trasparenza. In omaggio a questi principi fu elaborato il programma di governo e furono assunti gli impegni con gli elettori. Purtroppo questi presupposti sono stati via via disattesi. L’abbandono del metodo della condivisione ha condotto l’amministrazione ad inanellare una serie di errori certamente non imputabili all’inesperienza. A cominciare dall’episodio delle dimissioni del professor Furlanis, l’architetto di fama internazionale e collaboratore stabile di alcuni Ministeri tra i quali quello ai Beni Culturali, ideatore di progetti che potevano rilanciare un settore strategico per Volterra come quello della cultura. L’inizio di una nuova fase del festival Volterrateatro (con l’istituzione di una direzione artistica composta da una commissione di esperti di livello internazionale), l’apertura di una scuola di teatro d’arte drammatica, una legge speciale per il museo Guarnacci, solo per citare qualche esempio, erano progetti a cui stava lavorando il professor Furlanis. Altro “incidente di percorso” il licenziamento dell’assessore all’Urbanistica Fambrini, professionista competente ed estremamente motivato che aveva sposato la causa della Lista Civica divenendone subito anche un iscritto, colpevole secondo il Sindaco di inefficienza per non aver prodotto la variante del regolamento urbanistico, quando in realtà era il suo capitolo di bilancio a non prevedere i fondi per procedere il tale direzione. Ulteriore tegola il licenziamento del direttore generale comunale, Patrizia Nuzzi, che ha vanificato il lavoro di mesi per la necessaria riorganizzazione del personale. La mancata riorganizzazione provocherà, in combinazione con la nuova legge finanziaria, l’ingessamento della macchina comunale, inibendo ogni possibilità di progressione di carriera, di assunzione e di ricambio in caso di pensionamento.
L’assessore uscente Guarneri ha concentrato il proprio intervento sulle problematiche legate all’approvazione del bilancio di previsione 2010 e sulla figura di Orsi, sul suo ruolo politico, di amministratore unico di ASAV nonché di presidente del S. Chiara. Un ruolo politico, contrastato internamente, ma che per più di un anno è stato oggettivamente assai influente nelle decisioni strategiche assunte dall’amministrazione, come ha dichiarato apertamente lui stesso. Come presidente del S. Chiara, azienda di servizi alla persona, ha evitato accuratamente di condividere o anche solo confrontare gli indirizzi da assegnare all’azienda con l’assessore di competenza e tanto meno con la Giunta. Il consigliere Cocucci ha infine illustrato, in un breve ma incisivo intervento, gli aspetti legati alla situazione critica del bilancio comunale e al piano triennale delle opere pubbliche. Un piano di interventi mirato ad obiettivi di immagine piuttosto che alla concretezza.  Cocucci ha poi sottolineato che l’esigua entità delle risorse a disposizione del Comune di Volterra avrebbe dovuto consigliare di concentrarsi su poche opere finanziabili di vera utilità: un nuovo asilo nido, l’edilizia popolare, un parcheggio.
 Questo vuole essere solo il primo episodio di un percorso di confronto con i cittadini e con le organizzazioni locali sulle problematiche della zona.  L’uscita dalla Giunta degli assessori Guarneri e Bernardini, a partire dal 31 di dicembre, inaugurerà una nuova fase nel percorso dell’attuale amministrazione assieme a nuove prospettive per la città.

