venerdì 23 maggio 2014

Rimettere in sesto la macchina comunale


A Volterra la macchina comunale assomiglia a un'auto degli anni '70: è dignitosa e non priva di fascino, ma a ben guardare è una continua fonte di sprechi. Da decenni le amministrazioni di tutti i colori hanno trascurato completamente il problema dell'efficienza del patrimonio comunale e oggi le spese sono vertiginose anche solo per tenere in moto la macchina. Qualche esempio. Il riscaldamento di Palazzo Pretorio costa circa 85 mila euro, solo perché l'impianto di riscaldamento è unico e una piccola porzione del palazzo è occupata dagli uffici della Polizia che sono sempre occupati, mentre la gran parte dell'edificio dedicata agli uffici comunali è vuota 2 giorni su 7 e 5 pomeriggi su 7. Dovunque nel resto d'Europa avrebbero diviso gli impianti per evitare tanto spreco di metano, ma le nostre amministrazioni hanno sempre preferito investire in opere di maggiore visibilità anziché ricercare l'efficienza e il taglio delle spese inutili. La piscina comunale è un altro caso clamoroso che costa circa 150 mila euro di solo riscaldamento, quando la spesa potrebbe essere facilmente abbattuta con dei semplici pannelli solari. L'ambiente ci guadagnerebbe perché diminuire il consumo di metano significa ridurre la dispersione di gas-serra in atmosfera, ma il beneficio andrebbe anche alle casse comunali, perché verrebbero risparmiate alcune decine di migliaia di euro all'anno di bollette. Teniamo presente che un edificio pubblico riqualificato energeticamente può ridurre agevolmente del 40% le sue spese in bollette elettriche e di metano, oppure che usando lampade a led per l'illuminazione pubblica potremmo risparmiare fino al 67%.
Il Comune di Volterra è infarcito di sprechi attivi da anni: di palazzi inefficienti con impianti fatiscenti e infissi logori, di tecnologie vecchie e costose, tanto che alla fine dei conti le spese complessive per le utenze (gas, luce, acqua) ammontano a circa 1,6 milioni di euro all'anno. Se si aggiungono i costi dei servizi, gli stipendi dei dipendenti e le altre spese fisse, si capisce perché in questo Comune i 9/10 del bilancio sono assorbiti dalla spesa corrente (le spese di funzionamento della macchina comunale), mentre per gli investimenti (scuole, strade, manutenzioni…) restano solo le briciole.
Se questa situazione comunque squilibrata poteva reggere quando l'economia nazionale cresceva, in tempi di crisi bisogna correre ai ripari anzi è già tardi, perché ogni nuovo taglio dei trasferimenti statali impone al Comune il taglio dei servizi o l'aumento delle imposte comunali. Dunque ridurre gli sprechi non è più ormai solo una questione etica, è una scelta di sopravvivenza. Il nostro programma elettorale per Volterra Smart City (città intelligente) punta dritto in questa direzione, approfittando dell'occasione irripetibile dei fondi europei destinati proprio a questo scopo. Nel quadriennio 2014/2017 sono stati stanziati ben 367 miliardi di euro da cui sarà possibile attingere, se ci sapremo lavorare per tempo, con competenza e convinzione. Attualmente sono queste le reali priorità del Comune, mentre le promesse elettorali di opere faraoniche e improbabili ci appaiono come giochetti di illusionismo per gli sprovveduti.

Progetto per Volterra, Sonia Guarneri Sindaco

Soluzioni semplici per i parcheggi

Il problema dei parcheggi è molto sentito a Volterra e le proposte per risolverlo si sprecano. Si va da grandi parcheggi da 600 posti appoggiati alle mura medioevali a parcheggi sotterranei di due piani in luoghi impossibili come P.zzale Boscaglia (davanti al Tourist Market). Oltre ad avere costi proibitivi e un impatto notevole sulla città queste soluzioni prevedono anche lunghi tempi di realizzazione. La soluzione più semplice ed economica sarebbe invece quella di mettere mano agli attuali parcheggi cercando, oltre ad una risistemazione strutturale, una più accurata razionalizzazione degli spazi, un migliore collegamento con il centro senza trascurare le aree periferiche ma pregiate con corse di bus navetta, che permettano di sfruttare, almeno nel periodo turistico, anche parcheggi distanti dal centro come quello dei Cappuccini.
Il piazzale di Docciola potrebbe con pochissimi interventi garantire maggiore capienza e migliore accoglienza per i visitatori. Innanzitutto sarebbe indispensabile una sistemazione delle fosse e degli scarichi (alcuni “intasati” da anni) e il livellamento della parte bassa, quella opposta rispetto alla porta. Andrebbero, inoltre, delineati i posti auto per meglio sfruttare tutto lo spazio disponibile. Indispensabile, infine, la realizzazione di servizi igienici pubblici e di punti di sosta con panchine per un breve relax dopo il viaggio. Lo stesso discorso si può applicare al parcheggio delle Balze, che versa nelle medesime condizioni. Mentre la destinazione del parcheggio di Vallebona andrebbe probabilmente ripensata, tenendo conto delle esigenze di tutti.
Per la realizzazione di nuovi posti auto, considerate anche le limitate disponibilità del Comune, sarebbe sufficiente lavorare alla realizzazione di parcheggi a raso in alcuni punti intorno alla città, di modesto impatto ambientale e ben integrati con il paesaggio. Un luogo con queste caratteristiche, per esempio, è l’innesto tra la SR 68 e Viale dei Fiolosofi: un’area riparata, non distante dal centro, dove un parcheggio a raso e a gradoni risulta facilmente realizzabile.
Le cose semplici sono magari le meno visibili, quelle che fanno meno notizia, ma hanno il vantaggio di rispondere in tempi certi e con minor spesa a problemi annosi. Rendere “smart” (intelligente) una città vuol dire anche rinunciare alla visibilità e al clamore, in cerca di soluzioni concrete che rendano la città più efficiente. Dopo lustri d’inerzia, sicuramente noi di Progetto per Volterra sentiamo che questo è il principale obiettivo dei prossimi anni.

