mercoledì 27 febbraio 2013

Dove volano le aquile

Dalla terza pagina dell'ultimo numero de La Spalletta, la consigliera Bassini ha voluto dare un saggio del suo spessore politico rivolgendomi in tono perentorio un mezzo interrogatorio su mie questioni professionali private. Bassini (o chi per lei) avrebbe scoperto che in qualità di geologo faccio parte del collegio tecnico del Polo della Val d'Era e che per questo ruolo negli ultimi due anni avrei percepito - addirittura - un compenso di “circa 2300” euro dai Comuni dell'Alta Val d'Era. Siccome i Comuni dell'Alta Val d'Era sono per lo più governati dal Pd, Bassini si sente autorizzata ad affermare che sarei al soldo del partito di Bersani. Dopo aver rovistato minuziosamente per molti mesi nella mia vita privata e professionale, in modo lecito e illecito, ecco che la lista civica “spara la bomba”. Lo fa per bocca della consigliera Bassini, sempre sull'attenti quando c'è da recitare un ruolo trash nella commedia buselliana. Inutile tentare di spiegare ai nipotini dell'ex vicedirettore di Libero, Renato Farina (nome in codice Betulla), la differenza tra ambiti amministrativi e ambiti privati dei consiglieri. Probabilmente non hanno guardato bene nel cassonetto sotto casa mia, altrimenti si sarebbero anche accorti che da due anni a questa parte il pizzaiolo (che dev'essere anch'egli del Pd) mi mette doppia dose di mozzarella nella Napoli.
Desolatamente chi è pasticcione come consigliere resta tale anche nel ruolo di investigatore, infatti il compenso che mi è stato finora riconosciuto dal Polo della Valdera è perfino più esiguo: sole 888,62 euro lorde. Compresi iva, tasse, previdenza e spese di viaggio. La consigliera Bassini certamente ha equivocato col compenso complessivo stanziato per i tre membri esterni del collegio. Purtroppo questo genere di incarichi non viene remunerato generosamente dalla pubblica amministrazione. Non so se anche Antonella Bassini è refrattaria ai numeri come l'ex assessore al bilancio Moschi, ma posso garantirle che per 888 euro lorde di lavoro non mi sarebbe convenuto rinunciare a poco meno di 55.000 euro di indennità, che come assessore avrei ricevuto dal Comune di Volterra se fossi rimasto al mio posto fino a scadenza di mandato. Nella sua (loro) mentalità è impossibile da concepire l'esistenza di persone che fanno politica senza secondi fini, o perfino disposte a rimetterci pur di rimanere coerenti con i propri principi. Non saremo tantissimi, ma il mio non è certo un caso isolato. La mia collega Guarneri, lasciando la carica di assessore, ha rinunciato ad un'indennità identica alla mia: puff, altre 55.000 euro buttate in tributo ad onestà e coerenza. Luigi Cocucci non era assessore nel 2010 ma, se avesse accettato di rimanere nella maggioranza con Buselli, avrebbe ricevuto indubbiamente una delega e con essa l'indennità di carica. Come è capitato ad altri, meno idealisti e molto più pragmatici.
Guardando strettamente al lato economico, con la politica in questo Paese c'è fin troppa gente che ci guadagna, molti pesci piccoli che ci vanno circa pari e qualcuno che ci rimette. Dipende da come la si vive. Nel caso di noi professionisti, poi, quelli che mischiano i due piani per interesse, di norma, tengono un profilo assai basso per non urtare nessuno, perché non si sa mai. Non è proprio il mio caso. In genere, collaborano stabilmente con enti e amministrazioni poco trasparenti, attraverso ben remunerati incarichi professionali (cifre almeno a 4 zeri) affidati direttamente, senza alcuna selezione. Come accade da più di tre anni ad un suo caro amico avvocato pisano col Comune di Volterra. Quanto a me, incarichi diretti da enti pubblici non ne ho mai ricevuti e anche quello da lei citato è avvenuto dopo una selezione, vagliata pure dal mio ordine professionale. Non nego che mi sarebbe piaciuto almeno andarci almeno pari con la politica, ma non è il mio destino. Alla fine non si tratta neppure di una scelta, dipende dall'impasto primordiale di cui la natura ci ha fornito. Sono cose sottili e difficili, cara Bassini, temo che lei non le possa capire.

Fabio Bernardini, Progetto Originario

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