Progetto Originario Lista Civica

martedì 14 dicembre 2010

Orsi e Fambrini, sguardi diversi su Volterra

Mi ha fatto piacere leggere la scorsa settimana su questo settimanale le opinioni dell’ex assessore all’Urbanistica, l’arch. Francesco Fambrini. Ho ritrovato la persona acuta, equilibrata ma anche appassionata che conosco e apprezzo. Il suo commento prende spunto da una lettera di Emanuele Orsi per tracciare il suo punto di vista sull’odierna Amministrazione Comunale di Volterra e sul progetto politico che le stava a monte. In prima battuta non si può proprio fare a meno di notare la differenza di stile tra i due, Orsi e Fambrini. Tanto appare risentito e allusivo l’uno, quanto suona lineare e disincantato l’altro. Del resto, anche in passato avevano dimostrato di avere personalità molto diverse e per certi versi contrapposte. Semplice e diretto, talvolta fino alla brutalità, l’assessore, articolato e ondivago il consulente politico di Moschi. Chi nell’amministrazione pendeva dalle labbra di Emanuele Orsi detestava Fambrini; chi stimava Fambrini mal sopportava Orsi e l’ambiguità del suo ruolo. Oggi, l’ex presidente del S. Chiara consuma la sua vendetta riservando al sindaco Buselli, reo di non averlo difeso abbastanza, lo stesso trattamento che soleva impartire qualche mese fa a chi gli intralciava la strada. Un altro al suo posto avrebbe pensato a scusarsi per essersi fregiato di titoli ed esperienze professionali di fantasia. A me personalmente Orsi non ha mai mostrato il suo curriculum, ma ricordo precisamente che un paio di volte mi parlò delle sue esperienze di lavoro a Milano e in Brasile in ruoli di tutto rispetto all’interno della Società Fontana, azienda di produzione di bulloneria con succursali diffuse in mezzo mondo. Alla fine è risultato tutto falso. Durante gli accertamenti compiuti in seguito alle note vicende, la Società Fontana smentì categoricamente di avere mai avuto niente a che fare con lui. Anzi, credo che, nella fase di maggior clamore dalla vicenda, i suoi legali rappresentanti abbiano inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica a tutela del buon nome dell’azienda.
Ciò che più conta per me, però, è che la lettera di Francesco Fambrini offre finalmente l’occasione per tornare pubblicamente sulla sua esperienza all’interno dell’amministrazione, per rendergli qualche merito. Fambrini stava lavorando bene al suo assessorato, possedeva competenze specifiche e si era sinceramente appassionato al compito che gli era stato assegnato. Non riuscì a portare avanti la variante urbanistica necessaria ancora adesso alla città e al nostro territorio, unicamente perché non ebbe soldi sufficienti nel suo bilancio. Lo stanziamento adeguato arrivò soltanto pochissimi giorni prima del suo licenziamento e gli fu di fatto impossibile procedere all’assegnazione dell’incarico. Per me e per altri suoi colleghi assessori fu particolarmente doloroso assistere all’episodio della lettera di rimostranze dei professionisti locali e all’uso strumentale che ne venne fatto contro di lui. Quella vicenda, dopo le contrastate dimissioni del prof. Furlanis e l’uscita sulla stampa di una serie di scritti mirati a suo sfavore (naturalmente non firmati ma di chiara provenienza), contribuì ad esasperare il suo stato d’animo. Nell’ultimo spezzone del suo mandato più volte io, Graziano Gazzarri, Sonia Guarneri e Luigi Cocucci intervenimmo per dissuaderlo dal dimettersi. Come noto finì per essere allontanato dal sindaco, dopo l’ennesima discussione. Credo che in seguito gli sia rimasto il rammarico di non essersi congedato da Volterra di propria iniziativa. A soli sei mesi di distanza da quei giorni, io e Sonia Guarneri non abbiamo applicato a noi stessi la stessa logica che reclamavamo da lui, e abbiamo deciso di lasciare le nostre deleghe per reagire ad un andamento che non riconosciamo più per quello che avevamo pensato e promosso insieme ai primi membri della lista civica. Non concordo tuttavia con le conclusioni tratte da Fambrini, quando scrive che oggi “si è persa l’ultima speranza di sopravvivenza di una grande idea che aveva brillato alle ultime elezioni”. Può darsi, invece, che si sia persa per strada soltanto l’interpretazione, la traduzione in pratica di un’idea ancora valida, come dimostrano molte altre esperienze di liste civiche meno travagliate della nostra. In ogni caso non vale la pena perdersi d’animo. Di fronte a tanti problemi che attorniano la nostra zona, credo ancora che occorra riunire assieme tutte le forze migliori per tentare di sottrarsi ad un processo di declino preoccupante ma non ancora inarrestabile.  

