lunedì 9 maggio 2016

Casse vuote

La Nazione 07.05.2016

Cassa in rosso



Sembra proprio che le riserve economiche del Comune di Volterra siano esaurite. Solo pochissimi anni fa il Comune di Volterra disponeva di una riserva di circa 6 milioni di euro, depositati nella Tesoreria che, prevalentemente a causa dei vincoli derivanti dal patto di stabilità, non potevano essere spesi. Per intenderci, questa somma non era certo il frutto di un'oculata amministrazione finanziaria delle Giunte guidate dal PD, semmai l'esito della loro incapacità di gestire le nuove regole introdotte nel 2007 col patto di stabilità: tanto è vero che per anni questi denari sono rimasti congelati nella tesoreria comunale. Tale “involontaria” riserva economica, però, è tornata utile nel 2014, quando a causa del crollo delle mura, sono stati necessari circa 4 milioni per la ricostruzione in regime di emergenza. Sebbene la Regione Toscana abbia in un secondo tempo coperto la spesa, il Comune ha dovuto anticiparla integralmente, beneficiando, proprio a causa dell’emergenza, di uno straordinario allentamento dei vincoli di patto di stabilità. In pratica, i soldi “congelati” sono tornati utili quando è scoccata un'emergenza imprevista, il drammatico crollo delle mura medioevali.
Nel corso del 2015 la Regione ha restituito al Comune una grossa parte del costo dei lavori, circa i tre quarti del totale, ma la riserva economica comunale non si è più riformata. In parole povere la cassa è sempre vuota. Infatti, il Comune di Volterra è dovuto ricorrere per quasi tutto il 2015 (312 giorni su 365) all’anticipazione di tesoreria: ad un fido sul conto da parte della Cassa di Risparmio per far fronte alle spese correnti (il pagamento degli stipendi, delle bollette ect), perché soldi liquidi non ce n'erano. Un ricorso di tesoreria così “massiccio”, per usare le parole del nostro Revisore dei Conti, che ha toccato punte di scoperto per ben 3,5 milioni di euro, con una media di circa 1,5 milioni di euro. Ma che fine hanno fatto le riserve economiche comunali, se la Regione ci ha restituito grossa parte di quanto anticipato? Sul punto il gruppo di Progetto per Volterra ha presentato un'interrogazione, anche al fine di meglio comprendere e quindi poter approfonditamente analizzare la spesa comunale.
In attesa della risposta del sindaco, che speriamo per una volta sia seria ed esauriente, una prima deduzione, seppure un po’ rozza, può ricavarsi dal bilancio consuntivo del 2015. In primo luogo, a fronte di un taglio significativo dei trasferimenti statali (anche Renzi non si fa scrupolo di proseguire la politica dello scaricabarile sulle amministrazioni locali), il Comune ha inasprito pesantemente la pressione fiscale,  provocando la crescita della percentuale dei cittadini morosi: cioè l'aumento esponenziale del numero di persone che non riescono a pagare le tasse comunali. Ad esempio, l’impagato della Tari nel 2014 fu il 10% del totale ed è raddoppiato nel 2015, saltando a circa il 20% (ben 492.000,00 di evaso su un totale di 2.192.000,00).
Secondariamente l’Amministrazione Comunale negli ultimi due anni si è resa protagonista di almeno due grossi svarioni economici. Il primo è riconducibile alla mostra Rosso Vivo, per la quale l’amministrazione aveva preventivato di non spendere nulla pareggiando la spesa con i biglietti, ed invece ha registrato una perdita secca di 390.000,00 euro in un anno e mezzo.
Il secondo buco invece è dovuto alla perdita di un contributo provinciale già accordato, per la realizzazione di interventi su strade rurali. I lavori sono stati effettivamente realizzati nella primavera 2014, ma il Comune avendo sforato i tempi stabiliti e comunque avendo mancato di rendicontare il costo dei lavori ha visto revocare il finanziamento provinciale, con un impatto negativo sul bilancio pari ad  118.800,00 euro. A margine di tutto questo, la spesa corrente della macchina comunale si mantiene altissima, nonostante i numerosi pensionamenti dei dipendenti avvenuti negli ultimi anni e mai rimpiazzati. A riprova del fatto che la gestione mediante ditte esterne dei servizi non porta ad alcun alleggerimento della spesa (vedi scuolabus e musei), semmai un aumento.
La situazione quindi è grave, e i cittadini la scontano vedendosi arrivare tasse sempre più salate.  Certo molti aspetti di questo preoccupante bilancio restano oscuri e sicuramente da approfondire, ma al momento possiamo solo confermare quello che già abbiamo sostenuto anche in campagna elettorale: sarebbe stato vitale investire su interventi per abbattere la spesa corrente, realizzando risparmi che si spalmino nel tempo e ci consentano di renderci virtuosi (parametro che attualmente viene premiato dallo stato centrale al momento dei tagli). Per questo, anziché spendere altre centinaia di migliaia di euro in un inutile parcheggio decentratissimo, sotto la Conad, bisognerebbe concentrarsi sull’efficienza della macchina comunale, che oggi funziona male e inciampa spesso in errori che si ripercuotono pesantemente sulle casse comunali, dunque sulle nostre tasse.
                                                            Progetto per Volterra