Andrea Pucci, Progetto per Volterra- Sonia Guarneri Sindaco



Verso un'amministrazione intelligente

Progetto per Volterra ha alla base del suo programma elettorale la trasparenza, la semplificazione amministrativa e la partecipazione del cittadino. Crediamo, infatti, che debba essere necessariamente recuperato un rapporto sereno e leale tra chi amministra e i cittadini, anche per ricostruire un clima più ragionevole e sereno in città. Questo rapporto passa necessariamente attraverso la condivisione delle informazioni che riguardano la cosa pubblica, l’ascolto e il confronto costante con la società civile, tenendo fermo il timone sul ruolo imparziale di chi amministra.
Abbiamo individuato quattro azioni a costo zero per implementare la trasparenza e l’imparzialità. Per prima cosa l’adeguamento del sito web del Comune con l’attivazione del link di facile consultazione "Amministrazione Trasparente", così come previsto dal D. Lgs 33/2013 finora disatteso, che consenta a tutti di verificare come vengono spesi i soldi pubblici. Poi l'adozione di una Carta dei Servizi che obblighi il Comune a rilasciare in tempi certi e stabiliti i servizi a richiesta del cittadino. Terzo, l’approvazione di un Regolamento per l’affidamento dei lavori e degli incarichi, per eliminare i rapporti di privilegio che sottraggono spazio a nuovi soggetti, favorendo invece meccanismi di trasparenza, rotazione ed economicità. Quarto punto, la tutela rigorosa dei diritti dei consiglieri comunali, per consentire l’esercizio della funzione di controllo attraverso l’accesso ai programmi informatici di lavoro e di archiviazione dell’ente, ferma restando la possibilità della visione diretta degli atti.
Ci impegniamo poi di fronte agli elettori a promuovere processi di partecipazione diretta dei cittadini, che non si limitino all’informativa su decisioni già assunte. Riproponiamo l’istituzione di assemblee di quartiere o di zona che i rappresentanti dell’amministrazione riuniranno periodicamente per raccogliere segnalazioni, stimoli e per concordare piccoli interventi di manutenzione considerati prioritari da chi vive il quartiere giorno per giorno, riservando allo scopo una determinata somma del bilancio comunale per ciascun quartiere.
Ma il processo partecipativo non deve limitarsi solo a questo, può divenire il metodo di lavoro fatto proprio dall’amministrazione per assumere decisioni sulla città e sul territorio che vadano a investire una o più categorie di cittadini, per far sintesi tra differenti esigenze. Pensiamo, ad esempio, all'eventuale chiusura al traffico di alcune zone o all’istituzione nuove regole o alla localizzazione di nuovi servizi o aree verdi destinate ad anziani, bambini, animali domestici, ecc…
Nelle campagne intendiamo ricreare rapporti di collaborazione con gli abitanti, con i frontisti della viabilità minore e con gli agricoltori in genere, per la cura e il controllo del territorio e delle infrastrutture. Pensiamo all’istituzione, previa concertazione, di un regolamento di polizia rurale che disciplini le pratiche agricole in modo da mantenere efficienti fossi, chiaviche e canali, alla collaborazione attiva per interventi minori, quali il taglio della vegetazione o lo sgombero della neve.
Amiamo chiamare il nostro un programma “programma aperto”, proprio perché tutte le nostre linee di programma prevedono la concertazione in itinere con i cittadini. Riteniamo, infatti, che la ricchezza di una città e di un territorio risieda in gran parte nella popolazione che lo abita, nella capacità di essere comunità, nelle sensibilità dell'associazionismo, nella pluralità delle idee e delle competenze. Un’amministrazione intelligente sa fare tesoro di questa ricchezza, investendo nella partecipazione come strumento per raggiungere i migliori risultati possibili.

Progetto per Volterra – Sonia Guarneri Sindaco.



Poggio alle Croci e l'isola che c'è

Graffiti di Nannetti sulla facciata del Ferri (particolare)
Sono circa 7 anni che l'immobiliarista Desaur, per il tramite dei suoi progettisti, detta nuove condizioni sempre più irricevibili alle amministrazioni comunali, senza per altro aver dato segni di credibilità alle promesse che saltuariamente rilancia. Ora apprendiamo dai giornali che l'immobiliarista inglese pretenderebbe anche il trasferimento della stazione ecologica comunale, posta a nord dell'ex polo psichiatrico. Ci sembra l'ennesima richiesta assurda. La stazione ecologica non è certo una discarica, è un'area attrezzata per lo stoccaggio temporaneo della raccolta differenziata su cui negli ultimi anni sono stati investiti molti denari pubblici. Ricordiamo che i lavori di messa a norma della stazione ecologica sono stati ultimati soltanto nel 2013, e sono costati al Comune di Volterra la bella somma di 230.000 euro. A nostro avviso, poi, è profondamente sbagliato indicare il centro di raccolta della differenziata come un luogo “sconveniente”, da tenersi più lontano possibile. Rivela una mentalità molto chiusa, da cui forse deriva l'approccio prepotente verso l'amministrazione comunale che, nelle versioni degli ultimi due quinquenni, ha sempre mostrato scarsa personalità per non dire di peggio. Infatti, finora l'immobiliarista ha potuto dettar legge incontrastato, pur avendo versato soltanto una cauzione per l'eventuale acquisto dei terreni. Fin da subito ha preteso che tutta l'area di Poggio fosse riservata esclusivamente ad un tipo di residenza di lusso, tesa ad impedire di fatto ogni “contaminazione” degli eventuali nuovi residenti con gli autoctoni. Una condizione capestro per un'amministrazione comunale che abbia coscienza del suo ruolo, per molte ragioni. Perché contrassegnata da una volontà di esclusione che certamente non appartiene alla nostra cultura. Perché punta a recidere 11 ettari di tessuto urbano dal resto della città, in spregio ai legami fisici, storici e sociali che questa ha sempre mantenuto col contesto cittadino. E infine perché Poggio alle Croci resta l'unica area adiacente al centro storico in cui costruire è sicuro per l'ottima stabilità geomorfologica che la contraddistingue, al contrario di quanto è stato osservato nelle aree di più recente espansione urbana, per esempio lungo l'affaccio a sud.
Nonostante ciò le ultime due amministrazioni, sia quella targata Pd che quella della lista civica, hanno di fatto disegnato le previsioni urbanistiche dell'area solo e soltanto sulla base dei desiderata del futuro acquirente. Che, incoraggiato dall'inconsistenza degli interlocutori istituzionali, appena ottiene un nuovo risultato parte rilanciando un'ulteriore richiesta. Infatti, dopo aver dettato legge riguardo al tipo di residenza da realizzarsi su Poggio alle Croci, ha chiesto e ottenuto che l'area resti pure chiusa dietro una cancellata, interdetta di fatto anche al passaggio dei volterrani. E ora ecco l'ultima sua trovata sul trasferimento dell'isola ecologica. E' tempo di dire basta una volta per tutte a simili pretese, recuperando il ruolo pubblico (e dignitoso) dell'amministrazione.
Con la nomina annunciata ieri sera da Paterni di Malfetti all'Urbanistica è facile prevedere che a tutti i capricci dell'immobiliarista Desaur, in caso di vittoria del Pd, sarebbe steso un tappeto rosso. Frattanto attendiamo di scoprire quale sarà la reazione degli amici di Rifondazione Comunista, che ricordiamo vibranti d'indignazione per quella che fino a pochissimo tempo fa chiamavano un'operazione di pura speculazione edilizia. Non vorremmo che, dopo le spettacolari frenate su Solvay ed ospedale, l'alleanza col Pd di Paterni (fin dal 2008 sponsor del progetto) avesse spento del tutto i loro ardori anche sulla futura destinazione di Poggio alle Croci.