Fabio Bernardini

lunedì 13 dicembre 2010

Motivi e prospettive Progetto Originario incontra la gente


 VOLTERRA. «Facendo un passo indietro da amministratori, adesso ci siamo messi dalla parte dei controllori», Fabio Bernardini assessore volterrano all'ambiente ancora per due settimane presenta la prima assemblea pubblica di Progetto Originario. Ovvero il gruppo nato in seno alla maggioranza della Lista civica di cui è fondatore insieme a Sonia Guarneri, anche lei al timone del sociale per altri 15 giorni e poi via. Indietro. Tra le file dei consiglieri e qualcuno addirittura ipotizza la nascita di un prossimo gruppo consiliare misto. Al di là delle ipotesi e di uno scenario tutto in evoluzione, PO incontra i volterrani martedì 14 alle 21.15 al cinema Centrale di Volterra. «Abbiamo preso le distanze rispetto ad una situazione che non ci rispecchiava più», continua Bernardini. Anche Luigi Cocucci, ex consigliere con delega e Vera Trinciarelli sono tra le fila. «Dopo un anno e mezzo di amministrazione Buselli, riteniamo utile illustrare e discutere il nostro punto di vista su questa esperienza e sui motivi delle difficoltà emerse. Crediamo che sia doveroso un confronto sulle vicende che hanno contraddistinto la prima amministrazione, incappata dopo un solo anno mezzo di governo in una difficile crisi politica. Con questa prima assemblea desideriamo intraprendere una discussione pubblica seria e trasparente, che parta dai problemi che vive attualmente l'amministrazione», fanno sapere.
 

martedì 7 dicembre 2010

14 Dicembre: Progetto Originario alla prima assemblea pubblica

Progetto Originario Lista Civica invita la cittadinanza a partecipare ad un incontro pubblico che si terrà Martedì 14 Dicembre alle ore 21.15 al Cinema Centrale. Dopo un anno e mezzo di amministrazione Buselli, riteniamo utile incontrare i cittadini per illustrare e discutere il nostro punto di vista su questa esperienza e sui principali motivi delle difficoltà emerse.  La nascita di Progetto Originario in seno alla Lista Civica per evitarne la distorsione dal progetto iniziale, i suoi distinguo dai metodi utilizzati dall’amministrazione Buselli fino all’uscita dalla Giunta di Bernardini e Guarneri meritano un approfondimento pubblico. Crediamo che sia fondamentale e doveroso un confronto aperto con gli elettori sulle vicende che hanno contraddistinto la prima amministrazione civica della città di Volterra, incappata dopo un solo anno  mezzo di governo in una difficile crisi politica. Con questa prima assemblea desideriamo intraprendere una discussione pubblica seria e trasparente, che parta dai problemi che vive attualmente l’amministrazione comunale di Volterra per arrivare alle prospettive future per la nostra città.  Confronto, partecipazione e dialogo vogliono rimanere i cardini della nostra azione politica, in coerenza con i principi ed i metodi che ispirarono la nascita della Lista Civica Uniti per Volterra, che non dovrebbero subire quelle deviazioni che purtroppo abbiamo spesso osservato. Tutti sono invitati.

