domenica 27 maggio 2012

I due pesi

In principio tanti volterrani erano disposti a perdonare molte cose a una squadra inesperta, in buona parte composta da giovani, come quella che portò Buselli a vincere le elezioni del 2009.  Qualche errore d'inesperienza era stato messo in conto e anche qualche difetto di competenza. Insomma gli errori in buona fede ci potevano stare. Il problema sorge quando la presunzione della buona fede non tiene più. Chi come noi di Progetto Originario ha vissuto l'esperienza della lista civica dall'interno ha avuto molte occasioni per constatare, prima con incredulità poi con amarezza, il processo di rapida degenerazione innescatosi dopo la vittoria elettorale. La parabola del caso Orsi fino alla vicenda del minieolico approdata in tribunale, le infinite ambiguità del sindaco sulle scelte urbanistiche e su Poggio alle Croci, l'opacità di molte operazioni politiche hanno costituito le tappe di un percorso di consapevolezza al cui termine abbiamo “sentito” con chiarezza che l'amministrazione in carica nulla aveva a che fare con ciò per cui ci eravamo impegnati in campagna elettorale. Ultima riprova di una rozza deriva opportunistica arriva dalla risposta pervenuta ad una nostra interrogazione sulla gestione delle sale comunali. Dal rendiconto allegato apprendiamo, infatti, che l'uso degli spazi pubblici, come ad esempio la Sala del Consiglio, è stato fatto sistematicamente pagare alle opposizioni, mentre è stato concesso gratuitamente (ma guarda un po'?) alla lista civica del sindaco e alla Federazione di appartenenza. Per limitarci ad un caso che conosciamo per esperienza diretta, qualcuno forse ricorderà l'incontro pubblico sul nucleare che organizzammo poco prima della tornata referendaria. L'iniziativa fu portata avanti con puro spirito di servizio, per fornire un'informazione il più possibile esauriente alla vigilia del voto, mettendo a confronto le tesi pro e contro il nucleare. Non aveva niente a che fare con la propaganda politica. Malgrado ciò la nostra richiesta di patrocinio fu respinta dalla Giunta Buselli, “trattandosi di un'iniziativa di carattere politico”. Come tenne a sottolineare lo stesso sindaco nella risposta scritta che ci inviò (Prot. 4823/2011). Il diniego ci costò 100 euro, che tuttavia avremmo speso volentieri se lo stesso principio fosse valso per tutti. Dalla risposta pervenuta alla nostra interrogazione (Prot. 4527/2012) scopriamo, però, che le iniziative tenute nella stessa sala del Consiglio dalla lista civica “Uniti per Volterra” non hanno portato un euro nelle casse del Comune. Infatti, nei giorni 24 giugno e 22 ottobre la lista civica UpV ha occupato la sala rispettivamente per la “Riunione esecutiva delle liste civiche aderenti alla Federazione Civica” e per la “Conferenza della Federazione liste civiche”. Sempre gratis. Forse non si trattava di iniziative di “carattere politico”, ma astrologico o gastronomico? Ci piacerebbe saperlo. La Federazione naturalmente è quella che ha per coordinatori Moschi e Berni, a cui ha aderito la lista di Buselli. Un Buselli che evidentemente applica due pesi e due misure: una “di riguardo” per il suo partito e gli alleati, e una micragnosa riservata a tutti gli altri. C'è un articolo della Costituzione troppo spesso dimenticato assai calzante. E' il numero 97 e recita: “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione”. Imparzialità, una virtù ignorata spesso da molti (al pari della Costituzione), perché in contrasto con faziosità e clientelismo. Pratiche di cattiva politica molto in voga, che si traducono immancabilmente in cattiva amministrazione. La morale che emerge da questo episodio minore è nota: chi può, ne approfitta e amen. Oggi, però, questi metodi hanno stancato: davvero non se ne può più dei continui favoritismi che certi politici riservano a se stessi e ai propri amici.

Fabio Bernardini, Progetto Originario

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