lunedì 5 novembre 2012

In cerca di risposte


Infine è stata stabilita la data del Consiglio Comunale appositamente convocato per tentare di chiarire le preoccupanti circostanze che hanno dato avvio al caso “Benzinopoli”, sfociato in una segnalazione alla Guardia di Finanza. Si terrà, quindi, il 9 novembre il Consiglio nel quale l'amministrazione è chiamata spiegare i criteri adottati nell'impiego delle auto comunali e delle relative tessere carburante, compresi i presunti abusi avvenuti negli ultimi tempi. Molte sono le domande che aspettano risposta, a cominciare dalla mancata compilazione dei registri associati a ben 7 delle 11 automobili comunali, compresa l'auto riservata al sindaco e agli assessori. Questa anomalia, portata alla luce da una nostra recente interrogazione, cozza con quanto previsto dal Regolamento di Contabilità del Comune, il quale stabilisce che l'uso delle auto sia accompagnato dalla compilazione di un apposito registro, dove avrebbero dovuto essere riportati nome del conducente, destinazione e chilometraggio per poter controllare conformità degli usi e dei consumi di carburante. Inutile ricordare che le norme fissate dai Regolamenti Comunali sono cose abbastanza serie, tanto da stabilire le aliquote delle imposte e delle tasse che ogni cittadino è costretto a versare al Comune. Non si vede perché la stessa amministrazione comunale possa considerarle carta straccia, quando siano riferite alla correttezza gestionale da osservarsi all'interno dell'ente.
Il secondo aspetto da chiarire è strettamente collegato al primo. Ci riferiamo ai presunti usi impropri delle auto. E' noto che domenica 27 maggio, una Panda del Comune guidata dell'assessore Moschi fu pizzicata da un autovelox a Castelfiorentino. Invano, ormai da settimane, chiediamo che ci vengano spiegate le ragioni di quel viaggio. E' un nostro diritto conoscerle, visto che il carburante e le altre spese accessorie sono state pagate con soldi pubblici. Per adesso l'amministrazione ha preferito tacere, lasciando crescere i sospetti di un uso improprio e spregiudicato dei mezzi comunali.
Altri nodi da sciogliere riguardano l'uso disinvolto della tessera carburante associata alla cosiddetta “macchina del sindaco”, la Brava riservata agli organi istituzionali. La tessera funge da carta di credito e serve per pagare all’occorrenza i consumi dell'auto. Da una recente verifica sono state scoperte una serie di anomalie, tra cui spiccano tre pieni di gasolio (“impossibili”, visto che l'auto in questione è alimentata a benzina) e una drammatica ascesa nei consumi della Brava, passata nel 2011 a prestazioni strazianti: soli 7km con un litro. Scoppiato il caso benzinopoli, l'assessore Costa ha ammesso ad un giornale di aver utilizzato almeno una volta la tessera carburante della Brava per fare rifornimento sulla sua auto privata durante un viaggio a Livorno. Senza registrare la missione. Può essere la chiave per spiegare le anomalie nei consumi: l'uso illecito della tessera carburante associata alla Brava del Comune per fare rifornimento su auto private. E' ragionevole pensare che i rifornimenti irregolari siano stati eseguiti tutti fuori Volterra, dove conducente e mezzo non sono molto conosciuti. Guarda caso da due anni a questa parte la tessera carburante associata alla Brava ha registrato una crescita esponenziale di rifornimenti eseguiti fuori Comune, specialmente a Colle Val d'Elsa (che di norma non è una meta particolarmente significativa per gli scopi istituzionali di Volterra). Nonostante il parere espresso dalla lista civica UpV, è ovvio che nessuno in un'azienda, pubblica o privata che sia, può gestire i rimborsi a proprio favore in regime di self service. Proprio perché non si verifichino casi come il viaggio Volterra-Livorno ammesso dall'assessore Costa, costato alle casse del Comune 91 euro di gasolio. Una performance automobilistica da meno di 2Km al litro.
Resta ancora da chiarire chi oltre a Costa abbia compiuto i  rifornimenti pagati con quella tessera, specialmente quelli eseguiti fuori Volterra, tra i quali gli altri due pieni di gasolio eseguiti nel 2011. E ancora, quali viaggi istituzionali fossero associati alle fermate presso le stazioni di servizio in cui sono stati eseguiti i rifornimenti sospetti.
L'insieme dei diversi aspetti descritti non ci appare scollegato né casuale. Ci sembra perfettamente riconducibile ad un contesto preciso, in cui l'idea di fondo è quella di una gestione assai allegra delle cosa pubblica, dove il rispetto delle regole viene schivato costantemente.
Trattandosi di beni pubblici e di soldi pubblici, in un Paese sano i dovuti chiarimenti sarebbero arrivati nel giro di 24 ore. Ma visto che l'amministrazione Buselli finora ha accuratamente evitato di fornire qualunque risposta nel merito, proveremo riformulare con la massima semplicità le stesse domande nell'ambito del Consiglio Comunale del 9 novembre prossimo.

                                                                                                                      Progetto Originario

Il podestà

Quando Progetto Originario mandò alla stampa l'articolo di fianco conoscevamo la data del Consiglio Comunale, ma non avevamo potuto ancora leggere l'ordine del giorno così come è stato predisposto dal sindaco Buselli. La vera notizia, infatti, è che il sindaco si è “dimenticato” di inserire all'o.d.g. del Consiglio del 9 proprio il punto per il quale l'assemblea era stata convocata congiuntamente da tutti i gruppi di minoranza: i fatti emersi recentemente sulla malagestione delle auto comunali e delle tessere carburante. Naturalmente, il sindaco non può omettere dalla discussione e dalla possibilità di deliberazione proprio il tema centrale per il quale il Consiglio è stato convocato, ma per Buselli la legge è sempre molto elastica, un chewing gum. Per sua natura tende a tirarla secondo i suoi comodi, spesso ben oltre il lecito. Questa volta ha esagerato, pensando di poter disporre a suo piacimento del Consiglio Comunale, inserendo e cassando gli argomenti, secondo le convenienze sue e del suo gruppo.
Però il tempo dei podestà è tramontato e Buselli onestamente non ha proprio il phisique du role.
I gruppi di minoranza sono ben decisi a non accettare soprusi e se il sindaco non provvederà urgentemente a predisporre un nuovo o.d.g. inserendo l'argomento “benzinopoli”, si muoveranno in tutte le sedi opportune per riportare la conduzione del Consiglio entro i confini della legalità.
Certo, una riflessione di corollario a questo punto va fatta. Benzinopoli dev'essere proprio un tema scomodo per l'amministrazione se arriva a tentare forzature mai viste prima per evitare la discussione pubblica. Non sia mai che qualcuno avesse la coscienza sporca?

I Gruppi Consiliari di Progetto Originario, Città Aperta, Sinistra per Volterra

Nessun commento:

Posta un commento