lunedì 22 ottobre 2012

Un penoso scaricabarile



Da quando è esplosa Benzinopoli, a Buselli sono letteralmente saltati i nervi. In un primo momento ha indirizzato dalle colonne dei giornali un implicito rimprovero ai dipendenti, perché hanno consentito l'accesso ad atti pubblici ai consiglieri di Progetto Originario. Dimenticandosi che c'è una legge dello Stato che garantisce questa prerogativa ai rappresentanti dei cittadini che siedono in Consiglio Comunale, in ossequio al sacrosanto diritto di controllo che dobbiamo esercitare sulla pubblica amministrazione. Un sindaco, anche se infuriato, non può certo pretendere che i dipendenti comunali ostacolino il lavoro delle minoranze.
Adesso leggiamo che è arrivato perfino a gettare ombre sui dipendenti comunali circa le sottrazioni di carburante dall'auto delle istituzioni in dotazione al Comune. Un falso clamoroso e maldestro, perché tutti sanno che la Brava, la cosiddetta “macchina del sindaco”, è l'auto riservata al sindaco e ai suoi assessori.
Dal momento in cui la maggioranza è stata colta con le mani nel sacco, non fa certo onore al sindaco Buselli tentare di salvare il suo “cadreghino” con questo maldestro tentativo di scaricabarile.    
Minacce e scaricabarile non sono soluzioni: serve solo una doverosa assunzione di responsabilità. Possono esserci solo due motivi per arrivare ad affermare pubblicamente simili amenità. O il sindaco ha sbagliato mestiere e pensa di trovarsi sul trono dello zar di tutte le Russie, oppure la situazione è talmente compromessa che si trova sull'orlo di una crisi di nervi.

Luigi Antonio Cocucci, Progetto Originario
 

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