venerdì 3 dicembre 2010

Le conseguenze di decisioni improvvisate

Apprendiamo con un po’ di meraviglia dalla stampa che i consiglieri del S. Chiara Favilli e Giacomi si sono dimessi. La cosa che stupisce innanzi tutto è la motivazione. Si adduce una incompatibilità col loro lavoro. E’ bizzarro che questa incompatibilità salti fuori solo dopo un anno e mezzo di amministrazione del S. Chiara e quando la bufera scatenata intorno all’ente dal caso Orsi sembrava seppur con fatica attenuarsi. Le dimissioni inoltre giungono a meno di un mese dall’ultimo Consiglio Comunale dove si è dibattuta la questione del S. Chiara che ha sancito la loro riconferma nel CdA accanto ai tre nuovi membri nominati con apposito bando pubblico in sostituzione dell’ex presidente Orsi  e dei consiglieri dimissionari Cardellini e Fidanzi. Merita forse fare una breve cronistoria della vicenda.  Appena scattò il “caso orsi” le opposizioni e Progetto Originario espressero la loro posizione: azzerare il CdA per procedere a nuove nomine con criteri di trasparenza tramite apposito bando pubblico. Il Sindaco indugiò anche di fronte alle sollecitazioni  interne alla maggioranza. Nella seduta di Consiglio Comunale dei primi di ottobre, dopo un ampio dibattito, venne svelato dall’assessore Bernardini che i membri del CdA avevano presentato le loro dimissioni spontanee. La votazione sulla mozione presentata dalle opposizioni, emendata e votata anche dai consiglieri di Progetto Originario e dalla capogruppo Tonelli andò in parità, ma fu dichiarata respinta, il Sindaco respinse le dimissioni e presentò un bando pubblico per la sostituzione di Orsi. Pochi giorni dopo le opposizioni chiesero di ridiscutere la mozione poiché a norma di regolamento in caso di parità una mozione non può essere dichiarata né approvata né respinta anzi può essere ridiscussa in sede di Consiglio. A fine ottobre trapelarono le prime indiscrezioni sulla nomina di Bacci in sostituzione dell’ex presidente Orsi, l’indomani Cardellini e Fidanzi si dimisero ed il Sindaco utilizzò la graduatoria del concorso per nominare oltre a Bacci, altri due membri in loro sostituzione, di sua esclusiva iniziativa e anticipando il passaggio nel Consiglio Comunale che si sarebbe tenuto solo di lì a pochissimi giorni. In quella sede le opposizioni modificarono il testo della mozione chiedendo la revoca dell’intero CdA (anche dei membri nominati tramite bando) con un testo che più che tendere all’interesse dell’ente appariva come un attacco diretto al Sindaco. I consiglieri di Progetto Originario non votarono la mozione così modificata per senso di responsabilità seppur con notevole sforzo, come fu ben espresso nelle loro dichiarazioni di voto. A quel punto, l’azzeramento del CAa avrebbe di fatto rigettato l’ente in un protratto stato di sospensione, prospettiva non certo auspicabile per un’azienda dal bilancio in profondo rosso. Se, invece, Favilli e Giacomi avessero manifestato 25 giorni fa al Sindaco la loro disponibilità a dimettersi spontaneamente, si sarebbe potuto trovare un accordo e magari giungere ad un voto unanime allentando molte tensioni. Quelle dimissioni che sembravano impossibili giungono invece adesso, dopo appena pochi giorni, delineando una situazione abbastanza grottesca. Purtroppo la vicenda è stata gestita male fin dall’inizio e adesso si pagano le conseguenze di decisioni improvvisate e personalistiche. Conseguenze che speriamo non ricadono sulla gestione e sul futuro dell’ente.

Progetto Originario Lista Civica

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