domenica 7 ottobre 2012

Siena: una provincia troppo illuminata...



Per l'amministrazione Buselli l'amore per la provincia di Siena va bene, finché non si entra nel merito delle politiche del lavoro. In questi ambiti l'impostazione progressista della Provincia di Siena cozza sonoramente contro gli orientamenti di Buselli, Moschi & c. più sensibili alle ragioni dell'impresario che a quelle di chi lavora. Lo si capisce confrontando l'esito della discussione parallela sul tema delle “dimissioni in bianco” svoltasi sia nel consiglio provinciale di Siena sia nel consiglio comunale di Volterra. Per quei pochi che non lo sapessero chiariamo che con l'espressione “dimissioni in bianco” s'intende quella pratica usata da imprenditori spregiudicati di far firmare un foglio di dimissioni senza data ai nuovi assunti, per poterli poi allontanare da lavoro a piacimento privandoli del diritto all'indennità. Questo odioso strumento colpisce in particolare le donne in età fertile, che in forza di quel documento fatto firmare in bianco, potranno essere cacciate dai loro datori di lavoro in caso di gravidanza. In Italia c'era la legge 188/2007 che impediva tale pratica, ma fu abrogata dal governo Berlusconi IV appena insediato. Nel bel mezzo di una terribile crisi economica molte amministrazioni pubbliche hanno preso posizione contro questa pratica in rapida diffusione, dotandosi di regolamenti autonomi che la scoraggino almeno presso le ditte esterne a cui affidano i loro appalti e servizi. In mancanza di una legge è questo l'unico mezzo per contrastare simili sistemi vessatori tesi sfruttare la fame di lavoro per ricattare i soggetti deboli. Da questo punto di vista la nostra zona non è un eden e simili metodi sono fin troppo noti presso alcune imprese locali. La provincia di Siena recentemente ha approvato un documento per impedire che le aziende con cui collabora ricorrano a questa odiosa pratica. Lo ha spiegato, giorni fa, il presidente del consiglio provinciale, Burresi, confermando che il consiglio a larga maggioranza ha introdotto una clausola nei bandi che “di fatto rende impossibile per tutte le aziende che forniscono beni e servizi alla provincia di Siena la pratica delle dimissioni in bianco”. Una buona notizia, che accogliamo con piacere!
 
Ed ecco la cattiva notizia. Si sappia che un documento simile arrivò anche all'attenzione del consiglio comunale di Volterra il 22 giugno scorso, presentato da Cucini (Sinistra per Volterra). Purtroppo ricevette opposta accoglienza. Come la mozione presentata a Siena anche quella esaminata a Volterra chiedeva di introdurre nei bandi di gara del Comune clausole intese ad impedire la pratica delle dimissioni in bianco a tutela dei dipendenti delle ditte appaltatrici. La proposta di Cucini fu accolta con favore da noi di Progetto Originario e da Volterra Città Aperta, ma non passò per il rifiuto opposto dalla maggioranza. Infatti, dopo una breve discussione, la delibera fu bocciata dal voto congiunto delle liste Buselli e Bassini. I motivi della bocciatura furono illustrati della capogruppo Tonelli, che si nascose dietro improbabili difficoltà legali e burocratiche; circostanza smentita dagli atti emanati da molte amministrazioni pubbliche, per ultima la provincia di Siena. Inoltre, sempre secondo la capogruppo di UpV, il nostro comune sarebbe “troppo piccolino” per dedicarsi a simili argomenti. Come se fatti simili qui da noi non avvenissero... La lezione da trarre è la seguente: non basta la storia ad accomunare due territori vicini quando l'impostazione politica delle rispettive amministrazioni è opposta.    

Progetto Originario

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