lunedì 4 giugno 2012

La morale del tendone

Non fa onore al sedicente “astro nascente del civismo”, alis Alessio Berni, continuare ad accampare scuse e recitare la parte del perseguitato politico sulla vicenda del tendone di Docciola, quando la situazione è così semplice che l’hanno capita davvero tutti. Già a dicembre con un comunicato stampa del Consigliere Cocucci affermavamo: “non sembra proprio la scelta più opportuna quella di concedere l'organizzazione delle attività ricreative per le festività natalizie all'associazione “Etruria Promozione”, riconducibile ad Alessio Berni, coordinatore della Federazione civica assieme a Moschi. Concederla tramite trattativa privata assieme a un contributo pubblico di 3.500 euro, poi, sembra quanto mai sconveniente”. Per l’evidente buona regola che vuole separate attività politica e attività private. Ma anche perché a tutte le altre associazioni, volterrane e non, era stato sottoposto un bando che non prevedeva alcun contributo pubblico, creando così una situazione di disparità che un’amministrazione comunale dovrebbe sempre evitare. E’ storia che l’Amministrazione volterrana fece orecchie da mercante e affidò proprio ad Etruria Promozione la gestione delle iniziative invernali. E le magagne non tardarono ad affiorare. Appena montata la struttura, a molti dettero nell’occhio le pile di mattoni su cui era stato appoggiato il telaio: anche ai profani quell’assetto sembrava instabile e potenzialmente pericoloso. Fu così che, andando a leggere il verbale della Commissione di Vigilanza del 30 dicembre, scoprimmo che la stessa aveva richiesto espressamente di sostituire le pile di mattoni con elementi più idonei. Che i mattoni, però, non furono sostituiti lo attestano decine di testimoni oculari e un'ampia documentazione fotografica, tanto che sull'episodio grava una denuncia depositata alla Procura della Repubblica. Sicuramente il tendone fu smontato anzitempo, all'indomani del Consiglio Comunale in cui il tema fu affrontato pubblicamente. 
Per quanto riguarda il pagamento del suolo pubblico, che avrebbe dovuto essere perfezionato prima del 31 dicembre, non possiamo che lasciare la parola al sindaco Buselli che, incalzato da una nostra ulteriore interrogazione, nella risposta scritta del 30 aprile, ammetteva: “devo, alla luce dei nuovi fatti emersi, affermare che il pagamento non è avvenuto…”. Poche righe più avanti, il sindaco precisava: “le sanzioni previste… sono dettagliate nel regolamento per l’occupazione del canone del suolo pubblico”, e ancora: “competente all’applicazione è la società ICA… la quale, su espressa richiesta ha anticipato che l’importo della sanzione ammonta a circa € 38.000”. L'allegato tecnico allegato alla risposta del sindaco e datato 17 aprile, ribadisce: “l’ufficio ICA… informava gli uffici del Comune che da alcune verifiche fatte non risultava alcun pagamento da parte del Sig. Berni Alessio”.
A proposito del contributo comunale di 3.500 euro, abbiamo infine chiesto al sindaco se riteneva di dover erogare tale somma alla luce dello svolgimento successivo della vicenda. La risposta è stata degna del Proconsole Ponzio Pilato: “non è compito della parte politica impedire la liquidazione di un credito esigibile”. Siamo dunque a constatare una volta di più che la sovrapposizione fra attività politica e attività private produce risultati inquietanti. Non sembra ci sia molto da aggiungere se non che, come Consiglieri di questo Comune, ci aspettiamo che il sig. Berni provveda a regolarsi esattamente come un qualsiasi altro “comune cittadino” quando esercita un’attività. Ovvero, che osservi le prescrizioni relative alla sicurezza, versi i canoni dovuti entro i termini, altrimenti paghi le sanzioni previste dalle norme vigenti. Dopodiché per noi può tranquillamente partecipare a tutti i meeting che vuole, per impartire agli altri lezioni di morale politica. Se trova chi lo ascolta.

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