Progetto per Volterra, Sonia Guarneri Sindaco

giovedì 22 maggio 2014

Cosa e come

Mercoledì sera presso la sede del gruppo storico degli sbandieratori, davanti ad una nutrita platea di cittadini, si è tenuto il confronto tra i quattro candidati a sindaco del comune di Volterra. La partecipazione numerosa dei cittadini è sintomo che l’interesse verso i problemi della città e le soluzioni proposte dai candidati è alto. Se su alcuni argomenti, tipo l’associazionismo, i candidati hanno sostanzialmente condiviso l’importanza per il tessuto sociale della città, riguardo alle soluzioni da mettere in campo in particolare per le disponibilità di spazi dobbiamo registrare che Sonia Guarneri è stata l’unica che, oltre a suggerire il recupero degli immobili vuoti del comune, ha indicato anche una strada concreta per ottenere le risorse necessarie senza le quali nessun intervento di messa a norma e di ristrutturazione è possibile. Tali indicazioni, già presenti di fatto sul suo programma elettorale, sono di continuo scimmiottate da altri oltre tempo massimo. Le risorse si trovano attingendo ai bandi europei per le Smart City, che sono finalizzati (tra le altre cose) proprio al recupero degli edifici da riqualificare compresi gli impianti sportivi. Il recupero prevede la riqualificazione energetica (e strutturale), per ridare vita agli immobili e realizzare in tempi brevi risparmi netti sulle spese di gestione (gas, luce, acqua) attualmente elevatissimi. Queste azioni se portate avanti con competenza e in modo organico consentiranno risparmi importanti per liberare risorse da destinare ad investimenti o a ridurre la pressione fiscale. Fa sorridere Buselli quando dice che, poiché i cittadini hanno individuato come prioritari gli interventi sulle strutture sportive, si è curato prima di mettere le strutture a norma (?) e solo dopo si dedicherà al risparmio. Francamente dalle condizioni in cui versano gli impianti sportivi non si capisce dove si siano concentrati gli interventi di cui parla. Basta fare un giretto allo stadio e osservare le condizioni in cui versa la pista di atletica, che di fatto si sta sgretolando in un collage di toppe e buche. Del resto non ha brillato neppure Paterni quanto a proposte concrete; concentrato più nel rivendicare la sua esperienza al Consorzio che sui progetti per il futuro della città e la loro fattibilità. Insomma, da una parte Buselli per tutta la sera ha elencato i suoi presunti meriti di sindaco uscente senza aprire uno sguardo verso il futuro, dall’altra Paterni si è dimostrato nettamente ancorato al suo passato. Sicuramente Bruno Raspi ha reso vivace la serata con la sua simpatia spontanea. Ma chi ha davvero messo in campo proposte realizzabili è stata Sonia Guarneri, che in modo più umile ed onesto è partita dalle reali capacità economiche del Comune di Volterra, individuando per ciascuna proposta le prospettive di fattibilità e la strada per il reperimento delle risorse necessarie. Dimostrando che per lei e per la sua lista, la priorità sta nella concretezza, anche coinvolgendo i cittadini in un rapporto franco e maturo. I proclami, i progetti faraonici, gli slogan acchiappavoti li lasciamo più che volentieri agli altri.

Progetto per Volterra, Sonia Guarneri Sindaco

Lavorare insieme: una scelta conveniente

Il programma politico di Progetto Per Volterra è orientato con convinzione al potenziamento delle politiche di zona. Sia chiaro che per politiche di zona non intendiamo affatto quello di cui parla impropriamente Buselli, citando i suoi protocolli e altri documenti di intenti o di protesta sottoscritti dal nostro e da altri comuni in speciali occasioni.
Fare politiche di zona per noi vuol dire organizzare stabilmente la macchina comunale ed in particolare i servizi al cittadino insieme agli altri comuni, condividendo le risorse umane ed economiche di ciascuno per realizzare economie di scala, “liberando” risorse per nuovi investimenti.
Il principio di fondo è intuitivo: perché i cinque piccoli Comuni dell'Alta Val di Cecina dovrebbero mantenere un ufficio ciascuno addetto a compilare le buste paga del personale, quando un solo ufficio potrebbe agevolmente occuparsene per tutti? Con le nuove disposizioni, per ogni cinque dipendenti che vanno in pensione i Comuni ne possono sostituire soltanto uno, con la conseguenza già in atto di una forte perdita di competenze e di risorse umane.
Accorpare le funzioni, a fronte dei tagli pesantissimi a cui ci sottopone lo Stato, più che una scelta è ormai una necessità, tanto più che i pochi incentivi economici rimasti vengono riservati a chi ha intrapreso il cammino virtuoso delle Unioni dei Comuni e delle associazioni di funzioni.
Un’altra ragione per la quale fare sistema con gli altri comuni diventa vitale è di tipo politico. E' da tempo in atto da parte della Regione la tendenza a riorganizzare i servizi principali per aree di riferimento molto estese: l'Area Vasta in Sanità, gli Ambiti Territoriali Ottimali per i servizi idrici e per la raccolta-smaltimento dei rifiuti, per i trasporti pubblici, ecc.. Si tratta di entità disegnate su scala interprovinciale in cui un Comune di circa 11 mila abitanti, come il nostro, detiene uno scarsissimo peso politico. In queste sedi i piccoli Comuni rischiano di non trovare quasi mai risposte appropriate alle proprie esigenze, a meno che non imparino a fare sistema con i Comuni limitrofi e territorialmente omogenei, per poter rappresentare le istanze della zona con una voce sola.
Ma c’è una tendenza generale a “premiare” chi lavora insieme che non si può ignorare.
Persino leggendo le linee programmatiche europee, tese a indirizzare i finanziamenti su azioni “intelligenti” e“virtuose” delle amministrazioni, troviamo che i progetti con maggiori probabilità di successo sono quelli che coinvolgono più soggetti in grado di collaborare tra loro. Noi puntiamo con forza ad intercettare i fondi UE, ma per ricevere i finanziamenti occorre comprendere bene i meccanismi europei. L'Italia nel 2013 ha preso soltanto il 40% dei fondi a cui poteva avere accesso, a causa della scarsa competenza dei nostri amministratori e della loro incapacità a mettersi insieme. Come a dire che il presupposto per poter parlare di reali progetti di città “intelligente”, del futuro, è saper lavorare in squadra con gli altri.


Progetto Per Volterra, Sonia Guarneri Sindaco

mercoledì 21 maggio 2014

ENERGIE ALTERNATIVE alla vecchia politica







Fumo e arrosto

Guardando i giornali locali spiccano le tante "pagine a pagamento" delle liste sostenute dai partiti e poi l'uso e l'abuso di pagine "istituzionali" a fini propagandistici. Pur stendendo un velo sulla questione morale ed anche estetica, qualcuno si domanda quanto costano questi strumenti di propaganda e da dove stiano arrivando i soldi. I volterrani avranno avuto modo di rilevare come Sonia Guarneri ed il gruppo Progetto per Volterra, sinora, non hanno sprecato denaro. Non siamo andati a cercare appoggi economici, nè a destra ne' a sinistra, tanto meno "facoltosi sponsor". Abbiamo pagato e pagheremo tutto di tasca nostra. E non abbiamo neppure il vantaggio di chi negli ultimi anni ha avuto grande visibilità mediatica grazie ai ruoli istituzionali ricoperti.
I nostri concittadini avranno constatato, e si spera apprezzato, la sobrietà della campagna elettorale che stiamo conducendo giorno per giorno tra la gente, evitando vana pubblicità, cene, aperitivi, spuntini e cose simili.
E' noto che le forze in campo sono sperequate già dai nastri di partenza, ma lo sperpero dei soldi per farsi belli non è un buon auspicio per il futuro.
Appena terminata, renderemo pubbliche tutte le spese della nostra campagna elettorale, e ci auguriamo che gli altri candidati facciano altrettanto. Confidiamo nell'intelligenza dei nostri concittadini, che non si faranno illudere da promesse roboanti e cene musicate. Noi offriamo loro ragionamenti compiuti, cifre precise e progetti realizzabili per risollevare Volterra e le condizioni di vita reali dei cittadini che ci vivono.

