venerdì 5 ottobre 2012

Acqua: la politica di tergiversare



Per pagare e morire c'è sempre tempo. A questa massima si stanno attenendo le autorità di controllo sulla gestione del patrimonio idrico. Infatti, la nostra società dell’acqua (Asa) e l’Autorità Idrica Toscana  (AIT) si sono concesse il lusso di prendersela comoda, e hanno deciso di nicchiare nel provvedere agli adeguamenti tariffari necessari a rendere operativo il rimborso del 7% sulle bollette dell’acqua emesse a partire dal 21 luglio del 2011. Intanto, continuano ad incamerare la remunerazione del capitale investito, ignorando l’esito referendario dello scorso anno. Questa è la sintesi delle risposte che da qualche settimana Asa e AIT stanno recapitando ai cittadini in risposta alle legittime richieste di rimborso che gli arrivano da tutte le parti.
Ci pare che le regole vengano applicate immediatamente e con rigore solo quando vanno a scapito dei comuni cittadini, mentre sono tranquillamente disattese quando dovrebbero colpire le società per azioni o altri enti dotati di particolare peso economico. La disparità è tanto più scontata nel caso degli enti gestori del servizio idrico, abbondantemente intrecciati con le istituzioni e di conseguenza con uomini dei partiti. Si sa, la cosiddetta classe dirigente ritiene di potersi concedere molti privilegi: anche quello di prendersela comoda, sebbene in presenza di precisi obblighi di legge.
La campagna di “Obbedienza Civile”, promossa dal Forum nazionale per l’acqua pubblica, che da mesi portiamo avanti a Volterra, ha giusto lo scopo di scuotere gli enti e spingerli, attraverso le istanze di rimborso dei cittadini, ad intraprendere i passi necessari al rispetto del voto referendario.
A fronte delle prime risposte ricevute dai cittadini, tutte tese a prendere ancora tempo, abbiamo ritenuto fosse obbligo del Comune di Volterra esercitare le dovute pressioni sugli organi competenti in materia (Asa e ATO), in qualità di socio o membro. Questa è la richiesta contenuta nella mozione che abbiamo sottoposto alle forze politiche all'ultimo Consiglio Comunale. Sinistra per Volterra e Città Aperta hanno ritenuto il documento condivisibile, mentre Buselli in due successivi interventi si è dichiarato contrario, sostanzialmente sposando l'azione temporeggiatrice dell'ente gestore e rifiutandosi di sollevare la questione in sede di ATO e Asa.
Dopo una buona mezzora di discussione in Consiglio, il documento sembrava oramai spacciato per l'imminente bocciatura da parte di UpV e Bassini. Quando, al momento del voto, per la prima volta, alcuni assessori (Lonzi e Fedeli) hanno espresso i loro dubbi personali, finendo per chiedere di rinviare la votazione al prossimo Consiglio per avere l'opportunità di approfondire meglio il testo del documento.  E, forse, anche per ridefinire la linea della maggioranza su questo tema. Per la prima volta da un anno e mezzo a questa parte, la maggioranza non si è limitata ad accodarsi per intero dietro la linea espressa dalle parole del Sindaco. Per parte nostra abbiamo sempre cercato di fornire contributi costruttivi al Consiglio, avanzando proposte e critiche ragionate. Anche in questo caso abbiamo acconsentito alla richiesta di rinvio venuta dagli assessori, per aprire uno spiraglio ad un'intesa tra tutte le forze politiche. Per i cittadini/utenti sarebbe importante poter contare sulla volontà unanime del nostro Consiglio Comunale su un tema sensibile come quello della difesa della natura pubblica dell’acqua, nel rispetto del risultato referendario. E’ per questo motivo che abbiamo accettato di rinviare di qualche settimana il voto, anche se il documento giaceva in Comune già da oltre un mese.
Se i diritti dei cittadini vengono palesemente derisi con studiati temporeggiamenti e pretestuosi cavilli burocratici, chi ha responsabilità di amministratore deve decidere da che parte stare. Ci auguriamo che, dopo ulteriore riflessione sul tema, all'interno della maggioranza prevalga quella parte che sembra iniziare a comprendere la necessità di azioni concrete all'interno di ATO e Asa affinché il diritto venga ristabilito. 

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