Progetto Originario Lista Civica

sabato 4 dicembre 2010

Bernardini e Guarneri : le ragioni delle nostre dimissioni


La nostra decisione di rimettere le deleghe di Ambiente, Sociale e Bilancio nelle mani del sindaco di Volterra dal 31 Dicembre è avvenuta in seguito alla proposta di rimpasto, ma non è dovuta soltanto a questo episodio. Già da molti mesi è venuta diminuendo la nostra fiducia nelle capacità di questa Amministrazione di assolvere i compiti che ci eravamo dati e quindi di rispettare gli impegni presi con gli elettori. Il primo importante episodio che mise in dubbio la nostra tenuta, fu quello legato alle dimissioni del professor Furlanis dall’assessorato alla Cultura e Istruzione. Nelle nostre intenzioni la presenza del professore doveva rappresentare una delle risorse primarie su cui fondare il rilancio della nostra città. All’epoca delle sue dimissioni, sapendo che queste erano causate da ripetuti contrasti col sindaco, non solo noi ma l’intera Giunta, chiese a quest’ultimo di moderare le sue interferenze in questo settore, confidando nelle indiscusse competenze e capacità organizzative dell’assessore. Non fummo ascoltati. Dopodiché si sono susseguiti molti altri episodi dello stesso segno, che hanno progressivamente affievolito la nostra fiducia nell’Amministrazione che abbiamo contribuito a portare al governo della città. Dal caso Orsi in poi si è aperto in seno alla maggioranza un percorso di confronto duro, faticoso e purtroppo irrisolto. L’episodio del rimpasto  è caduto come la classica goccia in un bicchiere ormai pieno. Ricapitoliamo. Sabato 13 Novembre il sindaco comunicò al gruppo di maggioranza la sua proposta di rimpasto. Prevedeva nelle sue linee principali il trasferimento delle competenze in materia di Bilancio da Moschi a Guarneri, la creazione di un nuovo assessorato alle Manutenzioni da assegnare a Lonzi e il mantenimento permanente della delega all’Urbanistica nelle mani del sindaco. Questa ipotesi, a nostro avviso, non risponde ai bisogni del Comune, che richiede competenze specifiche e continuità di azione nel delicato settore dell’Urbanistica, già in sofferenza a causa della congiuntura economica e di un Regolamento Urbanistico approvato solo nel 2009 ma che travisa i reali bisogni di questo territorio. L’altro punto delicato è quello relativo ai Lavori Pubblici che, osservando da vicino come sono stati portati avanti finora, abbiamo maturato la convinzione che meritino sicuramente un impegno più trasparente e probabilmente maggiore competenza. Con tali premesse questo assessorato potrebbe e dovrebbe ricomprendere nel proprio ambito anche la delega alle manutenzioni, che generalmente gli appartiene per continuità d’azione. Abbiamo quindi ritenuto che le profonde divergenze d’opinione col sindaco dovessero esprimersi coerentemente con le nostre dimissioni, comunicate al Sindaco il 15 novembre all’indomani del rimpasto. Dimissioni che saranno rese pienamente efficaci dal 31 di Dicembre prossimo, per poter ultimare quegli interventi urgenti di nostra competenza già avviati e prossimi alla conclusione.


