venerdì 6 dicembre 2013

Il confronto e lo scontro

Sono condivisibili le ragioni della manifestazione che si svolgerà a Firenze sabato 7 dicembre in difesa della sanità e per il diritto alla salute. Da anni, a fronte della contrazione delle risorse economiche disponibili, le scelte nella riorganizzazione di tutti i servizi più essenziali stanno andando nella direzione del progressivo accentramento dei punti di erogazione, accompagnato della contrazione dei servizi e dall'introduzione di tickets e prestazioni a pagamento. In questo complesso processo di revisione del sistema sanitario vi sono indubbiamente fattori di penalizzazione delle zone più periferiche, che progressivamente stanno perdendo servizi sia in termini di numero di prestazioni che di qualità.
Il tema della sanità a Volterra è un tema di grande importanza per il ruolo centrale che il nostro presidio ospedaliero svolge per la zona. E' indubbio che la politica dei tagli si è abbattuta anche qui da noi, basti ricordare quelli più recenti: dal 2009 ad oggi abbiamo perso il punto nascita e la pediatria, abbiamo subito il forte ridimensionamento del laboratorio analisi e l’accorpamento forzato di cardiologia a medicina. Riorganizzazioni subite nonostante che il sindaco ci rassicurasse annunciando la firma di volta in volta o di un protocollo o di un patto territoriale salvifico.
In materia di sanità dobbiamo constatare purtroppo il fallimento sia della politica remissiva del passato che di quella propagandistica e strillata del presente. Probabilmente è sempre mancato, sia prima che adesso, un confronto serio con la Regione cercando mirato a trovare un punto di incontro tra le esigenze delle parti.
Negli ultimi 4 anni non vi è stato un solo momento di confronto leale su questa materia così delicata. Perfino il tentativo di aprire un dialogo con l’Assessore Regionale Marroni in sede consiliare, richiesto all’unanimità da tutte le forze politiche, è sfumato prima ancora di cominciare per dare libero sfogo alla smania di visibilità del sindaco. Si è preferito organizzare un’iniziativa di protesta con tutte le associazioni, le amministrazioni colpite dalla riforma e un folto drappello di consiglieri regionali eletti con la lega nord, anziché portare a compimento almeno un tentativo di confronto tra le istituzioni della Val di Cecina col nuovo assessore alla sanità in Regione. Per un giorno il titolone sul giornale è stato conquistato, ma desolatamente solo quello. Sprecata la prima, non c'è stata una seconda occasione di confronto.
La rinuncia in partenza da parte dell'amministrazione comunale al proprio ruolo istituzionale, preferendo sempre giocare su due tavoli, ha prodotto i risultati fallimentari che abbiamo sotto gli occhi. Si protesta ma allo stesso tempo si firmano gli accordi con la Asl; si proclama di aver salvato l’ospedale, per poi sfilare pochi giorni dopo con la fascia tricolore alla manifestazione contro i tagli. Da anni viene portato avanti un comportamento ambiguo che da un lato insospettisce chi crede nelle ragioni della protesta e dall’altro priva il sindaco e l'amministrazione comunale di qualsiasi credibilità politica con i suoi interlocutori istituzionali.
Dunque, nonostante evidenti strumentalizzazioni da parte dei partiti della destra, quest'ultima protesta è legittima e giustificata. Ma è indubbio che, se vogliamo ottenere qualche risultato concreto per la zona, occorre anche e prima di tutto riconquistare il credito che l'amministrazione comunale ha perso durante questi anni.

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