Quando
cinque anni fa arrivò lo scossone di Uniti per Volterra, in molti
pensarono che da questa sconfitta sarebbe uscito un nuovo
centrosinistra, ripulito dalle scorie di sessant’anni di gestione
del potere andata progressivamente infiacchendosi. Non tanto un largo
ai giovani indiscriminato, ma un ritorno ai valori fondanti, alla
purezza originale, a quell’età dell’oro che ci piace immaginare
fosse l’Italia del dopoguerra nata dai valori della Resistenza.
I
cittadini confidavano nella rinascita di una sinistra vera,
rinnovata, pulita, “di sinistra”. Niente più familismo, niente
più soliti noti, niente affari sotto banco, ma competenza, qualità
e idee. Non solo volti nuovi, ma un nuovo (o anche antico) modo di
fare politica, in cui le persone valgono per propri meriti e non per
la tessera che hanno in tasca o per quanto riescono a compiacere chi
sta più in alto. Ma non è stato così, un partito così fatto non
c'era e non c'è più, e poco dopo arrivò la prima risposta con un
messaggio chiaro e inequivocabile: gli sconfitti vennero emarginati,
ma (inspiegabilmente?) premiati con comode sistemazioni anche ad alti
livelli...
Poi
per cinque anni hanno sonnecchiato, come se non fosse successo nulla,
scaldandosi al focolare dei giochetti di potere, nella speranza di un
futuro migliore nel segno della tessera; mai su i programmi e sulle
idee, ma sempre sulle poltrone.
E
così invece di aprirsi si sono ancora più chiusi in se stessi, mai
coinvolgendo i cittadini nelle scelte. Chiaro esempio è stato la
ritirata strategica dalle primarie di coalizione per la scelta del
candidato sindaco, un sindaco che doveva comunque essere il vecchio
arnese di bottega da loro già stabilito a tavolino.
Troppo
facile sperare che il demerito e le colpe della giunta in scadenza, o
che promesse più o meno velate di ricompense, siano sufficienti a
riprendere quei voti che cinque anni fa presero il largo. Pensano
veramente che Volterra voglia tornare a questa scialba
“restaurazione”, a questa ennesima minestra riscaldata?
Il
nostro messaggio originario di cinque anni fa è oggi ancor più
valido e attuale, portato avanti da Sonia Guarneri, una donna di
grande valore, ricca di sensibilità ed esperienza. Siamo un gruppo
di persone oneste e serie, non legate a partiti o imprenditori e
senza interessi reconditi.
Molti
di noi sono stati fra i primi fondatori della vecchia lista civica.
Altre valide persone si sono aggiunte nel tempo fino ad oggi, insieme
ai quattro consiglieri che non esitarono a lasciare i loro incarichi
quando la giunta palesò la sua deriva di destra. Insieme abbiamo
dato vita a “Progetto per Volterra”. Una proposta di autentica
novità, in una sicura prospettiva democratica: l'unica alternativa
per i concittadini che vogliono effettuare una vera libera scelta,
fuori da quei vecchi schemi ormai tristemente sperimentati.
Luigi
Buselli . Progetto per Volterra
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