Luigi Buselli, Progetto per Volterra









La tutela e benessere degli animali nel Comune di Volterra

La nostra campagna elettorale punta sull’ammodernamento, l’efficienza della macchina comunale e su modelli di sviluppo sostenibili. Abbiamo le idee chiare riguardo la possibilità di poter finanziare tutti i nostri progetti. Prendiamo a modello realtà, italiane e europee, che hanno saputo affrontare con successo tanti dei problemi che riguardano la nostra società, come la tutela del nostro patrimonio naturale e artistico. Di conseguenza non potremmo non occuparci anche della questione degli animali con i quali condividiamo questo territorio e a cui dedichiamo una parte del nostro programma.
Il nostro programma sul tema animali ci differenzia sostanzialmente dagli altri programmi elettorali e si chiama di “Tutela e benessere degli animali nel Comune di Volterra” e si concentra su 3 temi fondamentali:
  • Approvare un regolamento comunale per la tutela, il benessere e la detenzione degli animali
  • La lotta al randagismo
  • L'individuazione di aree verdi urbane da adibire alla sgambamento dei cani di proprietà
Il “Regolamento comunale per la tutela, il benessere e la detenzione degli animali” è lo strumento con cui riconoscere i diritti degli animali. Per esempio, riguardo la detenzione degli animali, stabilirà alcune regole per evitare casi di maltrattamento. L’attuazione del regolamento comunale prevede anche l’apertura al pubblico, alcune ore alla settimana, di un cosiddetto “sportello per i diritti degli animali” allo scopo di informare il cittadino ma anche per incentivare le pratiche di adozione. Per la riuscita dell'operazione sarà indispensabile il sostegno da parte delle associazioni e dei privati cittadini che operano nell’ambito della protezione e tutela degli animali.
Vogliamo affrontare seriamente il fenomeno del randagismo e quindi dell’abbandono di cani e gatti che è purtroppo ancora una pratica diffusa sul nostro territorio. La gestione del problema dei randagi è compito del Comune di competenza e di conseguenza anche i costi per la gestione e il mantenimento nelle strutture di questi animali ricade irrimediabilmente sulla comunità. Per quanto riguarda il randagismo dei cani, il risultato di questo immobilismo è stato poi negli anni uno spreco ingente di risorse pubbliche (circa 60 mila euro all'anno) a favore dei canili privati. I randagi per molti anni sono stati spediti in canili lontani centinaia di chilometri, addirittura fuori regione, dove è praticamente impossibile ogni controllo sulla qualità del servizio. Su questa falsariga molti ricorderanno l'aggiudicazione dello scorso anno del bando ad un canile di Matera (a 700km di distanza), un progetto scellerato stoppato da una grande mobilitazione da parte dei cittadini volterrani e da tutto il resto d’Italia. Seppure oggi la situazione, grazie all’attenzione dei cittadini e della associazioni, è un po’ migliorata, siamo ancora ben lontani da una gestione responsabile e convincente. Per aggredire il problema la via più sicura sta nella costruzione di un canile rifugio moderno nella nostra zona, con funzione anche di canile sanitario e con annesso anche un gattile per affrontare le emergenze in seguito ad incidenti e malattie. Un luogo che accolga in maniera dignitosa gli animali abbandonati, gestito da persone competenti e di fiducia, in stretta collaborazione con le associazioni che operano nel campo della tutela degli animali. Le risorse spese di gestione sostenute dal Comune ricadrebbero sul personale impiegato e la possibilità di esercitare il controllo sarebbe immediata. Per la costruzione di un canile rifugio esistono finanziamenti regionali a fondo perduto che coprono il 50% della spesa complessiva. E' un progetto fattibile che dipende solo dalla volontà politica di chi amministra la città. Tanto più che questo progetto interessa direttamente anche le altre amministrazioni nell’Alta Val di Cecina con le quali potremmo tornare a “fare sistema”. Naturalmente per combattere il fenomeno del randagismo sarà necessario anche mettere più attenzione nell'osservare le leggi, come quella sull’anagrafe canina e sull'impiego dei microchip e saranno promosse campagne informative sulla sterilizzazione di cani e gatti per contenere il numero delle nascite.
Infine, poiché il numero dei cani in città è notevolmente aumentato negli ultimi anni e un numero sempre di maggiore di turisti sono accompagnati dai loro amici a quattro zampe, occorre individuare aree urbane verdi destinate al passeggio o allo sgambamento dei cani dei cani di proprietà, anche per evitare situazioni conflittuali.

La civiltà di un popolo si misura anche da come tratta i propri animali (M. Ghandi).

Fabrizia Poggi, Progetto per Volterra



Il nido familiare

La Nazione 20 maggio 2014

sabato 17 maggio 2014

Un nido per bambini under 18 mesi

Chi è mamma e lavora sa quali siano le difficoltà a conciliare gli impegni familiari con quelli di lavoro. In particolare per chi non può avere l’aiuto dei nonni, poiché a Volterra non può contare in una sistemazione ai servizi di asilo nido prima che il bambino abbia compiuto 18 mesi.
I lavori per la realizzazione del nuovo asilo nido, previsto in località L'Ortino, presso il capoluogo, hanno visto ultimare, poche settimane fa, le fasi conclusive della procedura di gara e, sebbene la previsione derivi da un'incerta progettazione, peraltro accompagnata da una localizzazione non convincente, allo stato attuale appare ormai sostanzialmente controproducente rimettere tutto in discussione. In ogni caso il nuovo asilo potrà ospitare bambini di età superiore ai 18 mesi.
La lista Progetto per Volterra propone, dunque, un'idea che è stata attuata in molti paesi europei, per prima in Germania, che permette di fornire un servizio alle mamme che lavorano con bimbi molto piccoli, di età inferiore all’anno e mezzo. Il progetto è detto “Tagesmutter” ossia “madre di giorno” e prevede che una mamma che già ha in casa bambini si occupi di altri piccoli che gli vengono affidati in una sorta di nido domiciliare. La madre che ha la responsabilità della casa-nido, deve essere idonea e quindi avere un diploma di educatrice oppure aver frequentato un corso specifico. Il Comune deve promuovere l’attività e predisporre un regolamento che garantisca un servizio adeguato alle normative regionali. Questa esperienza permette a coloro che devono lasciare i piccoli per lavorare di ottenere anche contributi dalla Regione per pagare le rette e permetterebbe alle madri che volessero intraprendere questa attività di ricevere un piccolo stipendio per la custodia dei piccoli. Inoltre affidare i bambini piccoli ad un nido domiciliare diminuisce le ansie di genitori e dei figli rendendo meno traumatico il distacco, poiché l’ambiente familiare di un appartamento ed il piccolo numero di compagni permette al bambino di essere più seguito e di avere figure di riferimento costanti.
Questa idea è una piccolissima parte del progetto di “Volterra, città intelligente” (Smart City), che tende ad utilizzare le proprie risorse, anche umane, per il miglioramento della vita delle persone. Alla lista civica che ci ha accusato di aver copiato il concetto di Smart City, rispondiamo che non abbiamo mai detto di aver inventato l’acqua calda. Certamente questa non è un'idea nostra perché, come abbiamo spiegato più volte, fa parte degli indirizzi della Unione Europea per il quinquennio 2014-2019. Ci sembra logico, visto che vogliamo realizzare progetti che abbiano speranza di accesso ai finanziamenti europei. Anche perché sappiamo bene che tirare la giacca dei ministri o al presidente di regione funziona solo in occasione delle catastrofi di rilievo nazionale, mentre tutto il resto è solo campagna elettorale.

