L’associazionismo
volterrano dalla cultura allo sport sino al sociale rappresenta un
mondo variegato, che riunisce soggetti dedicati per passione o per
vocazione alla promozione di iniziative, alla tutela dei diritti,
comunque a scopi che nulla dovrebbero avere a che fare con le
competizioni politiche. Competizioni che spettano per loro natura ai
partiti, alle liste civiche e ai movimenti politici. Le associazioni,
tuttavia, riunendo molteplici cittadini sono sempre state un
prelibato bocconcino per una certa categoria di politici. Vecchi e
nuovi. Troppe volte le associazioni vengono usate in funzione
strumentale dalla cattiva politica, come la via privilegiata per
garantirsi un facile consenso e una cassa di risonanza a buon
mercato. Non di rado possono allacciarsi anche rapporti di scambio
per reciproche “convenienze”, che passano attraverso un maggiore
contributo del Comune versato a favore delle associazioni “amiche”
o la concessione gratuita della sede o altri benefici. Con metodi che
di imparziale ed oggettivo hanno ben poco, non trovando
giustificazione nell’alto numero di iscritti (normalmente sinonimo
di coinvolgimento e partecipazione) né nell’elevato valore
dell’attività svolta.
Spesso
prevale un criterio che molto ha a che fare con la capacità
dell’associazione di farsi ben volere, nel migliore dei casi con
atteggiamenti miti e accondiscendenti, ma più spesso con un'opera di
vero e proprio fiancheggiamento verso il politico o l'amministratore
di turno. Come dimenticare l’esempio eclatante di SOS-Volterra, di
cui il sindaco Buselli è pure il presidente onorario? Mai
quell'associazione aveva ricevuto contributi pubblici così elevati
come negli ultimi anni. In cambio ovviamente di un appoggio
incondizionato all’amministrazione in carica. Per cui, per fare un
esempio, l’attività di denuncia per gli episodi d'incuria della
città, che aveva caratterizzato l’associazione prima del 2009, è
cessata dal primo giorno dell'amministrazione Buselli. Esempi di
trascuratezza, erba alta, buche nelle strade, sporcizia ne abbiamo
avuti anche negli ultimi 5 anni, ma sono improvvisamente scomparsi agli occhi dei volontari di SOS. Segno evidente che lo scopo
dell’associazione non è più sensibilizzare la popolazione e
l'amministrazione (qualunque essa sia) in funzione di una maggiore
tutela della città, ma criticare un certo governo e supportarne un
altro.
A
dire il vero, questo meccanismo è un brutto vizio che viene da
lontano, e si trova ben radicato nella storia di Volterra. Di recente
sono accaduti anche episodi più gravi, come l’improvvisa
iscrizione a pioggia di alcuni sostenitori del PD ad una associazione
locale, bada caso in concomitanza con l’espressione del voto per il
rinnovo dei gruppi dirigenti. Forse per garantirsi l’elezione di
soggetti graditi? Come non notare, poi, il tenore di alcuni
interventi sulla stampa a firma di rinomate associazioni o consorzi,
in teoria apartitici, ma che in questo periodo svolgono una funzione
smaccatamente elettoralistica? Una condotta che non fa onore
all’indipendenza che associazioni e consorzi dovrebbero sempre
mantenere nei confronti della politica, di qualunque colore si
ammanti. Del resto, questo andazzo testimonia anche la cattiva
coscienza di larga parte della politica locale che fa uso e abuso di
certi sistemi. Evidentemente perché motivata più dalla conquista di
posizioni di potere che da idee o ideali. Idee e ideali sempre
declamati a parole con larghezza di retorica, ma che nei fatti
dovrebbero inspirare comportamenti diametralmente opposti.
Carlo
Levi scrisse che la democrazia non può fare a meno della pedagogia.
Aveva ragione, ma quanto è rimasto inascoltato fino ad oggi! In
teoria tutti sappiamo che i partiti politici dovrebbero sostenere
l’associazionismo, cercando di mantenersi terzi ed imparziali; ma
nella pratica vediamo tutti benissimo che molti fanno l'esatto
contrario. Alla ricerca di un consenso pseudomafioso radicato in
quella sottocultura clientelare che sta all'origine del problema
storico della corruzione così diffusa in ogni angolo d'Italia.
Fino
a quando questo modo di fare non verrà messo al bando dalla
sensibilità di una larga maggioranza di cittadini, avremo sempre a
che fare sia col clientelismo che con la corruzione (più o meno
strisciante). A rimetterci saranno le nostre amministrazioni, la
qualità della vita dei più e pure quell’associazionismo che
dovrebbe avere come funzione naturale la ricerca di scopi comuni
elevati, l'aggregazione sociale, la promozione di valori e la tutela
dei diritti.
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