domenica 21 aprile 2013

Urbanistica di fine corsa



Il programma elettorale della lista civica in tema di urbanistica prevedeva l'impiego esteso e diffuso del metodo partecipato. Anche in questo caso, fatta la festa gabbato lo santo, e una volta conquistata l'amministrazione le azioni di Buselli hanno palesato il metodo opposto: completamente autoreferenziale. Infatti, il giorno 16 aprile al Consiglio Comunale sono stati messi ai voti la Variante al Piano Regolatore vigente e il Piano Complesso d'Intervento riferito allo Schema Direttore 2 (SD2, zone di Docciola, La Stazione, Piazza XX Settembre, la Badia, ecc.), senza neppure aver espletato un passaggio illustrativo nella competente Commissione Ambiente e Territorio. Ad essere precisi, secondo il parere del suo presidente, Lonzi, i due temi sarebbero stati sufficientemente trattati dalla commissione consiliare perché in occasione di una sola riunione, nel giugno 2012, ne fu fatto accenno: dal verbale risultano 4 righe appena di menzione in tutto. Da notare che nel giugno 2012 non erano stati predisposti ancora gli elaborati dei due strumenti urbanistici. La stessa legge regionale n. 1/2005 prevede che il Comune attui un percorso partecipativo, informando e confrontandosi con la città, il territorio e le sue variegate realtà (associazioni, professionisti, imprenditori, cittadini, ecc.), prima dell'adozione di strumenti urbanistici. Ma i modi sono lasciati sostanzialmente alla sensibilità degli amministratori. Secondo il sindaco, che da 3 anni gestisce personalmente la delega all'urbanistica, tutti gli adempimenti necessari sarebbero stati abbondantemente espletati, organizzando 2-3 passeggiate nel corso di un anno. Gli stessi professionisti del settore sono stati di fatto esclusi. Una riunione con geometri, architetti e ingegneri è stata indetta dall'amministrazione appena il giorno precedente il Consiglio Comunale, invitando solo alcuni professionisti ed escludendo altri. Evidentemente un'operazione di microtrasparenza riservata a pochi: una vergogna che resterà per molti anni nella memoria di quei professionisti di cui evidentemente ci si ricorda solo quando debbono pagare tasse e tributi.
Di fronte ad una simile gestione e visto che agli stessi consiglieri comunali il materiale tecnico (733 pagine solo di relazioni, escludendo le tavole e gli atti) su cui erano chiamati a esprimersi era stato inviato loro solo con 4 giorni di anticipo rispetto alla data del Consiglio, tutti i gruppi di minoranza hanno chiesto un rinvio del voto per poter valutare con un minimo di cognizione di causa e per confrontarsi con cittadini ed elettori su un tema così importante. Il sindaco, come nel suo stile, ha rifiutato e di conseguenza i tre gruppi di minoranza al momento del voto sono usciti dall'aula. Ovviamente è ridicolo, dopo aver impiegato 4 anni a predisporre uno strumento di pianificazione, sostenere di non poter concedere due settimane alle minoranze. Ma Buselli è terrorizzato dal confronto in Consiglio: ha collezionato troppe figuracce in questi anni. Nei prossimi giorni avremo modo di tornare nel merito dei due strumenti urbanistici appena adottati perché non rinunciamo a fare le nostre osservazioni, ma alcune ulteriori valutazioni di ordine generale le possiamo sviluppare fin d'ora. Intanto sui tempi. Un Regolamento Urbanistico si sviluppa su un periodo di 5 anni. Il nostro ne ha compiuti 4 questo mese. Adottare adesso la variante, svolgendo tutte le operazioni previste dalla legge, tra osservazioni e confronto con le amministrazioni sovraordinate, significherà approvare le modifiche al Regolamento Urbanistico alla sua scadenza. Quando comunque andrà redatto il nuovo. Un modo come tanti per buttare soldi pubblici, tempo ed energie. Un discorso molto simile lo possiamo fare per il Piano Complesso d'Intervento relativo allo SD2 . Prima però va rimarcato che il programma elettorale della lista civica Uniti per Volterra prevedeva di abbandonare l'idea dei Piani Complessi, preferendo i più agili Piani Attuativi. In particolare il programma elettorale con cui noi di Progetto Originario e Uniti per Volterra ci presentammo agli elettori criticava l'adozione dei Piani Complessi, perché la complicazione e l'entità delle operazioni urbanistiche previste finisce per tagliare fuori le ditte ed i professionisti locali. Ma anche su questo tema Buselli ha fatto l'esatto contrario di quanto predicava. Inoltre adottare questo Piano a quattro anni dall'insediamento dell'Amministrazione è assurdo, perché la LR 1/2005 all'art. 57 chiarisce: “l'efficacia del Piano Complesso D'intervento è limitata alla permanenza in carica della giunta che l'ha promosso”. Prorogabile al più per 18 mesi e non oltre. Dunque un altro strumento urbanistico candidato alla totale inefficacia, che verrà lasciato come un inutile ma costoso relitto nei cassetti dell'amministrazione che andrà ad insediarsi il prossimo anno.

Progetto Originario, il gruppo consiliare




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