Irene Nesi Lista Progetto per Volterra



Casa della Salute, un modello che non funziona

Alla prova dei fatti la Casa della Salute si sta dimostrando un modello che non funziona. Almeno così è chiaramente percepito da parte di molti cittadini che, sulla carta, dovrebbero essere coloro su cui il servizio doveva essere ritagliato.
E non funziona per molte ragioni. La prima è che, lungi dagli intenti, la dislocazione è scomoda, anche per chi vive fuori dal centro. Non solo infatti non è servita dai bus ma nemmeno beneficia di comodi parcheggi. Che dire poi del fatto che, una volta stati dal medico, comunque è necessario tornare in centro, visto che non vi è nemmeno una farmacia nei paraggi. D'altra parte non si è visto nessun beneficio anche sotto il profilo della riduzione delle attese, che anzi sembrano essersi dilatate.
Gli spazi a disposizione sono piuttosto angusti, tanto che spesso non riescono ad ospitare degnamente la moltitudine di cittadini in attesa.
Insomma alla fin fine si tratta di un’organizzazione che si è portata dietro i problemi della dislocazione in centro senza averne in cambio alcun beneficio.
Una parola a parte, infine, meritano le frazioni. Con l’istituzione della Casa della salute due medici hanno lasciato gli ambulatori di Saline, costringendo i loro pazienti a venire a Volterra da qui in avanti per qualsiasi minima richiesta al proprio medico. L'indignazione degli abitanti della frazione contro questa imposizione ci è stata manifestata anche la sera del 12 maggio, durante un incontro preelettorale. Molti salinesi, infatti, hanno lamentato i nuovi disagi dovuti alle perdite di tempo e agli spostamenti obbligati per doversi recare alla Casa di Salute di Volterra dove non c'è neppure un parcheggio, anche solo per avere un banale certificato. La loro ci è sembrata una giusta indignazione: è quasi offensivo voler far passare tutto questo per “un potenziamento del servizio” o peggio per “un avanzamento sul piano della qualità dell'offerta”. Sembra piuttosto un chiaro segno di impoverimento della medicina territoriale… proprio dal territorio, a cui viceversa sarebbe destinata. Il nuovo sindaco, a nostro parere, dovrà far rimettere sedute intorno ad un tavolo tutte le parti coinvolte, cercando per una volta di ragionare guardando ai servizi dal lato di chi ne usufruisce.

Progetto per Volterra, Sonia Guarneri Sindaco



Il calvario di S. Stefano

Il risultato dei lavori ultimati
Macché, questa volta S. Stefano protomartire, protettore dei muratori, non è riuscito a farci la grazia. I lavori di sistemazione complessiva promessi si sono rivelati una bufala. Abbiamo atteso per mesi la realizzazione dei lavori promessi il 20 dicembre scorso dalle colonne di un quotidiano da Asa: sostituzione completa della fognatura ormai fatiscente, seguita dal rifacimento del manto stradale ad opera del Comune. Il cantiere è stato aperto con mesi di ritardo e tutti hanno sperato che finalmente fosse la volta buona. Invece, niente, l'ennesima delusione. A parte una conduzione dei lavori fin da subito travagliata, che è costata numerose e improvvise sospensioni della fornitura dell'acqua a molte abitazioni, alla fine la situazione non pare affatto migliorata.
I lavori non hanno riguardato la fognatura lungo tutta la strada, come annunciato, ma solo l'ultimo tratto, per una lunghezza pari forse a un terzo di quanto sarebbe stato necessario. L'asfaltatura della sede stradale non c'è stata, resta solo un'altra toppa a forma di striscia lunga per quanto è stato lungo il tratto in esame. Ma a parte il fattore estetico, è la sostanza dell'intervento sull'infrastruttura a preoccupare. Gli abitanti della zona, che hanno assistito ai lavori, hanno già palesato molti dubbi sulla qualità delle operazioni e sulla possibilità che nel prossimo futuro, anche a breve, possa rendersi necessario tornarci sopra. Anche perché – dicono – non si sono mai visti tecnici comunali che siano venuti a controllare l'andamento del cantiere e la corretta esecuzione dei lavori. In effetti, gli abitanti del borgo non sembrano avere tutti i torti: ad l'intervento appena concluso una vigorosa venuta d'acqua già affiorava dalla toppa d'asfalto appena sigillato, quasi ad annunciare i prossimi guai per un quartiere che da tempo avrebbe bisogno di una migliore considerazione.

