lunedì 21 novembre 2011

Il deserto dei Tartari

L’opportunità di mettere in pratica politiche di zona attraverso lo strumento dell’Unione dei Comuni è stata davvero un’occasione mancata. Ricordo che il programma elettorale della lista civica puntava espressamente alla creazione dell'Unione dei Comuni, una forma più agile e diretta di aggregazione tra amministrazioni. Ma il programma anche in questo caso è stato tradito. Si poteva ripartire progettando nuove forme di sinergie con uno strumento nuovo, agile e soprattutto capace di intercettare risorse pubbliche, già previste dalla legge regionale, che su questo strumento sta puntando molto. Avviare qualcosa dal nulla, senza scomode eredità, sarebbe stata un’opportunità da cogliere al volo, che avrebbe consentito di  gettare le basi per  l’organizzazione dei servizi secondo obiettivi comuni. Aver impostato la discussione e dunque la rottura tra i Comuni della Alta Val di Cecina sulla rivalità Volterra-Pomarance è stato stupido e tremendamente infantile. La considero una guerra per una leadership a cui  neppure si dovrebbe pensare in questo momento, perché il fulcro della discussione dovrebbe essere cosa si può costruire stando tutti insieme e non come posso fare le scarpe al vicino di banco. Nell’ottica di Marco Buselli & co. la legge è fatta male perché non valorizza a sufficienza i Comuni più grandi e l’Unione nasce svantaggiata perché la sede “fisica” dove sarà apposta la scritta “Unione dei Comuni Alta Val di Cecina” è  Pomarance. Non ho sentito una sola parola sulle ricadute di tutto questo sui servizi, quelli che i cittadini chiedono agli enti del territorio. Solo slogan che inneggiano il primato di una città come Volterra, che, nei fatti si è appena fatta togliere le deleghe su agricoltura, forestazione e bonifica (settori non proprio banali per un territorio come il nostro) e che ha appena spaccato in due l’Alta Val di Cecina, un’area montana con una densità abitativa modesta e una spaventosa emorragia di servizi in corso. Dopo aver raso al suolo le possibilità offerte dall'Unione, merita una riflessione cosa si sta costruendo in alternativa: come era immaginabile, si va banalmente verso una convenzione per l’esercizio di alcune funzioni di base col Comune di Castelnuovo, che detto per inciso, è obbligato a convenzionarsi per legge, avendo meno di 3.000 abitanti. A questo punto cerco di ragionare come Buselli. Effettivamente Volterra è assai più grande di Castelnuovo e questo le garantisce con sicurezza il ruolo di capofila tanto ambito. Fine del ragionamento. Ma ( proseguo con la mia testa) dov’è la convenienza per Volterra di attivare servizi con Castelnuovo? Perché ad esempio il trasporto scolastico con un Comune così distante dal nostro dovrebbe funzionare meglio e costare meno? Una riorganizzazione in tal senso quanto graverà sui nostri uffici già ridotti all’osso?  E che ne sarà degli istituti comprensivi esistenti che vedevano per continuità territoriale Pomarance con Castelnuovo e Volterra con Montecatini?
A me pare che si stia facendo come il tenente Drogo nel Deserto dei Tartari. Restiamo speranzosi ad aspettare alla finestra l’occasione della rivalsa, lasciando trascorrere il tempo e facendo combattere le battaglie altrove, con l’inconfessata speranza che, contro le aspettative di tutti, compaia l’occasione che ci farà diventare degli eroi che restituiranno Volterra agli antichi splendori. Spero che non si faccia la fine del tenente Drogo e della Fortezza, dimenticata da tutti e svuotata di ogni importanza, perduta in qualche landa abbandonata del deserto dei Tartari.
Sonia Guarneri - Progetto Originario

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