venerdì 9 novembre 2012

Un foglio protocollo

Starebbe su un solo foglio protocollo l’intera delibera regionale che, a detta del Sindaco Buselli e dell’assessore Fedeli, sancirebbe la salvezza dell’ospedale di Volterra. Forse per questo si continua ad usare la parola “protocollo” per un documento tanto generico e striminzito. Leggendo la delibera si vede poi che si riducono a poche righe gli articoli (in tutto 6) che costituiscono l’intesa sulle politiche sanitarie in Alta val di Cecina. E’ questo il frutto dei tre anni di lavori che, a detta del sindaco, hanno impegnato l’amministrazione comunale per la salvaguardia dell’ospedale e dei servizi sanitari locali? Si liquidano così i lavori del Consiglio Comunale riunito molte volte, anche in seduta aperta, per dibattere ed esprimersi in merito. Ricordiamo che sull'altare di questo “salvifico” protocollo furono bocciati quasi tutti gli emendamenti a tutela dei reparti (Pediatria, Ostetricia, Cardiologia, laboratorio d'analisi, ecc.) che il gruppo consiliare di Progetto Originario aveva tentato di introdurre. Solo per citarne uno segnaliamo quello proposto per evitare l’accorpamento di Cardiologia e Medicina, puntualmente bocciato dal partito del sindaco. Negli scarni articoli oggi inseriti in delibera non si entra nel merito di alcun reparto o servizio, non si scorgono garanzie di alcun tipo, se non generiche frasi in perfetto stile “politichese”. A meno che la garanzia non si debba ricercare nel gruppo di lavoro (Art. 4) costituito  dal direttore generale della ASL 5 Damone, dal Sindaco Buselli, dal vicesindaco Fedeli, dalla direttrice della SdS Ghilli e dal presidente di UNCEM Toscana Giurlani. Gruppo che avrebbe il compito di “affrontare la riorganizzazione delle attività ospedaliere e territoriali, in coerenza con gli indirizzi della programmazione regionale” e di “monitorare l’attuazione del protocollo”. Lo stesso gruppo che in tre anni ha partorito il topolino di 6 articoli, sarà quello che ne monitorerà l'attuazione. Resta da capire su cosa dovranno vigilare, visto che il cosiddetto “protocollo” non assume alcun impegno verso i reparti né verso i servizi, salvo un “ambito di interventi prioritari” all’Art. 5. Nient’altro che una “lista della spesa” priva di contenuti concreti che riportiamo di seguito tanto per rendere l’idea.
“Art.5 Ambito degli interventi prioritari.
 Gli interventi oggetto dell’intesa che prioritariamente ci si impegna a promuovere, prevedono:
- la valorizzazione della funzione del presidio ospedaliero di Volterra. Con particolare attenzione alle seguenti funzioni: - Area delle degenze (area medica, area chirurgica, con particolare attenzione al reparto ortopedico individuato quale Centro di rilevo per la patologia vertebrale); -Area materno-infantile, prevedendo l’implementazione di attività attualmente non presenti (laserterapia chirurgica); - Area dei Servizi (radiologia, sezione del laboratorio analisi chimico-cliniche, sezione immunotrasfusionale, attività oncologiche)
 - la riorganizzazione e  potenziamento del servizio di pronto soccorso, visto in relazione funzionale al sistema di emergenza-urgenza territoriale, che prevede anche la realizzazione della stazione di elisoccorso che si sta concretizzando secondo tempi e modalità definite.
- il rafforzamento dell’impegno sui servizi territoriali in funzione della modifica della domanda assistenziale”.
Chi poi volesse leggere l’intera delibera può trovarla su questo blog sulla colonna di sinistra. 
In conclusione non possiamo che sentirci presi in giro, come gruppo politico e come cittadini, dall’esultanza fuori luogo dell’amministrazione comunale per l’approvazione di questo tardivo e inutile documento di cui siamo venuti a conoscenza dalle pagine dei giornali. Continuiamo a stupirci per l’atteggiamento di un sindaco, un tempo in prima linea per la difesa dell’ospedale e contrario ad ogni forma di compromesso, che oggi sprizza soddisfazione per un accordo tanto vuoto. Vale la pena ricordare che negli ultimi 3 anni, mentre Buselli e Fedeli erano impegnati ad inseguire l’approvazione di questo “fondamentale” protocollo d’intesa, il presidio ospedaliero volterrano perdeva il punto nascita, la pediatria, vedeva sopprimere servizi di reperibilità ostetrica e pediatrica, ridimensionare la cardiologia e Utic, ridurre l’attività chirurgica e quella del laboratorio analisi, probabilmente insieme a molti altri servizi minori che è impossibile ricordare. Davvero un risultato esaltante.
Possiamo a questo punto solo augurarci che almeno i proventi della vendita di Poggio alle Croci vengano utilizzati per il presidio di Volterra. Visti i risultati attuali, non ci stupiremmo se dovessimo assistere all’ennesima beffa.

Progetto Originario

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