domenica 28 ottobre 2012

Quel pizzico di coraggio che serve



In questi giorni molte volte i dipendenti comunali volterrani sono stati chiamati in causa a sproposito rispetto al caso “benzinopoli”. Cominciò un comunicato allusivo firmato congiuntamente dal coordinamento Pdl e Marco Costanzi, che parlava di “talpe” in Comune. Ha proseguito sulla stessa falsariga lo stesso sindaco Buselli, lanciando dai giornali rimbrotti ai quei dipendenti colpevoli a suo modo di vedere di aver mostrato dei documenti pubblici a dei consiglieri comunali che ne avevano fatto espressa richiesta. Dopodiché sono venute altre dichiarazioni dello stesso tenore da parte del coordinamento Pdl, unite a minacce di querela da parte del sindaco e dell'amministrazione ai giornali e ai consiglieri di minoranza che hanno portato alla luce il caso. Insomma, si capisce bene che la preoccupazione della Giunta Buselli e dei loro degni compari del coordinamento Pdl è stata interamente rivolta al fatto che il caso “benzinopoli” potesse venire allo scoperto, e non certo agli eventuali usi impropri delle auto e delle tessere carburante comunali. Atteggiamento non nuovo da parte di questa amministrazione, a causa del quale sentiamo il dovere di solidarizzare con quei tecnici comunali che in quest'occasione hanno contribuito in maniera determinante a fare chiarezza. In questo periodo pensiamo, anzi, che siano da citare come esempio positivo, in un Paese che sta andando economicamente a fondo, anche a causa di troppe complicità e diffuso menefreghismo. Il dipendente comunale che si è accorto dell'assenza della tessera carburante dalla Brava del sindaco avrebbe potuto girare la testa dall'altra parte e non denunciarne la scomparsa. Bastava seguire la regola aurea in uso nel nostro stivale: “fatti gli affari tuoi e camperai cent'anni”. Anche il funzionario che ha denunciato le irregolarità nell'uso della scheda carburante associata all'auto del sindaco avrebbe potuto seguire lo stesso principio. Perché perdere tempo a segnalare una decina di pieni di carburante anomali. In questo stesso Paese quante migliaia di dipendenti pubblici e privati avranno sorvolato e finto di ignorare irregolarità e acrobazie contabili, che a lungo andare hanno portato i bilanci allo sfascio? Molti, troppi. Fingere di non vedere è più facile. E poi non ti fai nemici, che magari potrebbero fartela pagare quando toccherà a loro decidere se e quanto remunerare la tua produttività. Non solo a Volterra ma in tutta l'Italia siamo andati avanti per troppi anni voltando la testa altrove per quieto vivere. Oggi, dobbiamo avere la consapevolezza che stiamo pagando tutti le conseguenze anche di questi comportamenti. Bilanci dissestati, debiti alle stelle e molti enti allo sfascio sono sì il risultato di una classe politica incapace e talvolta ingorda, ma anche di frequenti complicità nel personale degli enti pubblici che in cambio di qualche prebenda o per semplice quieto vivere ha scelto di far finta che tutto andasse bene per anni. E' chiaro che serve un pizzico di coraggio per segnalare le cose che non vanno, specialmente quando la causa potrebbe essere dovuta agli amministratori che guidano l'ente in cui lavori. Ma è un coraggio che è necessario trovare, se vogliamo raddrizzare una situazione drammatica. Proprio per questo la parte sana di questo Paese deve stringersi attorno a chi ha avuto il coraggio di far bene il proprio lavoro, difendendo l'indipendenza dei tecnici e le loro competenze da chi vorrebbe vederli del tutto sottomessi, perennemente soggetti ai ricatti della classe politica. 

Il Gruppo Consiliare di Progetto Originario  




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