venerdì 17 gennaio 2014

L'antisociale

Dalle più recenti notizie apparse sulla stampa abbiamo appreso che, dopo l'abbandono del presidente Pierluigi Dei, anche gli altri 11 componenti della Consulta del Sociale hanno rassegnato le proprie dimissioni. Siamo, quindi, giunti all'azzeramento di fatto di uno degli organi più importanti del Comune, quello che funge da raccordo tra l’attività del Settore Sociale dell’ente e la società civile, articolata nelle numerose aggregazioni attivamente impegnate nel settore.
La Consulta svolge da sempre un ruolo di coordinamento dell'associazionismo sociale, del
volontariato, delle cooperative e del privato sociale presenti sul territorio, al fine di esaminare le tante problematiche del settore, promuovere le iniziative, delineare le strategie comuni per far fronte alle emergenze sociali. Negli anni, la nostra Consulta si è dimostrata assai efficace perché ha consentito all’assessore del sociale di fare rete con tutti i soggetti direttamente coinvolti nei diversi ambiti che questo delicato settore esprime. La Consulta ha avuto, inoltre, un ruolo attivo in molte occasioni. Ricordiamo che fu proprio dalla discussione nata in seno alla Consulta del sociale che nacque lo Sportello Casa, così come fu ancora la Consulta, pochi anni fa, a far emergere l’esigenza di favorire la formazione di nuove cooperative sociali per operare gli inserimenti lavorativi dei soggetti più svantaggiati.
Dalle motivazioni alle proprie dimissioni fornite dai membri della Consulta emerge chiaramente quale è stato il ruolo che l’attuale assessore Lonzi le ha ritagliato. La Consulta, organo naturale dove dovrebbero essere discusse preventivamente le problematiche e proposte afferenti l’organizzazione dei servizi sociali, apprese solo dai giornali che l’assessore intendeva rivoluzionare l’organizzazione dello Sportello Immigrati, che da anni si era distinto per l’ottima attività svolta. Nella riunione convocata solo a seguito di richiesta delle associazioni, la Consulta all’unanimità si dichiarò contraria all’idea di Lonzi di far gestire il servizio attraverso la Asp S. Chiara, priva di competenze specifiche, chiedendo con energia che venisse mantenuta la modalità di gestione esistente. Una modalità dimostratasi efficace e soprattutto molto apprezzata dagli utenti, anche per l’ottimo rapporto umano instaurato negli anni con l’operatrice.
Dopo aver nicchiato per qualche settimana elargendo un po' di false promesse qua e là, l’amministrazione, nel più completo dispregio delle indicazioni ricevute dalla Consulta, ha tirato dritto per la sua strada, senza peraltro offrire neppure argomentazioni valide. Di fatto dimostrando che l’assessore intende la Consulta come un organo fantoccio, le cui indicazioni non meritano di essere tenute in alcun conto.
A questo punto le dimissioni sono arrivate a pioggia da parte della stragrande maggioranza delle componenti della Consulta, precedute appena qualche settimana prima da quelle del suo Presidente: lo sbocco naturale per chi da anni aveva instaurato un rapporto con l’amministrazione di tutt’altra natura e con essa aveva efficacemente collaborato.
Un atto così grave e significativo, assunto da un organo così composito per estrazione e sensibilità, farebbe riflettere l'assessore al Sociale di qualsiasi amministrazione “normale”, tanto da indurlo alle decisioni conseguenti riguardo le proprie responsabilità. Ma naturalmente un simile gesto non si addice affatto né a questo assessore, né tanto meno all'amministrazione che lo ha espresso.
Progetto Originario




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