L'argomento Santa Chiara, grazie alla mozione
presentata da Progetto Originario, avrebbe dovuto essere il quarto punto
all'ordine del giorno, dopo una mozione presentata da Cucini sul diritto di
cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia. Alla conferenza dei
capigruppo del 19 dicembre la mozione era già stata depositata e il suo
inserimento tra i temi del Consiglio era stata concordato tra tutti i presenti:
Buselli, Tonelli, Cucini, Bettini e Bernardini. All'ultimo momento, invece,
Buselli ha deciso di depennarla arbitrariamente, senza sentire il parere di
nessuno. Semplicemente l'ha cancellata
dall'ordine del giorno. Una scorrettezza palese, purtroppo non nuova, contro il
nostro gruppo e in spregio dell'istituzione del Consiglio e del suo Regolamento
di cui abbiamo deciso di informare il Prefetto. Anche le altre minoranze hanno
dovuto subire a più riprese i capricci di un sindaco che si riserva di inserire
o censurare gli argomenti degli altri gruppi a suo piacimento, senza informare
i diretti interessati. Da episodi simili sono già scaturite altre segnalazione
alla Prefettura di Pisa, che evidentemente non sono bastate a migliorare i
comportamenti del sindaco. Buselli da tempo abusa del suo ruolo di Presidente
del Consiglio, per “congelare” a suo piacere i documenti di iniziativa delle
minoranze che ritiene scomodi, ma si diletta anche nel fissare date e orari del
Consiglio nella maniera più arbitraria, applicando costantemente la regola dei
due pesi e due misure.
Da tempo il sindaco ha stabilito che documenti
delle minoranze, per essere presi in considerazione per un loro eventuale (ma
sempre incerto) inserimento all'ordine del giorno, debbono essere depositati
all'ufficio protocollo del Comune con largo anticipo rispetto alla data del
Consiglio. Viceversa quelli predisposti dalla maggioranza godono di una corsia
preferenziale, dato che di norma arrivano al Protocollo (e quindi sono
consultabili dagli altri gruppi) all'ultimo minuto. Una disparità che fa a
pugni coi principi della democrazia, della parità di trattamento e con la
sensibilità di qualsiasi persona civile.
Nella presente occasione, la censura forzata sul
tema del S. Chiara preoccupa, però, anche per ragioni di merito. Dopo tanto
parlare dai giornali in modo preoccupante ma sommario delle sue condizioni di
bilancio, si teme che la situazione possa essere perfino più grave di quanto
trapeli all'esterno. Ragione di più per richiedere, e con maggiore insistenza,
chiarimenti dettagliati ai responsabili in sede istituzionale.
Progetto Originario
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