Ai tanti
cittadini aderenti all'iniziativa di Progetto Originario per la richiesta di
rimborsi sulle bollette dell’acqua ha replicato la settimana scorsa Marco
Costanzi su questo giornale, infilando una serie sorprendente di inesattezze.
Come i cittadini ricorderanno, Marco Costanzi, già segretario per La Destra di
Storace a Civitavecchia, fu nominato dal sindaco a nome del Comune membro
dell’ATO 5 (Autorità per l'Acqua) circa un anno e mezzo fa, per suggellare l’alleanza
tra Bassini e Buselli. Le sue affermazioni risultano tanto più stupefacenti,
poiché in qualità di rappresentante del Comune di Volterra dovrebbe
rappresentare anche noi in ATO, da cui l’inadeguatezza di certe sue
espressioni. In ogni caso per sgombrare il campo dalla confusione prodotta
dalle sue affermazioni, occorre tornare sull'argomento. Lo facciamo citando
direttamente le fonti.
1. Costanzi afferma che dopo l’esito referendario “in mancanza di un decreto
governativo la legge (ante referendum) rimarrà esecutiva”. Secondo Costanzi,
dunque, per poter applicare quanto stabilito dal referendum dovremmo attendere
un decreto del governo, che tarda ad arrivare. Nulla di più falso. La Corte
Costituzionale con sentenza 26/2011 ha affermato che a seguito del referendum
abrogativo della remunerazione del capitale investito “la norma residua è
immediatamente applicabile perché non presenta elementi di contraddittorietà”.
Questo in virtù di un principio generale del diritto, in base al quale un
quesito referendario è ammissibile solo se non lascia vuoti normativi.
2. Non contento Costanzi afferma anche che “in caso di emanazione del
decreto, chi ha stipulato contratti prima del referendum non vedrà soppresse le
voci in riferimento”. Secondo Costanzi, dunque, solo gli utenti che hanno
sottoscritto un contratto di utenza dopo il 21 luglio 2011 avrebbero titolo a
richiedere le somme indebitamente pagate al gestore. Ovvero quasi nessuno. Qui
entriamo nel campo dell'assurdo. Le decurtazioni del 7% si applicano a tutte le
bollette successive al luglio 2011,
a prescindere dalla data del contratto. Lo dice la
legge, ma lo ammette perfino l’Autorità Idrica Toscana nella risposta che ha
inviato ai cittadini, laddove afferma “L’abrogazione referendaria ha efficacia
ex nunc e cioè dal giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta
Ufficiale del DPR dichiarativo dell’esito referendario (21 luglio 2011):
conseguentemente nessun effetto potrà prodursi sulle bollette già emesse o da
emettere per consumi effettuati in data anteriore”. Giusto, ma nessuno ha mai
chiesto rimborsi per le bollette antecedenti la data del referendum. Sorge il
dubbio che Costanzi abbia cercato di fare proprie le dichiarazioni
dell'Autorità Idrica Toscana, ma facendo un gran confusione tra bollette e contratti,
finendo quindi per travisare completamente il senso delle affermazioni
dell'AIT.
Simili
svarioni confermano quanto siano controproducenti le nomine assegnate con
leggerezza dai sindaci all'interno degli enti pubblici. Buselli ha dimostrato
di preferire fedeltà e convenienza politica alla specifica competenza delle
persone e questi sono i risultati.
Restano
le offese indirizzate al nostro gruppo da Costanzi nel suo bislacco intervento,
in cui ci accusa di aver dichiarato cose “false e approssimative, denotando il
lato demagogico di quanto denunciato”. Ricordiamo ai lettori che la battaglia
portata avanti da Progetto Originario è quella del Forum Italiano per l’Acqua
Pubblica promotore dei referendum. Aggiungiamo che mentre il Comune di Volterra e ATO 5 chiedono “pareri
pro veritate” agli studi legali per giustificare l’indebito arricchimento di
ASA, pagandoli profumatamente con i soldi dei cittadini, altri Comuni a noi
vicini fanno scelte opposte. Per esempio il Comune di San Giovanni Valdarno si
è impegnato a presentare nel prossimo CdA del proprio gestore idrico un
documento per ribadire l’illegittimità della permanenza della voce relativa
alla “remunerazione del capitale investito” in bolletta e l’impegno a
restituire il maltolto.
Progetto
Originario
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