mercoledì 20 giugno 2012

L'umiltà del volontariato autentico

Un paio di anni fa in occasione dell’organizzazione della tradizionale giornata dei volontari a Villa Giardino venne discussa con le associazioni del settore la possibilità di preparare un evento più in grande per il 2011, proclamato anno europeo delle attività di volontariato dal Consiglio dell’Unione Europea. Le idee proposte furono molte, ma l'intervento che più mi colpì venne da una delle volontarie, molto precisa nel sottolineare l'aspetto che nella discussione e nell’entusiasmo del momento effettivamente rischiava di perdersi: i rischi dovuti all’eccesso di esibizione e l’importanza dell’anonimato. E’ passato del tempo da allora, ma ho riflettuto spesso su quelle parole e sulla discussione che ne seguì. C’è una bella differenza tra promuovere un’iniziativa o portare a conoscenza della presenza di una realtà presente e utile sul territorio, e  viceversa,  esibire costantemente il proprio operato con toni trionfalistici. Qui da noi esiste un volontariato molto strutturato e coinvolto nello svolgimento di pubblici servizi. E’ normale che esso risalti all'esterno più di altri, anche solo per le uniformi indossate, rese necessarie dalla tipologia di servizio svolto. Esclusi questi casi, a mio avviso, il resto è solo esigenza di promozione dell’immagine. La maglietta-spot dalle scritte sgargianti, l’esibizione di gigantografie ad esaltazione del proprio operato, la presa di posizione precostituita su questo o quel tema, spesso lontane anni luce dal proprio dichiarato fine statutario, cosa hanno a che vedere con il pluralismo, con la promozione della partecipazione e con la solidarietà? Proprio nulla.
Come emerse da quella discussione di due anni fa, si tratta di un volontariato in via di smarrimento, avviato a perdere la sua natura più autentica o, peggio, utilizzato strumentalmente per altri fini. Mi dispiace molto che anche in una città come la nostra con una bella tradizione di solidarietà “silenziosa”, si stia affacciando questo tipo di volontariato ciarliero, esibito e propagandistico, che di solidale ed indipendente non ha proprio nulla.
Sonia Guarneri - Progetto Originario

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