venerdì 27 settembre 2013

Per riqualificare gli edifici comunali

Al Consiglio Comunale del 18 settembre scorso è stato presentato dal nostro gruppo, Progetto Originario, un documento sulla necessità di riqualificare dal punto di vista energetico gli edifici comunali, a cominciare da quelli scolastici. E’ ormai assodato che i 9/10 del bilancio comunale se ne vanno in spesa corrente: le spese necessarie a sostenere la macchina comunale. E’ un dato preoccupante perché erode ai minimi termini la possibilità di fare investimenti. Naturalmente rientra tra le voci di spesa corrente il costo del personale, fattore su cui si sta “accanendo” da anni lo stato centrale, soprattutto impedendo di reintegrare i pensionamenti.
Ma c’è un altro versante della spesa corrente su cui più che lo stato dovrebbe agire l’ente locale stesso. Ci riferiamo agli elevatissimi consumi di energia fatti spesso registrare dalla pubblica amministrazione, poco abituata a contenere certi sprechi. Manco a dirlo, il Comune di Volterra non fa eccezione. Più volte, anche in passato, abbiamo citato il caso della piscina comunale, che ogni anno costa cifre elevatissime (ben superiori ai 200.000 euro) tra metano, energia elettrica e acqua. Nel 2010 fu predisposto un progetto, basato sull’istallazione di pannelli solari, per abbattere questa vertiginosa voce di spesa. Peccato che, uscita la componente di Progetto Originario dalla maggioranza, questo progetto fu prontamente abbandonato dall’amministrazione Buselli, pur avendo già ottenuto un finanziamento da parte della Fondazione CRV. La priorità per la nuova maggioranza Buselli-Moschi-Bassini era divenuta la pensilina sui Ponti (dopo 3 anni ancora in gestazione). Ma la piscina è solo un esempio della cattiva gestione energetica degli edifici comunali. A cominciare dagli edifici scolastici in cui la vetustà e l’inefficienza degli impianti unita alla scarsa coibentazione degli involucri provoca consumi stratosferici. Si pensi, per esempio, che nell’ultima variazione di bilancio abbiamo trovato una maggiore spesa di 90.000€ causata soltanto dai consumi dei pochissimi giorni di temperatura sotto zero capitati lo scorso inverno. Impianti vecchi, naturalmente, vogliono anche dire frequenti problemi; infatti tutti gli anni le scuole rischiano di rimanere all’addiaccio per i guasti.
Quindi la riqualificazione energetica dovrebbe essere sentita come una priorità dalle pubbliche amministrazioni, tanto più che in questo caso il risparmio economico si sposa con la sensibilità ambientale. Impianti migliori, coibentazione efficiente, energie rinnovabili sono tutte linee d’azione perfettamente in sintonia con i principi di uno sviluppo sostenibile che le pubbliche amministrazioni dovrebbero perseguire anche per ragioni ideali, oltre che per necessità economiche. Purtroppo a Volterra nel 2013 non c’è ancora un pannello solare (né un pannello fotovoltaico) su un edificio pubblico, a testimonianza della scarsa sensibilità ambientale delle amministrazioni che si sono succedute a Palazzo dei Priori. Per contrastare questa tendenza davvero poco edificante, il documento presentato in Consiglio Comunale impegnava l’amministrazione ad “avviare un programma di riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica”, in primo luogo quella scolastica, sollecitando il ricorso alle fonti rinnovabili. Per una volta il nostro documento è stato approvato dal Consiglio, anche se a costo di un paio di emendamenti della maggioranza tesi ad occultare l’indifferenza, aiutata da una straordinaria e tenace ignoranza, dimostrata finora dalla Giunta su questi temi. Ignoranza confermata durante lo stesso dibattito in Consiglio, quando nessuno degli assessori presenti ha dimostrato di conoscere minimamente la legislazione vigente in materia. Infatti, quando abbiamo chiesto se l’amministrazione fosse adempiente circa la redazione degli “Attestati di Prestazione Energetica”, obbligatori per gli edifici pubblici di superficie superiore a 500mq, sui banchi della maggioranza per tutta risposta abbiamo riscontrato solo una sequenza di facce attonite, sguardi sfuggenti dalle scarpe al soffitto e qualche mandibola calata a mezz’asta.

Progetto Originario

















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