domenica 19 maggio 2013

La lunga interruzione di Via Pisana



Sono ormai molte settimane che la strada provinciale per Pisa, la  Via Pisana, è interrotta all'altezza di Mulino d'Era da un esteso dissesto franoso. Il traffico in arrivo è stato deviato lungo la 439 dir per poi risalire a Volterra da Santa Margherita o da Roncolla, attraverso un aggiramento alternativo che come ben sappiamo risulta stretto e tortuoso. Aggravando la già complicata accessibilità a Volterra e alla Val di Cecina. In piena stagione turistica questa interruzione costituisce un danno, che ci penalizza un po' di più ogni giorno che passa. Senza contare che questa strada è la naturale via d'accesso ai principali presidi ospedalieri della nostra Asl, alla sede universitaria di riferimento della zona, all'aereoporto Galilei e a tante altre strutture di importanza primaria.
E' vero che il dissesto che incombe sulla strada è piuttosto imponente, ma è anche vero che da alcuni anni ormai il versante in quell'area risulta instabile e che il primo intervento, eseguito dalla Provincia di Pisa nel 2010, fin dall'inizio non fornì i risultati sperati. Il rimodellamento superficiale, i drenaggi parziali, i teli protettivi ben presto si mostrarono insufficienti a garantire un ritrovato equilibrio del versante, manifestando segnali di dissesto incipiente. Nulla è stato fatto negli ultimi tre anni per migliorare la situazione. Fino al cedimento definitivo di questa primavera, al termine di una stagione piovosa particolarmente intensa e prolungata.
Data l'importanza della strada provinciale nella rete di collegamento della nostra cittadina e dei paesi limitrofi, ci pare chiaro che la Provincia questa volta dovrà garantire la realizzazione di un intervento ben più impegnativo e duraturo. Il versante, per essere reso sicuro, ha bisogno di lavori di consolidamento importanti, affinché il dissesto non si riattivi alle prime gocce di pioggia mettendo di nuovo a rischio la strada e gli automobilisti che la percorrono. E bisogna procedere sollecitamente, per non danneggiare ad oltranza una popolazione e un'economia già duramente provate.
Certo, serviranno fondi abbastanza ingenti. Ma questa è sicuramente una priorità e crediamo che i fondi necessari dovranno essere reperiti, così come lo sono stati in altri casi analoghi occorsi proprio in questo stesso periodo.

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