Sonia Guarneri e Fabio Bernardini   

Le dimissioni : rassegna stampa

Il Tirreno 4 Dicembre 2010
   
La Nazione del 4 Dicembre 2010


venerdì 3 dicembre 2010

Le conseguenze di decisioni improvvisate

Apprendiamo con un po’ di meraviglia dalla stampa che i consiglieri del S. Chiara Favilli e Giacomi si sono dimessi. La cosa che stupisce innanzi tutto è la motivazione. Si adduce una incompatibilità col loro lavoro. E’ bizzarro che questa incompatibilità salti fuori solo dopo un anno e mezzo di amministrazione del S. Chiara e quando la bufera scatenata intorno all’ente dal caso Orsi sembrava seppur con fatica attenuarsi. Le dimissioni inoltre giungono a meno di un mese dall’ultimo Consiglio Comunale dove si è dibattuta la questione del S. Chiara che ha sancito la loro riconferma nel CdA accanto ai tre nuovi membri nominati con apposito bando pubblico in sostituzione dell’ex presidente Orsi  e dei consiglieri dimissionari Cardellini e Fidanzi. Merita forse fare una breve cronistoria della vicenda.  Appena scattò il “caso orsi” le opposizioni e Progetto Originario espressero la loro posizione: azzerare il CdA per procedere a nuove nomine con criteri di trasparenza tramite apposito bando pubblico. Il Sindaco indugiò anche di fronte alle sollecitazioni  interne alla maggioranza. Nella seduta di Consiglio Comunale dei primi di ottobre, dopo un ampio dibattito, venne svelato dall’assessore Bernardini che i membri del CdA avevano presentato le loro dimissioni spontanee. La votazione sulla mozione presentata dalle opposizioni, emendata e votata anche dai consiglieri di Progetto Originario e dalla capogruppo Tonelli andò in parità, ma fu dichiarata respinta, il Sindaco respinse le dimissioni e presentò un bando pubblico per la sostituzione di Orsi. Pochi giorni dopo le opposizioni chiesero di ridiscutere la mozione poiché a norma di regolamento in caso di parità una mozione non può essere dichiarata né approvata né respinta anzi può essere ridiscussa in sede di Consiglio. A fine ottobre trapelarono le prime indiscrezioni sulla nomina di Bacci in sostituzione dell’ex presidente Orsi, l’indomani Cardellini e Fidanzi si dimisero ed il Sindaco utilizzò la graduatoria del concorso per nominare oltre a Bacci, altri due membri in loro sostituzione, di sua esclusiva iniziativa e anticipando il passaggio nel Consiglio Comunale che si sarebbe tenuto solo di lì a pochissimi giorni. In quella sede le opposizioni modificarono il testo della mozione chiedendo la revoca dell’intero CdA (anche dei membri nominati tramite bando) con un testo che più che tendere all’interesse dell’ente appariva come un attacco diretto al Sindaco. I consiglieri di Progetto Originario non votarono la mozione così modificata per senso di responsabilità seppur con notevole sforzo, come fu ben espresso nelle loro dichiarazioni di voto. A quel punto, l’azzeramento del CAa avrebbe di fatto rigettato l’ente in un protratto stato di sospensione, prospettiva non certo auspicabile per un’azienda dal bilancio in profondo rosso. Se, invece, Favilli e Giacomi avessero manifestato 25 giorni fa al Sindaco la loro disponibilità a dimettersi spontaneamente, si sarebbe potuto trovare un accordo e magari giungere ad un voto unanime allentando molte tensioni. Quelle dimissioni che sembravano impossibili giungono invece adesso, dopo appena pochi giorni, delineando una situazione abbastanza grottesca. Purtroppo la vicenda è stata gestita male fin dall’inizio e adesso si pagano le conseguenze di decisioni improvvisate e personalistiche. Conseguenze che speriamo non ricadono sulla gestione e sul futuro dell’ente.

Progetto Originario Lista Civica

S. Chiara: dimissioni ad orologeria

Non abbiamo visto versare neppure una lacrima sulle recenti dimissioni dal Consiglio di Amministrazione del S. Chiara del vicepresidente Giacomi e della consigliera Favilli. Fino a tre settimane fa, l’accettazione da parte del Sindaco delle loro dimissioni spontanee sembrava destinata a suscitare un dramma, sembrava una valida ragione per innescare l’esplosione di una crisi di maggioranza. Sulla necessità di ricostruire il CdA del Santa Chiara Volterra ha vissuto due Consigli Comunali roventi, culminati con altrettanti voti sofferti: una spaccatura nella maggioranza, seguita un mese più tardi da un voto che solo per ragioni di responsabilità risultò compatto. Tutto questo sulla base di un principio caro agli esponenti di Progetto Originario, il principio della trasparenza. Dopo il caso Orsi, ci sembrava necessario ricreare un nuovo CdA tramite nomine eseguite sulla base di reali competenze, quindi attraverso un bando pubblico che garantisse maggiore trasparenza, anziché sulla scorta della mera discrezionalità. Nulla avrebbe impedito che dal bando potessero emergere alcuni nominativi dei precedenti consiglieri, purché in possesso di sufficienti titoli. Ma non tutta la maggioranza sposò questa necessità, da cui il pesante scontro politico che portò al respingimento delle dimissioni. Curiosamente, nel giro di pochissimo tempo, si sono puntualmente verificate le dimissioni di tutti i membri del CdA nominati dal sindaco. Prima hanno lasciato Fidanzi e Cardellini, per ragioni ancora non del tutto chiarite. Adesso sono arrivate, inaspettate, le dimissioni di Giacomi e Favilli per sorprendenti ragioni di incompatibilità col loro lavoro. Sorprendenti perché saltate fuori soltanto un anno e mezzo dopo il loro incarico. Crediamo a questo punto di avere il diritto di conoscere dettagliatamente quali siano queste ragioni di incompatibilità e sulla scorta di quali norme e regolamenti siano sorte. Siamo inoltre ansiosi di sapere perché siano emerse soltanto adesso.

