mercoledì 5 settembre 2018

LIVORNO a 4 Stelle



 
Proroga ad ASA: come predicare bene e razzolare male
L’attuale contesto nazionale vede il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua incontrare il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico che ha preso impegni a breve termine per la ripubblicizzazione del settore idrico, come espresso dalla volontà popolare con il referendum del 2011.  In tal senso si sono pronunciati anche il ministro Costa e la deputata Daga che a giorni ripresenterà una proposta di legge per la gestione pubblica e senza profitto del servizio idrico. Inoltre le Sindache Appendino a Torino e Raggi a Roma hanno contemporaneamente promosso tavoli per la ripubblicizzazione.
Eppure in Toscana il Sindaco di Livorno Nogarin va in direzione contraria, approvando la proroga della concessione del servizio idrico ad ASA (leggi IREN) di altri tre anni, ossia fino al 31 dicembre 2031.
Ci preme ricordare come i 5 Stelle toscani abbiano gridato allo scandalo e alla democrazia calpestata in occasione della proroga della concessione a Nuove Acque, mentre la proroga di ASA sembra non destare alcuna reazione.
Motivo di tale proroga è il solito allarme per gli ingenti investimenti da fare nel settore al fine di evitare pesanti ricadute sulle fatture degli utenti. Investimenti che in questi anni di gestione IREN non sono stati realizzati, nonostante i soldi presi ai cittadini attraverso le bollette.
Dalle relazioni del Direttore Generale dell’AIT si evince che nel periodo 2008/2010 ASAabbia realizzato solo il 53% degli investimenti previsti: mancano all’appello 21 milioni. Nel 2011 neè stato realizzato solo il 38%, e nel 2012 si è arrivati al 52%. Ma anche in epoca di amministrazione Nogarin, le cose non sono andate meglio: nel 2014 è stato registrato uno scostamento tra investimenti previsti e realizzati poco meno del 40% per i lordi e quasi il 18% per i netti; nel 2015 lo scostamento è stato del meno 35% per i lordi e meno 13% per i netti.
Dati che annoverano ASA tra i peggiori gestori toscani e nazionali nella realizzazione degli investimenti.
Nonostante ciò le tariffe sono salatissime: se quelle toscane risultano in media tra le più care d’Italia, quelle di ASA sono tra le più care della Toscana: nel 2015 euro 3,15 a metro cubo. Fino a qualche anno fa, seconda solo a Nuove Acque; adesso si classifica al terzo posto tra i sei gestori della regione, con una tariffa reale media nel 2016 di 3,23 euro a mc, a fronte dei 2,78 di Publiacqua.
Riteniamo che il Sindaco di Livorno, il Presidente di ASA e il Consiglio di sorveglianza, invece di organizzare convegni sul sistema tariffario, su cui ha competenza la sciagurata autorità nazionale (ARERA), si dovrebbero occupare piuttosto dell’efficienza aziendale.
ASA risulta infatti l’azienda più inefficiente della Toscana, quella con i costi operativi più alti e i più bassi investimenti in fattura. Mentre la tariffa di alcuni gestori toscani è composta per un 40% di costi relativi agli investimenti, questi per ASA, nel 2016, raggiungono appena il 13,4%. I costi operativi rappresentano invece il 71,3%, addirittura più elevati dell’altro peggior gestore toscano che è Gaia.
La gestione IREN di ASA ha un numero di addetti al settore, sia per abitanti residenti, sia per milioni di metri cubi di acqua fatturati, più alto della Toscana; come è più alto il costo medio del personale. Guardando nel dettaglio comunque si scopre che il numero esorbitante riguarda non gli operai, ma impiegati quadri e dirigenti
La scelta dei Sindaci, compresi quelli a cui pare caduta una stella delle 5 sventolate, oltre a tradire le aspettative dei cittadini per la ripubblicizzazione dell’acqua, non va neppure nella direzione dell’efficientamento del servizio.

Forum Toscano Movimenti per l’Acqua
Movimento Consumatori