venerdì 4 febbraio 2011

Intervento fuori Consiglio Comunale

Non ho potuto per ragioni di lavoro essere presente fin dall’inizio al Consiglio Comunale del 27 gennaio scorso incentrato su S. Chiara e Protocollo Ospedale. Il primo punto all’ordine del giorno mi investiva particolarmente. Non solo per l’importanza oggettiva che l’argomento riveste sui servizi sociali, ma anche per le difficoltà che da assessore avevo incontrato a capire quale via si stesse percorrendo per arginare le difficoltà crescenti dell’azienda, senza dimenticare le varie vicende passate agli onori della cronaca.
Il mio intervento scritto, affidato alla lettura del Consigliere Cocucci, chiaramente non poteva che essere un po’ generico, mancandomi l’ascolto della relazione dell’attuale Presidente Bacci. Desidero dunque precisare la questione Mondo Nuovo rispetto all’intervento che Bacci ha reso, per evitare la solita strumentalizzazione politica. Sia chiaro, non certo da parte del Presidente. 
Non credo di aver mai detto né scritto che l’azienda S. Chiara  dovesse “caricarsi sulle spalle” il peso dei costi di un’associazione di volontariato con progetti e servizi alla disabilità. Conosco bene i principi su cui si regge la gestione amministrativa di un’azienda di servizi alla persona, peraltro non così dissimili da quelli su cui si regge l’amministrazione del Comune di Volterra.
Dirò di più, uno dei primi argomenti che approfondii con l’allora Direttore Generale Nuzzi fu proprio la questione circa le modalità corrette con le quali occorre rapportarsi alle associazioni di volontariato e quindi l’individuazione delle strade utilizzabili per sostenere la loro sopravvivenza e operatività sul territorio.
Ben consapevole di quali fossero i miei margini di manovra di bilancio (veramente molto risicati) e quali fossero gli strumenti a mia disposizione,  ragionai sulle voci di bilancio di Mondo Nuovo e sul progetto “Mobilità Gratuita” promosso dal Ministero delle Pari Opportunità a cui l’assessorato aveva aderito. Ipotizzai una via per offrire la possibilità di abbattimento del costo sui trasporti sociali dell’associazione e consentirle di destinare quelle risorse rese disponibili a copertura del costo del canone della villa. Senza che questo avesse alcun peso sul bilancio del Comune e neppure sul bilancio del S. Chiara, trattandosi di un progetto quadriennale, finanziato dal Ministero e a cui si sarebbe potuto dare attuazione solo attraverso un maggiore impegno dei volontari di Mondo Nuovo. E’ vero, si trattava di un risparmio che andava appena sulle diecimila euro, ma intanto il divario tra quanto richiesto e l’offerto si sarebbe ridotto sensibilmente. In aggiunta allo strumento della controperizia sul canone d’affitto, ipotizzato dalla stessa Giunta, avrebbe potuto colmare il divario tra le aspettative delle due parti.
Oggi si ribatte che la controperizia fosse un’idea di Orsi. Tanto meglio, vuol dire che almeno su questo eravamo d’accordo. Mi chiedo allora come mai ha fatto commissionare all’associazione una controperizia tecnica, per poi non tenerla in considerazione. Tanto valeva che le facesse risparmiare tempo e denaro. Casomai sarebbe stato ragionevole che i due tecnici incaricati si confrontassero sulle differenze di stima a cui erano giunti.
 Il senso di questa precisazione non è certo il tentativo di addossare costi e responsabilità altrove e neppure avanzare la pretesa di aver individuato la soluzione universale e perfetta. E’ solo per rimarcare che quando la volontà politica è chiara, le vie corrette si possono trovare. Magari con difficoltà e con parziale soddisfazione di tutte le parti, ma si trovano. Diverso è se si usano le difficoltà tecniche per dissimulare una diversa volontà politica.
 Non va dimenticato, inoltre, che anche altre importanti associazioni del territorio vivono la difficoltà di mantenere il costo delle strutture nelle quali operano e attraverso le quali offrono servizi essenziali nel settore sociale.  Se non troviamo la via per ristabilire una rete tra tutti gli enti pubblici e privati del territorio, si assottiglierà fin quasi a scomparire la possibilità di sostenere il mondo del volontariato con le minori risorse messe a disposizione del sociale, visti i forti e progressivi tagli che la politica nazionale impone.
Sonia Guarneri, Progetto Originario

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