Progetto per Volterra, Sonia Guarneri Sindaco









venerdì 16 maggio 2014

sabato 10 maggio 2014

Perché ho aderito a Progetto per Volterra

Sono una cittadina di Volterra, non ho mai avuto tessere politiche, non ho mai chiesto favori e raccomandazioni ai partiti, questa è una bella soddisfazione che ripaga il mio vivere con dignità e coraggio. Da anni sono simpatizzante e attivista del Movimento 5 Stelle. Non mi piace essere definita “grillina”, semplicemente perché credo nei valori e nei principi del Cinque Stelle a prescindere dal ruolo di Grillo; il Movimento non ha una segreteria di partito e ogni persona “vale uno”.  Seguo con attenzione ed entusiasmo il lavoro “onorevole” che i ragazzi in Parlamento stanno portando avanti, stimo gli attivisti che in tutta Italia cercano di sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sul cambiamento e sulla rivoluzione pacifica che sta avvenendo. Credo che la partecipazione attiva sia l’unica alternativa in Italia, poiché è risultato dannoso affidare la politica ai soli partiti. E le Piazze d’Italia sono piene di persone che come me credono che un modo di fare politica diverso possa davvero esistere. A Volterra, nonostante il grande risultato elettorale del 5 Stelle del Febbraio 2013, non si è potuto creare una lista 5 Stelle.
Analizzando la situazione locale abbiamo il Pd, il “partitone”, che indossa la maschera del nuovo ma dietro ha ancora del “vecchio”, e credo che ormai lo sappiano anche i sassi. Le varie vicissitudini nazionali e regionali lo dicono, scandali e corruzione non fanno bene a chi si definisce “democratico”, e peccato per le “stampelle” di Sel e Rifondazione che non hanno saputo dire no neppure all’abolizione delle “pensioni d’oro”: poteva essere una buona occasione per dimostrare coerenza e senso di giustizia. Dovunque è sparita l’identità ideologica, la destra e la sinistra di fatto non esistono più.
La coerenza politica è come l’onestà, è lodata da tutti ma muore di freddo. Spesso vediamo trasformismi politici incredibili, che alimentano il cosiddetto “astensionismo”, perché tante persone sono stanche delle promesse e rinunciano a votare.  A livello locale, alcuni cittadini forse si tapperanno il naso dietro al ricatto del voto utile, ma il voto utile è un’illusione. Parliamo della Lista Civica, partita con grandi intenti innovativi, si è ben presto adagiata sul “vecchio” sistema di fare politica: gli scandali che l’hanno coinvolta dimostrano che non importa essere giovani, ma conta la trasparenza dei comportamenti, del “fare”. Certo lo scoglio del Pd in Regione e in Provincia non è cosa da poco, ammettiamolo. Trovare tante porte chiuse non aiuta. Ma ciò che conta sono i risultati: diminuzione della “raccolta” differenziata, poca incisività sul tema dell’acqua, poca trasparenza e falsa democrazia partecipativa, niente risultati sul “programma” per la cultura, aver perso la grande occasione dell’Unione dei Comuni - c’è chi dice per troppo orgoglio, chi per troppa poca condivisione degli intenti, non saprei, ciò che conta sono i risultati. Abbiamo perso il treno e la stazione di Saline “riabilitata” non basta ad arrestare il grande disagio dei giovani, delle piccole imprese artigiane, delle famiglie; il calo deciso della popolazione fa la spia.
Aderisco a Progetto per Volterra con Sonia Guarneri candidata Sindaco per tantissime ragioni.
Ho apprezzato molto chi ha rinunciato alla poltrona di assessore, non trovando più nella Lista Civica i valori per cui era nata. Hanno continuato con coraggio e tenacia a seguire il lavoro comunale, con trasparenza e chiarezza degli intenti, con tanti articoli di giornale e pubblicazioni sul Blog per informare la popolazione. Hanno mantenuto un atteggiamento indipendente, votando le proposte in consiglio comunale singolarmente, senza essere pilotati da nessun partito.
Aderisco a Progetto per Volterra perché ritengo sia un gruppo di cittadini vicini agli intenti del 5 Stelle e perché  abbiamo un programma elettorale che potrà essere attuato senza grandi opere e inutili sprechi. L’obiettivo è riprendere un dialogo con i Comuni vicini e tentare una efficiente ed efficace collaborazione con loro. L’obiettivo è inserirsi in maniera intelligente e collaborativa nella macchina comunale, per potenziare al massimo le capacità e i talenti che già ci lavorano, tentando di ottimizzare i servizi ai cittadini. Occorre razionalizzare i costi  della macchina comunale, con un senso vero di responsabilità. Una gestione virtuosa e l’eliminazione degli sprechi della PA è un passaggio inevitabile, viste le poche risorse economiche attuali.
Trasparenza e diffusione dell’elenco di tutti i consulenti esterni del Comune, perché altrimenti, come abbiamo visto, si alimentano moderne forme di clientelismo, che oltre a gonfiare le spese sono uno strumento pericoloso, per i legami di solidarietà inconfessabili tra esponenti delle istituzioni e settori privilegiati della società.
Invito tutti i cittadini a leggere il nostro programma elettorale. Invito tutti anche a partecipare agli incontri pubblici da noi organizzati; saremo felici delle vostre domande e dei vostri  interventi. Non è più il momento di tapparvi il naso per votare gli stessi che hanno provocato tanti danni. Cercate la trasparenza, la certezza e la chiarezza dell’azione amministrativa. Solo così avremo le condizioni necessarie per ricostruire un rapporto di fiducia tra l’amministrazione e cittadini.
Grazie a tutti.  In alto i cuori!

 Ingrid Colivicchi, Progetto per Volterra – Sonia Guarneri Sindaco


La diversità di Sonia

Se a fine mese Sonia Guarneri venisse eletta sindaco sarebbe la prima donna in assoluto a guidare l'amministrazione di Volterra. La potremmo interpretare senz'altro come svolta positiva in una società ancora troppo sbilanciata sul genere maschile ma, a mio avviso, ciò non è sufficiente ad orientare la scelta del futuro sindaco. La preparazione e il bagaglio di competenze che Sonia possiede sono certamente fattori più incisivi e determinati. L'alto profilo della sua professionalità in ambito giuridico, la capacità di muoversi tra le pieghe dei bilanci sia dell'amministrazione pubblica che delle società partecipate, l'esperienza maturata in ambito europeo ne fanno la candidata sicuramente più competente e culturalmente più attrezzata. Purtroppo la storia insegna che questo dato a Volterra non è mai stato tenuto in grande considerazione finora. Ma, per come è concepito oggi il ruolo del sindaco, che questo possieda un buon bagaglio di competenze è senz'altro un fattore di successo decisivo. Se non altro per il diverso approccio ai problemi derivante dall'abitudine all'approfondimento, dato che la società attuale è molto più complessa rispetto a qualche decennio fa. Una complessità che necessariamente si riflette nella legislazione vigente e nelle procedure, elementi con i quali un Comune deve fare quotidianamente i conti. A ben guardare, però, anche la competenza, sebbene molto importante, non è ancora strettamente indispensabile per fare un buon sindaco. A patto che sappia delegare ad altri più competenti di lui, circondandosi di persone capaci ed autorevoli senza soffrire di complessi d'inferiorità. Qui, volendo, cascherebbe più di un asino, ma non è il caso di parlare degli altri.
A mio modesto avviso, in fondo, i requisiti da ricercare in buon sindaco sono quelle qualità umane universalmente riconosciute, che da sempre distinguono le persone speciali: sincerità, altruismo, coraggio. Doti in genere molto apprezzate dai più nell'età dell'adolescenza e durante la prima giovinezza, ma destinate ad essere considerate quasi con sospetto in seguito, quando arriva la stagione della furbizia e dei compromessi. Ecco queste qualità io le ho trovate ben radicate in Sonia in età adulta, quando malauguratamente in molte persone sono ormai estirpate o ridotte ai minimi termini. Anche nei momenti difficili vissuti nei primi 18 mesi di amministrazione Buselli, mentre altri pensavano a ritagliarsi un posto al sole riadattando idee e comportamenti alle circostanze, Sonia non l'ho mai vista vacillare nei propri valori, a costo di pagare di persona quando è stato necessario con grande dignità e senza battere ciglio.
Non so quanto potranno contare le qualità della persona nell'orientare la scelta di un voto rispetto ad altri fattori come la convenienza, la conoscenza diretta, la tradizione di famiglia, gli accordi tra fazioni. Sono però molto soddisfatto di far parte di un gruppo che si è ritrovato attorno ad idee e principi condivisi, in cui il valore delle persone è di gran lunga più importante degli interessi di bottega.

