Il piazzale di Docciola |
Il
6 giugno scorso il consigliere Bernardini depositò un'interrogazione
al sindaco sui parcheggi pubblici nel capoluogo e nelle principali
frazioni. Il Regolamento del Consiglio Comunale di Volterra all'art.
36 prevede che la risposta all'interrogazione sia fornita dal Sindaco
entro 30 giorni, nel caso in cui l'interrogante la richieda in forma
scritta come in questo caso. Il Sindaco Buselli, però, deve aver
inteso che le regole nell'amministrazione pubblica esistono giusto
per essere disattese, infatti, al momento in cui scriviamo sono
trascorsi più di 40 giorni dalla data dell'interrogazione ma la
risposta si fa ancora aspettare. Restiamo in fiduciosa attesa,
sebbene la coincidenza col recente riassetto della materia dei
parcheggi avrebbe dovuto facilitare il lavoro del sindaco, fresco dei
lavori della riorganizzazione appena conclusa. Le risposte che
attendiamo dal sindaco investono vari aspetti dell’organizzazione
dei parcheggi e del traffico veicolare. Per esempio si chiede quante
siano complessivamente le auto fornite delle autorizzazioni tipo S e
SS, ovvero quelle dotate di quelle speciali autorizzazioni concesse
ad autorità o persone accreditate di particolari funzioni per
accedere e sostare anche nei luoghi più pregiati del centro storico,
come Piazza dei Priori o Piazza San Giovanni. Sugli
spazi dedicati a parcheggio si desidera sapere a quanto
ammontino i proventi complessivi derivanti dai parcheggi a pagamento
in questi ultimi anni e a quali scopi sono stati destinati, ma anche
precisazioni sui terreni. Si chiedono,
per esempio, precisi ragguagli sullo stato di “conformità rispetto
agli strumenti urbanistici”, sulla “conformità catastale” e
“il godimento del diritto di proprietà da parte del Comune”.
Questi ultimi aspetti furono esplicitamente citati nella delibera di
Giunta 36/2010 dove, tra le altre cose, veniva rilevata la necessità
di produrre il quadro generale aggiornato degli spazi destinati a
parcheggio nel capoluogo, ovvero rilevarne la “conformità rispetto
agli strumenti urbanistici”, la “conformità catastale”, nonché
“il godimento del diritto di proprietà da parte del Comune”,
anche alla luce delle “situazioni di incongruità” rilevate dal
Settore Tecnico. Secondo la delibera 36/2010, s’imponeva “la
necessità di un successivo lavoro di “adeguamento delle
cartografie”, “rettifiche catastali” ed “eventuali
trasferimenti di proprietà”, il cui adempimento veniva affidato al
Responsabile del Settore Tecnico. Ovviamente ci aspettiamo che “le
situazioni di incongruità”, citate nell’atto della Giunta, siano
state affrontate e sanate preventivamente rispetto al recente
riassetto del sistema parcheggi ma, in attesa di precise risposte,
ogni dubbio resta legittimo. E il dubbio permane, se guardiamo
all'impegno, mai rispettato, di predisporre un Piano Parcheggi per
mezzo di uno specialista del settore (delibera di Giunta 21/ 2011),
così come annunciato sui giornali in quello stesso periodo
dall'assessore alle opere pubbliche Moschi. Infatti, si è proceduto
a riorganizzare la materia alla buona o per così dire “ad occhio”,
sebbene in un settore così delicato un minimo di pianificazione
preventiva non avrebbe certo fatto scomodo.
L’interrogazione
chiede, infine, come sia giunta
l’amministrazione a prevedere la destinazione promiscua del
Piazzale di Docciola, ovvero in parte area di sosta libera per
autoveicoli e la restante parte per la sosta a pagamento dei caravan.
Senza peraltro che l’area
fosse stata minimamente attrezzata allo scopo e senza che fossero
attivati servizi aggiuntivi (un bagno pubblico, adeguati cestini per
i rifiuti, un servizio di bus navetta o anche un semplice
miglioramento del fondo stradale) che rendessero il sito adeguato e
fruibile da turisti e automobilisti in generale.
Anche solo per
giustificare l'obolo richiesto di 8 euro al giorno ai camperisti.
Invece, niente. Chi
parcheggia a Docciola oggi trova un piazzale polveroso, pieno di
buche e maltenuto, in cui auto e camper resteranno per tutto il tempo
a cuocere sotto il sole, mentre i passeggeri per accedere al centro
storico dovranno arrampicarsi per 230 scalini praticamente senza
alternative. Disabili, anziani e adulti con bambini sono avvertiti.
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