Progetto Originario Lista Civica

L’OMBRA DELL’ORSO

"Il Tirreno" 3 Dic. 2010
Dall’annuncio delle nuove nomine al S. Chiara, il sig.\dott. Orsi ha sentito l’esigenza rivelare le “sue” verità. Prima di tutto vorrei ribadire a tutti che tale soggetto mi è stato presentato da Paolo Moschi come: “laureato alla Bocconi ed esperto di bilanci sia privati che pubblici” (e questo, come tutti sanno, lo ha portato ad essere Presidente dell’Azienda Santa Chiara, Amministratore unico di ASV, consulente politico particolare dell’assessore Moschi ed altro ancora). Tutt’ora, però, non sappiamo né chi sia veramente, né chi l’abbia mandato da noi e soprattutto non conosciamo perché sia venuto. Essendoci diversi dubbi proviamo ad elencare le cose certe: non è laureato alla Bocconi e non sta lavorando a nessun dottorato in quell’ateneo dove non lo hanno nemmeno mai censito come studente; tantomeno risulta laureato alla statale di Milano; non ha mai lavorato per la ditta Fontana, non ha mai lavorato per la ditta Roland Berger ; non è mai stato impegnato in missioni “out of area” con la Guardia di Finanza e non è nemmeno tante altre cose che lui stesso ha dichiarato non solo al Comune ma anche ad altre aziende sia pubbliche che private. L’unica cosa che accomuna tutti i curricula a suo nome è l’assenza della firma, che prudentemente lo mette in condizione di affermare la non paternità di tali documenti.
Verosimilmente, sentendo quanto si vocifera, è uno che alla soglia dei trent’anni ha capito che da laureato si sarebbe proposto meglio, quindi si è presentato presso il “Link Malta Campus” e, con una somma  minore di quanto avrebbe speso al CEPU, ha “preso” una laurea breve in scienze politiche (o similare). Risulterebbe dunque essere venuto a Siena per chiedere il riconoscimento del titolo, ed infine, sempre a Siena, si dovrebbe essere poi iscritto per conseguire una specialistica ….. poi, probabilmente, nessuno l’ha più visto nei dintorni dell’ateneo.
Nello svolgimento del suo compito di consulente politico ha anche scritto e/o  corretto innumerevoli articoli, pubblicati anche da questo settimanale, a volte tramite prestanome talvolta sotto pseudonimo, attaccando tra gli altri parte di quella maggioranza che avrebbe dovuto sostenere ( Furlanis,  Fambrini, Bernardini, ect.).
Con questi presupposti e con queste credenziali, mi chiedo che cosa abbia oggi da scrivere. Prima di esternare qualsiasi tipo di pensiero, sarebbe meglio che chiarisse a tutti chi è realmente, visto che nel momento topico del suo caso non ha avuto il coraggio di presentarsi alla Giunta per fornire le dovute spiegazioni. Mi sarei quantomeno aspettato un minimo di pudore da uno cha ha portato il nome di Volterra alla ribalta sulle prime pagine dei quotidiani nazionali, e non  per motivi lusinghieri!
Ma perché ha taciuto per mesi rendendosi irreperibile e ora sente l’esigenza di scrivere contro il Sindaco, dipingendolo come un debole privo di idee, e contro gli esponenti di  Progetto Originario, oltre a Gazzarri e Tonelli, definiti persecutori del “povero” Assessore Moschi?
Conoscendolo, prima di uscire allo scoperto, avrà cercato di garantirsi qualche forma di protezione e sarebbe interessante verificare dove lavora oggi e chi sono gli assessori che dichiara di frequentare ancora.
Può darsi che uno dei suoi obiettivi sia contrastare il neo-presidente del S. Chiara, Renato Bacci. Si spiegherebbero così le dimissioni ad orologeria di numerosi membri del CdA e l’uscita di una serie di messaggi sulla stampa, più o meno espliciti, a proposito del suo presunto piano industriale sul S. Chiara e sulle alleanze che voleva predisporre allo scopo. Probabilmente l’intenzione è quella di continuare ad essere l’uomo ombra dell’Azienda. Un ruolo che sicuramente si addice al personaggio. 

Luigi Cocucci