Fabio Bernardini, Progetto per Volterra


I signori degli anelli

Quando noi di Progetto per Volterra abbiamo cominciato a lavorare al programma, siamo andati a riprendere le proposte fatte in cinque anni in consiglio comunale, che per fortuna abbiamo ritagliato sulle reali capacità economiche del comune di Volterra. Poi abbiamo elaborato proposte nuove ma sempre coerenti con le capacità di spesa del comune. Ma non tutti guardano a queste quisquilie.
Leggendo i programmi elettorali di Paterni e di Buselli si scoprono numerosi punti di contatto e soprattutto qualcosa di fondamentale che li accomuna: l’impostazione, tutta protesa verso progetti grandiosi ma evanescenti.
Volterra Futura, per esempio, riprende pari pari l’idea del polo museale del “Grande Guarnacci” da trasferire al conservatorio di San Pietro. Un progetto che aveva già lanciato in campagna elettorale Gabellieri, poi Bartaloni, poi Rosa Dello Sbarba e ora, figuriamoci!, anche Paterni. Peccato che non sia mai decollato per il trascurabile problema dei costi, che nel 2009 erano stimati in 12 milioni di euro. Per un comune come quello di Volterra con una capacità d’investimento annua di 800mila euro significherebbe 15 anni ininterrotti di lavori senza poter far altro, nemmeno sostituire un lampione o riparare una buca. Il tutto in astratto naturalmente, perché in pratica un progetto così costoso è completamente fuori dalla portata del comune. Ma il programma di Volterra Futura non bada alle sottigliezze del bilancio e si lancia in tanti altri arrembanti, grandiosi propositi come la rinaturalizzazione del Santa Marta a Saline, tombato disgraziatamente tanti anni fa dalle amministrazioni guidate dal partito di Paterni. Un progetto condivisibilissimo, ma costosetto, che forse il Comune di Volterra potrebbe realizzare in 10-15 anni. Sempreché si rinunci al progetto del grande Guarnacci, s’intende, perché l’uno escluderebbe l’altro.
Veniamo al programma di Buselli, spalmato su 15 punti altrettanto grandiosi. Puntualmente si ricomincia dagli stessi obiettivi del 2009, perché sono ancora tutti da realizzare: il grande ospedale con la rianimazione non c’è, la SR 68 nemmeno, il grande polo industriale manca, l’Unesco non è ancora arrivata… A questi progetti, dato che non si è stati capaci di portarne in fondo uno, ovviamente Buselli ne ha aggiunti altri 10. Tanto per non annoiarsi troppo ripetendo sempre e soltanto le stesse cose.
Le idee insomma non mancano a questi candidati, e la fantasia nemmeno. Mancano solo i soldi, ma questo è un particolare insignificante per chi ha così tanta immaginazione.
Insomma, sono programmi fantastici, da leggersi come un romanzo rosa, patinato e leggero. Un suggerimento. Ai fascicoli dei programmi elettorali sarebbe il caso di aggiungere anche un gadget per l’elettore. Magari un anello, anche piccolo. Da applicare al naso di tutti quelli che si fanno ancora abbindolare dai miraggi.

Progetto per Volterra, Sonia Guarneri Sindaco





Come reperire i finanziamenti?

Per troppi anni Volterra è rimasta fuori dai giochi per quel che riguarda il reperimento di fondi: è mancata la progettualità necessaria a dare una possibilità alla città di ricevere soldi che altri comuni vicini hanno, invece, ottenuto. San Gimignano, Peccioli, San Miniato presentando per tempo progetti mirati hanno avuto ingenti finanziamenti da investire per i loro cittadini. Volterra negli ultimi anni è riuscita ad ottenere solamente 340.000€ di fondi per la realizzazione dell’asilo nido che, detto per inciso, il programma elettorale del candidato Paterni prevede di non realizzare, rimandando al mittente anche quelli. Volterra nei prossimi anni deve lavorare di più in progettazione, proponendo soluzioni credibili e realizzabili, in grado di essere prese in considerazione da chi eroga i finanziamenti. Progetto per Volterra, la lista che presenta Sonia Guarneri come candidata a sindaco propone, tra i punti forti del proprio programma, la predisposizione all’interno del Comune, di una figura che, a tempo pieno, si occupi di reperire fondi e che sappia imbastire i bandi in grado di competere con altre realtà europee. L’Europa ha deciso di investire, in 7 anni, 367 milioni di euro in bandi per la realizzazione delle Smart City, ossia per le città intelligenti, che mettano al centro delle loro politiche le fonti rinnovabili, la mobilità sostenibile, i supporti alle categorie socialmente deboli, la messa a punto di nuove tecnologie da applicare alla gestione della città. I fondi europei stanziati arrivano alla bella cifra di 900 milioni di euro, se i progetti proposti riguardano gli investimenti territoriali integrati (ITI). Questo per Volterra significa poter vincere bandi europei davvero importanti se saprà mettere a punto sinergie con gli altri comuni, almeno dell'Alta Val di Cecina, ma potrà spingersi anche oltre. Per la comunità europea, infatti, gli ITI possono essere proposti da territori anche non limitrofi: un esempio potrebbe essere predisporre strategie comuni con città storiche come Siena, San Gimignano e Assisi, che presentano centri storici assimilabili al nostro, con economie dedicate al turismo e aree rurali ricche di agriturismi, spesso da riqualificare dal punto di vista energetico. Aprire la mente ad un nuovo modo di progettare è necessario, se si vuole che Volterra esca dall’isolamento e riprenda ad essere una realtà economicamente attiva come lo è stata in passato.

