sabato 11 maggio 2013

Nostra signora dell'ipocrisia



A due anni dall’esito referendario sull’acqua, dopo una pioggia di sentenze e pareri resi dai più alti organi giudiziari italiani che hanno ribadito la necessità di rispettare il voto dei cittadini, la maggioranza dei comuni toscani (inclusa Volterra) ha acconsentito all’approvazione di una nuova tariffa dell’acqua che concede all’investitore privato di continuare a lucrare profitti con questo bene primario. Calpestando platealmente la volontà espressa da 27 milioni di italiani con il referendum del 2011. Il tutto semplicemente cambiando nome alla voce che garantisce loro il profitto: dall’abrogata “remunerazione del capitale investito” siamo passati al riconoscimento di un “interesse sul capitale investito e remunerazione del rischio di mercato”. Un po’ quello che successe nel 1993, quando gli italiani votarono l’abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti e la nostra classe politica introdusse nel 1994  “i rimborsi elettorali”, più esosi della prima, facendo rientrare dalla finestra ciò che era uscito dalla porta.
Pochissimi sindaci, tra i quali ricordiamo il sindaco di Pistoia, hanno sostenuto fino da ultimo ed in tutte le sedi l'illegittimità di questa manovra, asserendo che si sta aggirando l’esito di un referendum. Voci isolate, emarginate e ridotte al silenzio da un sistema politico ipocrita.
Resta degno di essere menzionato il comportamento farsesco del nostro sindaco Buselli. Nei momenti salienti della protesta dei cittadini si è di nuovo tirato indietro, allineandosi in maniera decisa a difesa della gestione privata dell’acqua. Ha votato contro tutte le mozioni con le quali abbiamo tentato di impegnarlo a portare le istanze dei cittadini nelle sedi competenti, dove il Comune di Volterra ha pieno titolo per esprimere il suo parere. Addirittura il 17 aprile scorso, alla prevista votazione in sede di Autorità Idrica Toscana della nuova tariffa dell’acqua, neppure si è degnato di partecipare, facendo così mancare la rappresentanza del nostro comune. Eppure lo avevamo avvisato dell'importanza dell'appuntamento appena il giorno precedente durante il Consiglio Comunale, ricevendo vane rassicurazioni. Parole al vento, dato che il giorno dopo ha preferito non presentarsi all'appuntamento.
Il 30 aprile, in compenso, il sindaco Buselli ha avuto il coraggio di farsi bello, diffondendo un suadente comunicato con il quale, a tariffa oramai approvata, invita a ”sospendere l'adozione del provvedimento di determinazione della tariffa sull'acqua, almeno fino a che non ci siano maggiori certezze di governo, peraltro appena insediato, e chiari percorsi legislativi”.
Ci chiediamo se il sindaco in questi casi abbia la consapevolezza della gravità della propria condotta. Quando è stato il momento di far sentire la propria voce, si è fatto paladino delle ragioni di Asa, dichiarando addirittura che “non ci fossero le condizioni” per accogliere le istanze dei cittadini. Solo quando è stato sicuro che tutti i processi decisionali che lo coinvolgevano erano conclusi e tutti i provvedimenti approvati, ha chiesto la sospensione postuma della decisione! Insomma, si precipita a chiudere la porta della stalla solo quando è ben certo che i buoi siano tutti scappati. Un bell’esempio di buona politica e di coerenza. Ma Buselli non è nuovo a tali ipocrisie. Fece la stessa cosa in materia di sanità. Non dimentichiamo che firmò un vergognoso protocollo sulle politiche sanitarie della zona assieme al direttore Damone, per precipitarsi a manifestare “indignato” solamente qualche giorno dopo. Peccato che il direttore Damone avesse messo in atto quanto avevano concordato assieme nel protocollo!
Praticamente la stessa cosa successe in materia di accorpamento della gestione dei rifiuti: Volterra votò a favore, quando si trovò a esprimersi al cospetto di tutti i comuni della provincia… ma incredibilmente votò contro, quando quello stesso provvedimento venne portato in discussione nella più ristretta assemblea del consiglio comunale cittadino!
Quale credibilità può pensare di essersi conquistato un sindaco che firma e avvalla tutto quello che gli viene messo sotto il naso nei consessi più alti e poi batte (anzi fa finta di battere) i piedi a casa propria? Ragionevolmente nessuna: né presso i suoi concittadini e neppure presso le altre istituzioni, che lo vedono mutare continuamente orientamento a seconda dei contesti.
Progetto Originario


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