lunedì 17 ottobre 2011

L'io distratto

Nella rubrica “Il Comune informa...” della scorsa settimana – ma perché non la ribattezzano “Buselli parla” visto che al posto dell'informazione istituzionale adesso ci sono solo le sue esternazioni? - è apparso un surreale comunicato dal titolo “Attacco suicida”, ovviamente farina del sacco del sindaco. Nell'avvio del pezzo, Buselli esprime “piena solidarietà” al nuovo nominato Costanzi, secondo lui “attaccato in modo suicida e schizofrenico da Progetto Originario”. Evidentemente c'è stato un equivoco. Vogliamo pertanto chiarire al sindaco che le nostre critiche riguardo alla nomina erano tutte rivolte a lui medesimo. Il motivo dovrebbe risultargli chiaro, in quanto è il sindaco Buselli il soggetto attivo nella vicenda della nomina, colui che, rivestendo un  ruolo pubblico di responsabilità, ha preso una decisione sbagliata, assegnando una nomina inopportuna, per di più in assenza di competenze specifiche. Costanzi, in quanto beneficiario della nomina, nella vicenda ha interpretato un ruolo del tutto passivo e quindi di secondo piano. Dunque, riveda pure, il sindaco, il senso delle critiche che ha letto e sentito, assumendo finalmente su se stesso la responsabilità dell'atto. Chi si è limitato ad accettare la nomina, anche se chiaramente fuori luogo, detiene responsabilità infinitamente minori rispetto a colui che l’ha assegnata.
Tuttavia, è nel seguito che l'esternazione del sindaco assume contorni strabilianti e involontariamente autoironici. Quando, difendendosi con rara goffaggine, cita sorprendentemente le definizioni di “clientelismo” e “opportunismo”, i due criteri ai quali è accusato di ispirarsi per esprimere le sue nomine. Ripercorriamo, dunque, le due definizioni, mantenendo rigorosamente le formule citate dal sindaco, perché vale davvero la pena tornarci sopra. Clientelismo: “pratica di chi, occupando un posto di potere, favorisce i propri protetti nella distribuzione delle risorse cui essi non avrebbero titolo”. Come chi assegna assessorati, posti e incarichi fiduciari (molti dei quali retribuiti) non sulla base delle competenze, ma a chi gli garantisca appoggio, docilità, sottomissione. Che ve ne pare, potrebbe essere più calzante di così?
Pure la seconda definizione è un ricamino. Opportunismo: “comportamento di chi si adegua alle circostanze mirando a trarne comunque profitto e disponibilità a compromessi per ottenere un tornaconto personale”. Come chi, pur saltata la maggioranza espressa dalle urne a cui si era appoggiato, si arrabatta a rimediare, attraverso lo scambio di favori, una compagine di segno diverso pur di rimanere in sella. E anche questa aderisce meravigliosamente al comportamento di un sindaco di nostra conoscenza.
Capirete che quando abbiamo letto l'esilarante trafiletto di Buselli, ci è passata davanti agli occhi l'immagine di Willy il Coyote mentre si cala all'interno della canna del cannone per agguantare l'inafferrabile struzzo. 
Restando in tema di definizioni, dopo questa prova, vale la pena segnalare un ulteriore concetto che chiosa a meraviglia l'episodio.

Personalità dissociata: “designa colui che vive la distorsione, la limitazione o la perdita dei normali nessi associativi con conseguente incongruenza tra idea e idea, tra idee e risonanza emotiva, tra contenuto di pensiero e comportamento, in cui è leggibile una separazione e nel contempo un allacciamento arbitrario tra i diversi elementi della vita psichica”.


Progetto Originario

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