sabato 19 febbraio 2011

Una scelta inopportuna

Sentite le richieste effettuate dai gruppi di minoranza durante lo scorso consiglio comunale, cercherò di fare un po' di chiarezza sulle dichiarazioni che ho rilasciato alla stampa riguardo al tentativo di incaricare l'ex dirigente del settore tecnico del Comune di Camaiore per la progettazione dell'ampliamento del Museo Guarnacci. L'ingegnere in questione ci venne presentato come esperto di lavori pubblici a cavallo tra novembre e dicembre del 2009, fu accompagnato da un consigliere di maggioranza e all'incontro erano presenti anche altri consiglieri ed assessori. Prima ancora di iniziare a parlare, sfilò il cellulare di tasca e smontò la batteria, facendo anche una battuta sul fatto che oggi siamo tutti intercettati. Quel gesto ci colpì e non ci apparve una presentazione rassicurante. In una chiacchierata di circa un'ora ci spiegò che il Comune di Volterra aveva una capacità di spesa di oltre sei milioni di euro e che lui era stato dirigente al Comune di Camaiore oltre che un professionista qualificato collaboratore di aziende private. Qualcuno di noi lo guardava incredulo e qualche altro fiducioso. Ci rendemmo conto successivamente che i sei milioni di cui parlava altro non erano che i soldi vincolati dal patto di stabilità. Per chi non lo sapesse queste ingenti somme possono essere impegnate dall'Amministrazione, ma per legge non possono venire liquidate a chi effettua i lavori. Un'Amministrazione seria non può permettersi, grazie a degli escamotage finanziari, di far effettuare i lavori alle ditte sapendo in partenza di non poterle pagare. Infatti, se per realizzare le opere si portano al fallimento le imprese costruttrici, il risultato è quello di mettere in crisi le famiglie dei dipendenti: questa per noi era un'azione inaccettabile ed inconcepibile. Dopo quella volta non ricercammo l’ingegnere; solo l'assessore Moschi continuò a collaborarci.
Una mattina, dopo qualche mese, girando in Comune tra un ufficio e l'altro, ci rendemmo conto che i dipendenti erano in agitazione, ci raccontarono di aver visto per giorni l'assessore e il solito ingegnere che, senza alcun ruolo preciso, veniva a chiudersi nell’ufficio del primo per delle ore, lavorando a qualche ipotesi di progetto. Ad uno dei dipendenti comunali venne in mente di fare una ricerca su internet per vedere di trovare qualche informazione in più sul professionista di cui fino ad allora era noto solo il nome. Le notizie trovate sul web risultarono tutto tranne che rassicuranti. Emerse la storia dell'operazione denominata “affari sporchi” che coinvolse il Comune di Camaiore e nella quale l'ingegnere fu arrestato. La Procura della Repubblica contestò reati che andavano dalla corruzione, alla turbativa d'asta, dal falso ideologico all'abuso d'ufficio in concorso e continuato, a partire dall'anno 2004: anche se la magistratura non era arrivata ancora ad un giudizio definitivo, il quadro ci apparve abbastanza preoccupante. Decidemmo con gli altri di affrontare la questione in giunta e in quella sede vennero chiesti i dovuti chiarimenti all'assessore Moschi. Tentò di rassicurarci tutti, affermando che l’ingegnere era un ottimo professionista a cui stava per fare firmare l'incarico per l'ampliamento del Museo Guarnacci. Con tanti professionisti al di sopra di ogni sospetto in circolazione, la scelta ci parve quanto meno avventata. Si scatenò un'aspra discussione sull'opportunità di un simile incarico e alla fine riuscimmo a spuntarla. Credo che a questo punto risultino più chiari i motivi delle nostre incessanti richieste di condivisione e di trasparenza. Esse derivano da forti preoccupazioni, maturate nei mesi, riguardanti una gestione della macchina amministrativa priva della cautela che, a nostro avviso, è richiesta a chiunque sia investito di un ruolo pubblico.


Luigi Cocucci - Progetto Originario

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