domenica 7 ottobre 2012

Rimborsi per l'acqua: il porto delle nebbie



Ai tanti cittadini aderenti all'iniziativa di Progetto Originario per la richiesta di rimborsi sulle bollette dell’acqua ha replicato la settimana scorsa Marco Costanzi su questo giornale, infilando una serie sorprendente di inesattezze. Come i cittadini ricorderanno, Marco Costanzi, già segretario per La Destra di Storace a Civitavecchia, fu nominato dal sindaco a nome del Comune membro dell’ATO 5 (Autorità per l'Acqua) circa un anno e mezzo fa, per suggellare l’alleanza tra Bassini e Buselli. Le sue affermazioni risultano tanto più stupefacenti, poiché in qualità di rappresentante del Comune di Volterra dovrebbe rappresentare anche noi in ATO, da cui l’inadeguatezza di certe sue espressioni. In ogni caso per sgombrare il campo dalla confusione prodotta dalle sue affermazioni, occorre tornare sull'argomento. Lo facciamo citando direttamente le fonti.
1.      Costanzi afferma che dopo l’esito referendario “in mancanza di un decreto governativo la legge (ante referendum) rimarrà esecutiva”. Secondo Costanzi, dunque, per poter applicare quanto stabilito dal referendum dovremmo attendere un decreto del governo, che tarda ad arrivare. Nulla di più falso. La Corte Costituzionale con sentenza 26/2011 ha affermato che a seguito del referendum abrogativo della remunerazione del capitale investito “la norma residua è immediatamente applicabile perché non presenta elementi di contraddittorietà”. Questo in virtù di un principio generale del diritto, in base al quale un quesito referendario è ammissibile solo se non lascia vuoti normativi.
2.      Non contento Costanzi afferma anche che “in caso di emanazione del decreto, chi ha stipulato contratti prima del referendum non vedrà soppresse le voci in riferimento”. Secondo Costanzi, dunque, solo gli utenti che hanno sottoscritto un contratto di utenza dopo il 21 luglio 2011 avrebbero titolo a richiedere le somme indebitamente pagate al gestore. Ovvero quasi nessuno. Qui entriamo nel campo dell'assurdo. Le decurtazioni del 7% si applicano a tutte le bollette successive al luglio 2011, a prescindere dalla data del contratto. Lo dice la legge, ma lo ammette perfino l’Autorità Idrica Toscana nella risposta che ha inviato ai cittadini, laddove afferma “L’abrogazione referendaria ha efficacia ex nunc e cioè dal giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del DPR dichiarativo dell’esito referendario (21 luglio 2011): conseguentemente nessun effetto potrà prodursi sulle bollette già emesse o da emettere per consumi effettuati in data anteriore”. Giusto, ma nessuno ha mai chiesto rimborsi per le bollette antecedenti la data del referendum. Sorge il dubbio che Costanzi abbia cercato di fare proprie le dichiarazioni dell'Autorità Idrica Toscana, ma facendo un gran confusione tra bollette e contratti, finendo quindi per travisare completamente il senso delle affermazioni dell'AIT.
Simili svarioni confermano quanto siano controproducenti le nomine assegnate con leggerezza dai sindaci all'interno degli enti pubblici. Buselli ha dimostrato di preferire fedeltà e convenienza politica alla specifica competenza delle persone e questi sono i risultati.
Restano le offese indirizzate al nostro gruppo da Costanzi nel suo bislacco intervento, in cui ci accusa di aver dichiarato cose “false e approssimative, denotando il lato demagogico di quanto denunciato”. Ricordiamo ai lettori che la battaglia portata avanti da Progetto Originario è quella del Forum Italiano per l’Acqua Pubblica promotore dei referendum. Aggiungiamo che mentre il  Comune di Volterra e ATO 5 chiedono “pareri pro veritate” agli studi legali per giustificare l’indebito arricchimento di ASA, pagandoli profumatamente con i soldi dei cittadini, altri Comuni a noi vicini fanno scelte opposte. Per esempio il Comune di San Giovanni Valdarno si è impegnato a presentare nel prossimo CdA del proprio gestore idrico un documento per ribadire l’illegittimità della permanenza della voce relativa alla “remunerazione del capitale investito” in bolletta e l’impegno a restituire il maltolto.
Progetto Originario



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