martedì 30 aprile 2013

Trasparenza a Bananas



In politica non è mai possibile un confronto onesto e leale quando le informazioni fornite sono volutamente parziali. Chi riuscirebbe a sviluppare un ragionamento sensato sull’urbanistica vedendosi scaricate centinaia e centinaia di pagine di documentazione, schede tecniche e diagrammi  appena 4 giorni prima del consiglio comunale? Si badi bene, quelle pagine già pronte da molte settimane, solo che l'Amministrazione ha deliberatamente scelto di trasmetterle ai consiglieri all'ultimo minuto. Un’amministrazione che adotta simili strategie per evitare la discussione, l’approfondimento e il confronto in sala consiliare mostra tutti i suoi limiti e palesa i suoi complessi. Neppure ci si può nascondere, come fa ipocritamente Buselli, dietro la convocazione di una commissione vecchia di un anno, dove furono fatti appena dei cenni a  idee in parte appena abbozzate e in parte ancora di là da venire. Che dire poi della riunione indetta per illustrare il lavoro svolto ai tecnici del territorio il giorno precedente il consiglio comunale e in cui gli invitati sono stati solo pochi fortunati? Chissà a quale criterio si sarà ispirata l'amministrazione per selezionare i professionisti “graditi”, a cui è stato inoltrato l'invito, e lasciare fuori gli altri? Ci chiediamo in quale altro Comune si sono visti episodi così volgari di parzialità e arroganza. Forse nel paesotto amministrato da Cetto La Qualunque, non certo in una “città”. E' chiaro che nella Volterra dell'era Buselli non si possa parlare seriamente di trasparenza e ancor meno di partecipazione. Urbanistica e opere pubbliche sono settori complessi e delicati, caratterizzati da pericolosi punti di contatto tra interessi pubblici e privati, dove più che in altri settori si annida il pericolo di favoritismi e clientele. Un’amministrazione sana, dopo 4 anni di gestazione, mai e poi mai avrebbe imboccato la via dell’opacità, ma avrebbe dato conto a viso aperto delle proprie proposte. Un’opacità che ritroviamo anche nell’altro grande settore dove circolano fior fiore di denari pubblici: gli appalti e gli incarichi. Ovviamente non può essere un caso. Questa amministrazione ha scelto di snobbare sia formalmente che nei fatti il ricorso al principio di rotazione degli operatori economici, facendo ricorso agli affidamenti diretti e agli incarichi fiduciari fino all'estremo limite consentito dalla legge. Niente di peggio in un momento in cui tutti avrebbero bisogno di lavorare. Più volte abbiamo richiesto l'introduzione di un sano principio di avvicendamento, sintomo non solo di equità e parità di trattamento, ma anche di solidarietà con l’intero settore imprenditoriale in anni di crisi. Non c'è stato nulla da fare. Lavori, incarichi e consulenze passano spesso per l'incarico diretto, ricadendo su una ristretta cerchia di professionisti e ditte. Sempre le stesse. Una mancanza di trasparenza che si respira anche in taluni uffici comunali, dove il semplice accesso agli uffici dei consiglieri comunali finisce sempre per incontrare difficoltà, rinvii, nervosismi. Spesso le richieste di accesso vengono osteggiate, rimandate e talvolta perfino eluse. Tanto che siamo ancora in attesa di consultare documenti richiesti nel giugno scorso. Eppure politici e funzionari sanno perfettamente che il consigliere comunale, proprio perché eletto direttamente dai cittadini, per legge ha pieno e libero accesso a tutti i fascicoli del Comune. Perché tanto ostruzionismo?
Progetto Originario

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