lunedì 22 ottobre 2012

Il caso “benzinopoli”



Alla fine della scorsa settimana sono emerse circostanze che hanno reso molto più chiaro il caso degli usi impropri delle auto comunali, ribattezzato dalla stampa “benzinopoli”. La vicenda si compone di tre aspetti diversi e complementari, che cercheremo di descrivere succintamente in ordine di gravità, dalle inadempienze amministrative all'ipotesi di reato penale già all'attenzione della Guardia di Finanza.
1) Il primo aspetto riguarda la mancata compilazione dei tabulati associati ad ogni autovettura del Comune, così come previsto dalla versione del Regolamento di Contabilità varata l'anno scorso. I tabulati altro non sono che semplici registri, dove il conducente dovrebbe scrivere destinazione e chilometraggio ai fini di poter controllare periodicamente la conformità degli usi del mezzo e dei consumi di carburante. Si è scoperto che soltanto su 4 delle 11 automobili a disposizione del Comune i tabulati venivano compilati. La cosa più grave è che sul tabulato presente nella cosiddetta “macchina del sindaco”, l'auto riservata agli organi istituzionali, non vi è tratto di penna: è intonso nonostante i consumi registrati. Nessuno, tra sindaco e assessori, che abbia usato l'auto nel corso dell'anno si è mai preoccupato di registrare il viaggio compiuto, nonostante ciò sia previsto da un Regolamento che loro stessi hanno approvato in Consiglio Comunale a dicembre 2011. Come pensino questi amministratori di poter pretendere il rispetto delle regole dai dipendenti comunali, quando essi stessi ne fanno carta straccia, resta un mistero.
2) Il secondo aspetto lo potremmo collegare all'episodio capitato all'assessore Moschi, ma che vale come monito generale per un uso più rispettoso dei beni del Comune. E' stato già scritto che domenica 27 maggio una Panda del Comune tra quelle in dotazione al Settore Tecnico è stata pizzicata da un autovelox a Castelfiorentino. Alla guida c'era l'assessore Moschi, ma per l'appunto la domenica pomeriggio tutti gli uffici sono chiusi, dunque si ipotizza un uso improprio del mezzo (oltretutto tra quelli destinati ai tecnici del Comune). Abbiamo chiesto formalmente che ci venissero fornite spiegazioni in merito dal sindaco, che tardano ad arrivare. In assenza di giustificazioni convincenti, ogni cittadino sarà autorizzato a pensare che l'assessore stesse usando un'auto del Comune per andarsene a spasso in un giorno festivo. 
3) Il terzo aspetto, già all'attenzione degli inquirenti, è legato al presunto uso illecito delle schede carburante in dotazione sulle auto comunali e in particolare di quella associata all'auto delle istituzioni, la “macchina del sindaco”. Si tratta di tessere magnetiche con funzioni di carta di credito di cui è dotata ogni automobile per coprire i costi dei consumi di quella specifica vettura. Nessuno è autorizzato a portarsi la tessera a casa e tanto meno ad utilizzarla per fare carburante sulla propria automobile. Ai primi del mese, nel corso di una revisione sull'auto delle istituzioni, alcuni dipendenti si sono accorti dell'assenza della scheda magnetica dall'apposito contenitore. Subito è stata fatta denuncia di smarrimento ed è stato bloccato l'accesso al conto corrente del Comune. Preoccupato dalla circostanza, il personale dell'ufficio economico ha provveduto ad eseguire una verifica sui report degli ultimi prelievi dal conto corrente eseguiti con quella tessera magnetica, rilevando serie anomalie. Era stata usata molte più volte del normale fuori Volterra; dal confronto tra chilometraggio e consumi emergeva la media poco credibile di 7Km/litro; talvolta la spesa risultava associata a pieni di gasolio pur essendo l'auto a benzina. A completare il quadro le dichiarazioni rilasciate a Il Tirreno dall'assessore Costa il 12 ottobre, in cui ha ammesso di aver sottratto la carta magnetica dall'auto del Comune e di averla utilizzata per fare rifornimento sulla propria auto, comunque dimenticandosi di registrare la missione fuori sede. Per essere precisi la missione a Livorno a cui ha fatto riferimento l'assessore nelle sue dichiarazioni è costata un pieno di 91euro di gasolio. L'assessore ha aggiunto di essere in grado giustificare soltanto uno dei rifornimenti dubbi a carico della tessera magnetica “smarrita”, sostenendo di poter “motivare solo il viaggio del 10 agosto” e aggiungendo: “per gli altri contestati non ho alcuna responsabilità”. Da queste parole si potrebbe dedurre che un uso disinvolto della tessera magnetica associata all'auto istituzionale non fosse prerogativa di un unico assessore. Dal punto di vista giudiziario questo è un dato importante che chi conduce le indagini dovrà verificare. Dal punto di vista politico, invece, vi sono ormai sufficienti elementi per poter valutare la situazione e per trarne tutte le logiche conseguenze.
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