venerdì 27 settembre 2013

Qualcuno volò sul nido del barbagianni

Se qualche lettore non avesse ancora capito perché i conti della pubblica amministrazione in Italia sono in profondo rosso, potremmo fornirgli un esempio illuminante citando quanto accaduto al Consiglio Comunale mercoledì 18 settembre. In quella sede gli aggiustamenti di bilancio e l’ennesimo rinnovo del piano delle opere pubbliche hanno messo in luce una spiacevole sorpresa. Infatti, abbiamo appreso che il progetto per il nuovo asilo nido comunale, già in fase preliminare, è lievitato dal costo complessivo di 480.000 euro, così stimato solo lo scorso anno, all’attuale previsione di 1.086.000 euro. Eh sì, prima ancora di mettere un mattone sul terreno il costo del progetto è più che raddoppiato senza colpo ferire. Non siamo ancora usciti dalla fase delle carte ma i cosiddetti “imprevisti” sono già costati al Comune oltre 600.000 euro, per un errore di stima di oltre il 110%. Questo è stato annunciato al Consiglio Comunale con la più assoluta noncuranza dai membri della lista civica, senza che il sindaco (Buselli) né l’assessore alle opere pubbliche (Moschi) né il dirigente del settore sentissero minimamente il dovere di giustificarsi, e men che meno di scusarsi. Anzi, l'assessore Moschi ha perfino cercato di far passare questo aumento stratosferico dei costi come “migliorie di progetto”. Naturalmente in questo Paese accadono cose di questo genere perché nessuno risponde della cattiva amministrazione dei soldi pubblici. E’ stato desolante apprendere quali fossero le reali cause dei maggiori costi, non previsti nella prima stesura del progetto. Ecco quindi l'elenco degli “imprevisti” a cui dobbiamo il raddoppio dei costi del futuro asilo nido: ci si era dimenticati di prevedere l’acquisto dei terreni, una cosuccia quasi da 170.000€; erano stati tralasciati i costi necessari per adeguare la via d’accesso all’area (250.000€, senza contare le indennità necessarie per gli ulteriori espropri); era stata sottostimata la spesa per realizzare le fondazioni profonde (necessarie nella zona delle Colombaie dalla fragilità geologica ben nota); infine non era stata adeguatamente calcolata la spesa per garantire un’adeguata copertura di pannelli fotovoltaici (in un asilo che si vorrebbe in bioedilizia, come da bando regionale). Pensare che non valsero a nulla, all’approvazione del progetto, le segnalazioni avanzate dal nostro gruppo, quando facemmo notare all’architetto comunale che forse erano stati sottovalutati sia il problema dell’accesso all’area che quello del consolidamento delle fondazioni (verbale di C.C. del 25 luglio 2012). Trascurare i problemi, però, può costare caro perché alla fine i nodi vengono al pettine. A questo punto è impossibile non chiedersi fino a che punto potrebbero lievitare i costi del progetto, se ancor prima del suo inizio sono già più che raddoppiati. Così come è impossibile non ripensare al progetto della scuola dell'infanzia dei Cappuccini, abbandonato dal Comune perché la previsione dei costi di completamento – 1.200.000€ - era sembrata esorbitante. Quella scelta costò all’amministrazione ben 700.000€ tra pagamento dei lavori eseguiti, le penali alla ditta che si era aggiudicata l’appalto e le spettanze dei professionisti. A quanto pare il nuovo nido costerà quanto e forse più del progetto dei Cappuccini, esponendo quindi il Comune al rischio d'incappare di nuovo negli stessi problemi, quelli che impantanarono per anni il cantiere, per incapacità a sostenere i pagamenti degli stati d'avanzamento dei lavori e per le intervenute inadeguatezze alla rinnovata normativa tecnica. Sorge dunque il ragionevole dubbio che in questo Comune si continui imperterriti, procedendo sempre e solo a vista: lanciandosi in operazioni temerarie senza avere minimamente approfondito i costi dei progetti, sul presupposto che tanto i soldi sono pubblici e la copertura economica dei propri errori qualche altro la pagherà. Eppure, non sentiamo proprio il bisogno di un altro cantiere comunale predestinato a restare impantanato per anni, in un periodo in cui la crisi economica morde ferocemente e i Comuni non possono minimamente contare sugli stanziamenti statali.

Progetto Originario, il gruppo consiliare

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