Irene Nesi – Lista Progetto per Volterra




Programmi elettorali a confronto

Ho scoperto di recente che i programmi elettorali vanno depositati in comune un mese prima delle consultazioni elettorali, e che quindi sono dei documenti ufficiali che la macchina amministrativa richiede ai contendenti per informare ufficialmente gli elettori. In pratica i programmi elettorali sono l’unico strumento ufficiale di scelta e controllo dei propri candidati. Di scelta perché attraverso i programmi è spiegato che cosa le liste intendono fare; di controllo perché al termine del mandato è possibile controllare l’operato dei propri rappresentati e, sulla base di questo, decidere se rivotare o no le stesse persone. Credo che questo strumento sia decisamente sottovalutato dagli elettori e talvolta anche dagli eletti. Andiamo a confrontare i 4 programmi elettorali delle 4 liste che il 25 Maggio si contenderanno la poltrona di sindaco. Cercherò di essere il più oggettivo possibile, e poi concentrerò il mio confronto solo sui temi a me più cari e su cui ritengo di essere preparato. Tra i grandi temi non commenterò l’ospedale ed il sociale, sui quali ritengo di non avere competenze.
Come dato ineluttabile dico subito che Volterra Futura vince la classifica del programma più lungo, con ben 62 pagine, segue Progetto per Volterra con 41, al terzo posto Uniti per Volterra con 29 pagine e fanalino di coda la Lista Alleanza per Volterra con 9 pagine.
Andiamo più nello specifico. Volterra Futura apre il programma con premessa lunghissima in forte contrapposizione con la giunta uscente, sottolineando come non basti “fare” ma bisogna “saper fare”. Prioritario per Paterni è riaprire il dialogo con tutte le istituzioni ed una forte politica del territorio, parla di rilanciare l’occupazione tramite lo sviluppo di attività produttive, scrive (in grassetto) che la città deve investire in servizi sociali, educativi, sanitari, culturali... Ammonisce che il rilancio delle attività produttive passa attraverso la creazione di una area intercomunale, ma senza dire come e quale; infatti afferma che dovrà essere concordata con gli altri comuni. La ricetta per individuare aree di sviluppo è la creazione di una consulta; il traino per rilanciare l’occupazione è portare il teleriscaldamento a Saline per ridurre i costi dell’energia, ma anche qui dire come e con quali soldi. Per quanto riguarda la cultura gli intenti a medio termine sono condivisibili, infatti si limitasi a caldeggiare un cartellonistica per i percorsi turistici in città. Ciò che lascia a desiderare è che il fulcro di tutto il progetto poggia sulla creazione del polo museale del “Grande Guarnacci”. Nel programma di Paterni è chiaramente identificato col conservatorio di San Pietro, il luogo per dare forma al nuovo Museo, ma in seguito è anche scritto che se non arrivano finanziamenti da commissione europea, regione, stato, etc. etc. Volterra non ha i soldi per farlo. In pratica il baricentro del programma si regge su qualcosa che non dipende dal sindaco e dalla giunta, ma dalla benevolenza di enti esterni. Governare un comune per 5 anni equivale ad un progetto per una grande industria di medie dimensioni. Ma - da definizione - “un Progetto è uno sforzo delimitato nel tempo e nei costi, diretto a creare dei prodotti o servizi o risultati specifici che comportano dei benefici o del valore aggiunto”. Spesso e volentieri i politici dimenticano che il loro mandato non è infinito e che le risorse disponibili sono limitate. Questa secondo me è la pecca più grossa del programma di Volterra Futura: l’aver messo in un grande calderone una serie infinita d’azioni, anche teoricamente condivisibili, decontestualizandole dalle reali capacità di spesa del comune.
Il programma di Lista civica uniti per Volterra è un libro dei sogni, e non lo dico io, è lo stesso Buselli che nella prefazione dice di avere un sogno che non vuole che rimanga a metà. Piccola nota a margine, Buselli si autocita, riprendendo quanto da lui scritto nel programma di 5 anni fa. Il programma riprende in linea generale quello che la giunta ha fatto finora, anche se spesso cade in contraddizione dicendo di voler fare quello che nel passato ha espressamente negato. Mi riferisco ad esempio alla creazione di un albo di professionisti da cui pescare a rotazione per le necessità più urgenti del comune. Questa proposta fu portata in consiglio comunale da PO e bocciata proprio dalla giunta Buselli con l’astensione del Pd. Essendo un libro dei sogni, anche il programma di UpV manca di considerazioni economiche, per cui non si spiega mai come realizzare gli interventi che sono descritti nelle sue 29 pagine. Uniti per Volterra come Volterra Futura esibisce una programmazione slegata dalla reale capacità di spesa del comune, ma invece che confidare nella bontà degli enti sovraordinati come fa Paterni, affida i maggiori interventi, ad esempio i parcheggi, al project financing.
Il programma di Progetto per Volterra è molto pratico su tutto ciò che riguarda il Comune ma sorvola su alcune realtà del territorio, per esempio non dice niente su come sviluppare l’industria. E’ però un programma decisamente figlio della candidata sindaco: solido, che non lascia niente al caso. I progetti e le iniziative descritti sono spiegati nei dettagli e una cura particolare è riservata al reperimento dei fondi necessari a realizzarli. Data la poca disponibilità di risorse del Comune, i progetti sono meno grandiosi di quelli descritti negli altri programmi e sicuramente lascia meno spazio ai sogni e all’immaginazione. E’ ben curato il capitolo dedicato al risparmio e alla riduzione dei costi della macchina comunale. Progetto per Volterra identifica chiaramente il percorso da intraprendere per rendere virtuoso il nostro comune. Credo che tratteggi i progetti più credibili, anche se forse non sarà un potente strumento di propaganda. Perché questa richiede mire altisonanti e progetti grandiosi, magari affidando il raggiungimento degli obiettivi a fattori indipendenti dalla volontà della giunta. Tutto dipenderà dagli elettori: se prevarrà la maturità e la concretezza dei percorsi tracciati o la grandiosità degli obiettivi e la voglia di farsi illudere.

Alessio Pennati, Progetto per Volterra


Ancora minestre riscaldate


Quando cinque anni fa arrivò lo scossone di Uniti per Volterra, in molti pensarono che da questa sconfitta sarebbe uscito un nuovo centrosinistra, ripulito dalle scorie di sessant’anni di gestione del potere andata progressivamente infiacchendosi. Non tanto un largo ai giovani indiscriminato, ma un ritorno ai valori fondanti, alla purezza originale, a quell’età dell’oro che ci piace immaginare fosse l’Italia del dopoguerra nata dai valori della Resistenza.
I cittadini confidavano nella rinascita di una sinistra vera, rinnovata, pulita, “di sinistra”. Niente più familismo, niente più soliti noti, niente affari sotto banco, ma competenza, qualità e idee. Non solo volti nuovi, ma un nuovo (o anche antico) modo di fare politica, in cui le persone valgono per propri meriti e non per la tessera che hanno in tasca o per quanto riescono a compiacere chi sta più in alto. Ma non è stato così, un partito così fatto non c'era e non c'è più, e poco dopo arrivò la prima risposta con un messaggio chiaro e inequivocabile: gli sconfitti vennero emarginati, ma (inspiegabilmente?) premiati con comode sistemazioni anche ad alti livelli...
Poi per cinque anni hanno sonnecchiato, come se non fosse successo nulla, scaldandosi al focolare dei giochetti di potere, nella speranza di un futuro migliore nel segno della tessera; mai su i programmi e sulle idee, ma sempre sulle poltrone.
E così invece di aprirsi si sono ancora più chiusi in se stessi, mai coinvolgendo i cittadini nelle scelte. Chiaro esempio è stato la ritirata strategica dalle primarie di coalizione per la scelta del candidato sindaco, un sindaco che doveva comunque essere il vecchio arnese di bottega da loro già stabilito a tavolino.
Troppo facile sperare che il demerito e le colpe della giunta in scadenza, o che promesse più o meno velate di ricompense, siano sufficienti a riprendere quei voti che cinque anni fa presero il largo. Pensano veramente che Volterra voglia tornare a questa scialba “restaurazione”, a questa ennesima minestra riscaldata?
Il nostro messaggio originario di cinque anni fa è oggi ancor più valido e attuale, portato avanti da Sonia Guarneri, una donna di grande valore, ricca di sensibilità ed esperienza. Siamo un gruppo di persone oneste e serie, non legate a partiti o imprenditori e senza interessi reconditi.
Molti di noi sono stati fra i primi fondatori della vecchia lista civica. Altre valide persone si sono aggiunte nel tempo fino ad oggi, insieme ai quattro consiglieri che non esitarono a lasciare i loro incarichi quando la giunta palesò la sua deriva di destra. Insieme abbiamo dato vita a “Progetto per Volterra”. Una proposta di autentica novità, in una sicura prospettiva democratica: l'unica alternativa per i concittadini che vogliono effettuare una vera libera scelta, fuori da quei vecchi schemi ormai tristemente sperimentati.



Luigi Buselli . Progetto per Volterra