lunedì 14 novembre 2011

Il rispetto delle regole

Come abbiamo già segnalato in precedenti occasioni, il 24 ottobre, a nome di Progetto Originario e Città Aperta, presentammo formale richiesta al Sindaco per la convocazione di un Consiglio Comunale Straordinario in cui discutere il delicato tema delle strade consorziate e del loro uso pubblico. A completamento della richiesta ovviamente avevamo anche presentato domanda della documentazione prodotta finora dall'amministrazione per completare le istruttorie propedeutiche alle deliberazioni di Giunta già emanate. La legge in questi casi prevede che il Sindaco debba provvedere alla convocazione del Consiglio Comunale entro 20 giorni dalla richiesta (comma 2, art. 39 del D.Lgs 267/2000). Per tutta risposta il 7 novembre ci è pervenuta una comunicazione del Sindaco che esprime due particolari tesi, entrambe rimarchevoli. La prima è contenuta nel seguente passaggio: “la Giunta ha preso atto dei pareri espressi dalla sopracitata Commissione (la Commissione Strade ndr) e li ha fatti propri; questa fase è da considerarsi propedeutica alla procedura di classificazione vera e propria, in merito alla quale si ritiene opportuno acquisire anche il parere del Consiglio Comunale”. Purtroppo le cose non stanno così. La Giunta non si è limitata a prendere atto del contenuto dei verbali della Commissione Strade ma, come sanno benissimo i diretti interessati, ha “ritenuto pertanto che le strade sono classificate come strade vicinali di uso privato”, per giunta “con provvedimento immediatamente eseguibile”. Dunque non corrisponde al vero quanto scritto dal Sindaco.
Poco più sotto ancora il Sindaco espone la sua seconda tesi personale, argomentando: “Si sottolinea che il tema della classificazione delle strade è, da una parte particolarmente delicato e controverso..., dall'altra non ha le caratteristiche di urgenza tali da non poter differire la discussione di un paio di settimane”; per concludere che “...si ritiene utile che il tema venga discusso nella seduta del Consiglio Comunale già prevista per fine novembre”. Come c'era da aspettarsi ha anche trascurato di inviare la documentazione richiesta ai capigruppo. Abbiamo contestato questa impostazione, per due buoni motivi. Primo, perché i termini ultimi per soddisfare una richiesta di convocazione del Consiglio Comunale sono fissati dalla legge in 20 giorni, dunque scadono lunedì 14 novembre e il Sindaco non ha facoltà di stiracchiarli a sua discrezione. Secondo, perché i tempi che ci eravamo dati non sono casuali, ma dettati dai 60 giorni che la legge concede per impugnare le delibere di Giunta approvate che declassificavano le strade. Trascorso quel termine il provvedimento non è più impugnabile. Noi cerchiamo di muoverci rigorosamente all'interno degli ambiti che le leggi ci concedono ma diventa impossibile farlo con un'amministrazione che non fa altrettanto. Se il Sindaco invece di rispettare le scadenze che la legge gli impone le trascura regolarmente, salta il corretto svolgimento dell'attività istituzionale e, in definitiva, si allontanano le possibilità per i cittadini di veder soddisfatte le loro richieste. Per questo le regole sono importanti e il loro rispetto dovrebbe essere, per quanto possibile, scrupoloso, soprattutto da parte degli amministratori. Se vogliono avere la credibilità per pretenderlo da anche parte dei cittadini.     


  
 Progetto Originario

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