Anche
a Volterra sono cominciati ad arrivare da parte di ASA spa i primi
rimborsi ai cittadini a cui è stato fatto pagare indebitamente il
canone per la depurazione degli scarichi fognari. Il riassunto delle
puntate precedenti è presto fatto. Le aziende italiane dell'acqua,
compresa ASA, tra le varie furberie legalizzate hanno imposto a
tappeto negli anni il pagamento del “canone di depurazione degli
scarichi fognari”. Poiché moltissime zone d'Italia ancora oggi non
dispongono realmente di un depuratore, alla maggior parte degli
utenti veniva fatto pagare un servizio che in realtà non ricevevano.
Possiamo tranquillamente parlare di “furto legalizzato”, perché
la fattispecie era stata non a caso prevista dall'art. 14 dalla legge
Galli (quella che nel 1994, all'epoca del governo Ciampi, introdusse
per la prima volta la privatizzazione dei servizi idrici). Contro
questo palese furto intervenne nel 2008 la Corte Costituzionale, che
decretò “indebita” quella voce di spesa tutte le volte che il
servizio di depurazione di fatto non venisse fornito, sentenziando
l'obbligo della restituzione retroattiva. In teoria, quindi, fin
dall'ottobre 2009 Asa avrebbe dovuto provvedere alla restituzione
della tariffa non dovuta, ma come sappiamo le cose sono andate
diversamente. L'azienda dell'acqua, con la complicità attiva dei
principali partiti politici a partire dal PD, per tutti questi anni
ha fatto orecchie da mercante. Secondo giustizia, trattandosi di un
canone indebito, il diritto alla restituzione dovrebbe valere per
tutti coloro che sono stati ingiustamente caricati della spesa ma,
poiché siamo in Italia, in pratica, l'utente ne ha diritto solo se
ne ha fatto specifica richiesta di restituzione. Chi tace invece
resta becco e bastonato.
Per
questo motivo nell'estate del 2012 Progetto Originario, naturalmente
senza l'aiuto di alcun partito, promosse la richiesta della
“remunerazione
del capitale investito”
ed assieme ad essa rilanciò
tra i cittadini del Comune di Volterra la campagna per la richiesta
dei rimborsi del canone di depurazione. Ricordiamo che non godono
della effettiva depurazione degli scarichi tutti i volterrani
residenti nel versante sud del capoluogo, oltre a quelli che abitano
le frazioni e le campagne. In pratica la grande maggioranza degli
utenti.
Sono
passati altri due anni e finalmente, proprio in queste settimane,
stanno arrivando i primi rimborsi, che variano in ragione dei consumi
ma in genere ammontano ad alcune centinaia di euro. Poiché
nell'insieme le cifre sono consistenti, alla scala dell'intero ambito
territoriale si parla di milioni di euro, risulta che Asa abbia
deciso di rimborsarne una parte direttamente e scalare la restante
parte sulle bollette future.
Ribadiamo
che vengono rimborsati soltanto coloro che hanno fatto richiesta di
restituzione; chi finora non lo avesse fatto deve sbrigarsi: c'è
tempo fino alla fine di settembre. Una copia del modulo per la
richiesta è pubblicata all'interno del nostro blog
(http://progettooriginario.blogspot.it/).
Progetto
per Volterra
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