Graffiti di Nannetti sulla facciata del Ferri (particolare) |
Sono
circa 7 anni che l'immobiliarista Desaur, per il tramite dei suoi
progettisti, detta nuove condizioni sempre più irricevibili alle
amministrazioni comunali, senza per altro aver dato segni di
credibilità alle promesse che saltuariamente rilancia. Ora
apprendiamo dai giornali che l'immobiliarista inglese pretenderebbe
anche il trasferimento della stazione ecologica comunale, posta a
nord dell'ex polo psichiatrico. Ci sembra l'ennesima richiesta
assurda. La stazione ecologica non è certo una discarica, è un'area
attrezzata per lo stoccaggio temporaneo della raccolta differenziata
su cui negli ultimi anni sono stati investiti molti denari pubblici.
Ricordiamo che i lavori di messa a norma della stazione ecologica
sono stati ultimati soltanto nel 2013, e sono costati al Comune di
Volterra la bella somma di 230.000 euro. A nostro avviso, poi, è
profondamente sbagliato indicare il centro di raccolta della
differenziata come un luogo “sconveniente”, da tenersi più
lontano possibile. Rivela una mentalità molto chiusa, da cui forse
deriva l'approccio prepotente verso l'amministrazione comunale che,
nelle versioni degli ultimi due quinquenni, ha sempre mostrato scarsa
personalità per non dire di peggio. Infatti, finora l'immobiliarista
ha potuto dettar legge incontrastato, pur avendo versato soltanto una
cauzione per l'eventuale acquisto dei terreni. Fin da subito ha
preteso che tutta l'area di Poggio fosse riservata esclusivamente ad
un tipo di residenza di lusso, tesa ad impedire di fatto ogni
“contaminazione” degli eventuali nuovi residenti con gli
autoctoni. Una condizione capestro per un'amministrazione comunale
che abbia coscienza del suo ruolo, per molte ragioni. Perché
contrassegnata da una volontà di esclusione che certamente non
appartiene alla nostra cultura. Perché punta a recidere 11 ettari di
tessuto urbano dal resto della città, in spregio ai legami fisici,
storici e sociali che questa ha sempre mantenuto col contesto
cittadino. E infine perché Poggio alle Croci resta l'unica area
adiacente al centro storico in cui costruire è sicuro per l'ottima
stabilità geomorfologica che la contraddistingue, al contrario di
quanto è stato osservato nelle aree di più recente espansione
urbana, per esempio lungo l'affaccio a sud.
Nonostante
ciò le ultime due amministrazioni, sia quella targata Pd che quella
della lista civica, hanno di fatto disegnato le previsioni
urbanistiche dell'area solo e soltanto sulla base dei desiderata del
futuro acquirente. Che, incoraggiato dall'inconsistenza degli
interlocutori istituzionali, appena ottiene un nuovo risultato parte
rilanciando un'ulteriore richiesta. Infatti, dopo aver dettato legge
riguardo al tipo di residenza da realizzarsi su Poggio alle Croci, ha
chiesto e ottenuto che l'area resti pure chiusa dietro una
cancellata, interdetta di fatto anche al passaggio dei volterrani. E
ora ecco l'ultima sua trovata sul trasferimento dell'isola ecologica.
E' tempo di dire basta una volta per tutte a simili pretese,
recuperando il ruolo pubblico (e dignitoso) dell'amministrazione.
Con
la nomina annunciata ieri sera da Paterni di Malfetti all'Urbanistica
è facile prevedere che a tutti i capricci dell'immobiliarista
Desaur, in caso di vittoria del Pd, sarebbe steso un tappeto rosso.
Frattanto attendiamo di scoprire quale sarà la reazione degli amici
di Rifondazione Comunista, che ricordiamo vibranti d'indignazione per
quella che fino a pochissimo tempo fa chiamavano un'operazione di
pura speculazione edilizia. Non vorremmo che, dopo le spettacolari
frenate su Solvay ed ospedale, l'alleanza col Pd di Paterni (fin dal
2008 sponsor del progetto) avesse spento del tutto i loro ardori
anche sulla futura destinazione di Poggio alle Croci.
Progetto
per Volterra, Sonia Guarneri Sindaco
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