lunedì 17 ottobre 2011

La nuova politica per le strade secondarie

I rappresentanti dei consorzi stradali, fino ad un anno fa, venivano ascoltati e coinvolti nelle scelte strategiche del Comune che li riguardavano più o meno direttamente. Le problematiche principali da qualche anno a questa parte sono state essenzialmente tre: la mancanza di statuti e regolamenti, la copertura a mezzo di un'adeguata polizza assicurativa anche a tutela dei frontisti e la riscossione incompleta delle cartelle. Alla fine del 2010, dopo un giro di assemblee, tutti i consorzi votarono nuovi strumenti e procedure mirati a risolvere le questioni più annose. Cercammo a questo modo di dare una reale svolta operativa, anche per aiutare presidenti e frontisti nella difficile gestione ordinaria. Questo tentativo, ovviamente, comportò anche  il necessario impegno economico da parte di tutti. Oggi apprendiamo che l'atteggiamento dell'Amministrazione è completamente cambiato e che quegli sforzi stanno per essere vanificati. Con la delibera di Giunta 153 del 20 settembre 2011, è stato deciso in maniera arbitraria, senza alcun confronto con gli utenti, che dodici strade su diciannove perdano la classificazione di uso pubblico e vengano di conseguenza declassate. Una decisione calata dall'alto, per sganciare nel prossimo futuro l'Amministrazione da ogni responsabilità circa quello storico patrimonio costituito dalla viabilità secondaria e scaricare così sui frontisti tutti i costi di manutenzione. L'Amministrazione, per risparmiare qualche migliaio di euro, abbandona i cittadini a loro stessi, non preoccupandosi né della gestione del territorio nel suo complesso né del reale servizio pubblico che tali strade svolgono quotidianamente.
Un taglio drastico che riguarda più di 25 km di strade, che ricadrà su molte famiglie. Ma se chi vive in campagna risentirà direttamente della nuova politica della Giunta volterrana, gli amanti del territorio  in genere dovrebbero preoccuparsi. Con questa scelta, infatti, c'è la seria possibilità che molte delle strade in questione vengano sbarrate e chiuse al pubblico transito, impedendo così a tutti l'accesso a vaste zone del Volterrano, rinomate per l'escursionismo, la raccolta dei funghi o la caccia. L'intenzione è chiara: in tempo di crisi le poche risorse rimaste verranno dilapidate nel tentativo di abbellire il centro, dimenticando che il nostro Comune è il più esteso della Provincia di Pisa e, come tale, necessita di attenzione costante sul territorio.

Luigi Cocucci – Progetto Originario

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