La
storia della chiusura della scuola di Villamagna si arricchisce di
settimana in settimana e porta alla luce nuovi risvolti. Apice della
vicenda la delibera di Giunta del 5 novembre 2013, nella quale viene
inserita la scuola tra le strutture colpite dall'alluvione del 24
ottobre. Decisione discutibile per non dire anomala, perché quel
giorno nella frazione l'acqua caduta è riuscita a malapena a bagnare
il terreno. Pochi giorni dopo, come consiglieri comunali di PO,
abbiamo effettuato un accesso agli atti per visionare eventuali
documenti tecnici su cui poggiassero le reali motivazioni della
chiusura, chiedendo al funzionario responsabile del settore tecnico
di prendere visione di tutta la documentazione sulla scuola. Ci venne
fornito un elaborato con alcune schede per il monitoraggio statico
degli elementi non strutturali della scuola di Villamagna datato
luglio 2009. Il documento segnalava alcune possibili criticità e la
necessità di un approfondimento per “la conoscenza meccanica del
paramento murario portante”.Considerato che al 31 dicembre 2010 le
amministrazioni pubbliche avrebbero dovuto effettuare puntuali
verifiche sismiche sugli edifici pubblici strategici, abbiamo chiesto
al funzionario anche gli studi eseguiti per adempiere a quel
dispositivo di legge. Ci venne risposto che non era stato fatto
nient'altro e che tutto il materiale disponibile consisteva in quello
studio preliminare di monitoraggio che ci aveva appena consegnato.
L'intervento
che scrissi per la stampa un paio di settimane fa in proposito della
scuola di Villamagna ovviamente prendeva le mosse da quella risposta
che ricevemmo dal responsabile dell'Ufficio Tecnico. La settimana
successiva, però, su questo settimanale mi rispose l'ex dirigente
del comune, l'ing. Luigi Bianchi, sostenendo, contrariamente a quanto
affermato dal funzionario attuale, che l'incarico per le verifiche
sismiche non solo era stato affidato ma che erano stati fatti anche
studi più approfonditi, che le scuole erano state tutte schedate e
che i documenti erano in possesso dell'amministrazione tra la fine
del 2010 e l'inizio del 2011. Siccome ho sempre apprezzato la
gestione dell'ufficio tecnico da parte dell'ing. Bianchi, sapendo che
non avrebbe mai scritto una cosa per un'altra, sono ritornato assieme
ai colleghi del gruppo in Comune per dirimere una volta per tutte la
questione. Non senza difficoltà siamo riusciti a reperire il
materiale di cui parlava Bianchi nel suo intervento: i documenti ci
sono e l'ex dirigente aveva ragione. Allora delle due l'una: o il
funzionario responsabile dell'ufficio tecnico non conosce la
documentazione a sua disposizione, oppure ha evitato volontariamente
di mostrarci i documenti richiesti. A voi la risposta, tenendo conto
che nella seconda fattispecie l'espressione tecnica da impiegare
sarebbe “omissione di atti d'ufficio”.
La
vicenda si è complicata ulteriormente quando abbiamo appreso che la
scuola di Villamagna, oltre ad essere stata segnalata dalla Giunta
tra le strutture danneggiate da un'alluvione che lì non è arrivata,
veniva chiamata in causa utilizzando la sua chiusura straordinaria
come giustificazione dell'esproprio urgente dei terreni destinati al
futuro asilo nido previsto in località L'Ortino (quale sia il nesso
logico tra un asilo nido e una scuola dell'infanzia è un mistero
ancora da sciogliere). In sintesi, verrebbe da pensare che
l'amministrazione comunale abbia provato a intercettare i fondi
destinati a chi è stato realmente colpito dall'alluvione per sanare
una scuola che sapeva da tempo essere strutturalmente vulnerabile,
per consolidare la quale nulla ha fatto in 4 anni. Dulcis in fundo
adesso vorrebbe perfino utilizzare la chiusura della scuola per
forzare i tempi di un cantiere che poteva essere regolarmente aperto
programmando meglio i lavori di un progetto approvato da oltre un
anno, mettendo così seriamente a rischio il finanziamento regionale
per l'asilo.
Entrare
a gamba tesa nella vita di 30 bambini, costringendoli a lunghe
trasferte quotidiane, è un aspetto che preferisco non commentare per
evitare di aggiungere altre spese legali a carico dei cittadini.
Comunque si tratta di un
bell'esempio di amministrazione “creativa”, ovvero quando
l'improvvisazione sostituisce impegno e competenza.
Luigi
Cocucci, Progetto
Originario
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