sabato 7 settembre 2013

Strategie fatali

Il Consiglio Comunale aperto di martedì 3 settembre avrebbe dovuto essere l’occasione di un confronto con l’assessore regionale Marroni, per discutere e chiarire come il progetto della casa della salute verrà declinato a Volterra e in quale rapporto si porrà con l’ospedale cittadino. E’ chiaro infatti che la preoccupazione di una parte della popolazione, che condividiamo anche noi, è quella di assistere alla creazione di un modello assistenziale più leggero che introduca servizi che invece di aggiungersi ed integrarsi con quelli ospedalieri esistenti, vada a sostituirsi ad essi, rosicchiando ulteriori pezzi di ospedale.
Auspicavamo che l’incontro in sede istituzionale con l’assessore regionale alla sanità ci avrebbe dato l’opportunità di strappargli impegni formali davanti alla città e l’occasione per misurarne l’attendibilità sul campo successivamente.
L’assessore dopo una iniziale disponibilità per la data indicata ha comunicato che non sarebbe potuto venire, dimostrandosi disponibile per un incontro successivo. Per come avevamo inteso il senso di questo consiglio comunale e per l’importanza che per noi riveste il confronto con le istituzioni, ci sarebbe sembrato normale semplicemente proporre un’altra data. Il sindaco ha scelto, viceversa, di precedere ugualmente celebrando un consiglio comunale di tutt’altro segno. Alla fine è risultato chiaro il perché. Buselli infatti aveva preparato un consiglio comunale teso non tanto a ricercare un confronto con la Regione Toscana per giungere ad un punto di caduta comune, ma volto a preparare il terreno per uno scontro aperto fin da subito, facendo fronte comune con i territori periferici che da anni convivono con i tagli e col disagio della riduzione dei servizi.
Se da un lato è stato sinceramente interessante ascoltare ciò che accade o è accaduto in altri territori della Toscana perché ci ha offerto una visione più completa della situazione generale, è chiaro però che si è volutamente abbandonata senza neppure provare a percorrerla la strada del confronto con il nostro interlocutore principale che, volente o nolente, è e rimane la Regione. Questa scelta strategica unilaterale di Buselli, che ha platealmente disatteso il mandato che il Consiglio Comunale gli aveva affidato con delibera del 28 giugno scorso, può diventare pericolosa in questa fase rischiando ricadute controproducenti. Far saltare il tavolo della trattativa prima ancora di averlo riunito e prima ancora di conoscere compiutamente le posizioni altrui, di fatto ci ha bruciato da subito una possibilità importante che era quella di ragionare serenamente con l’interlocutore istituzionalmente competente.
Non si può dimenticare, infatti, che ad oggi il metodo esclusivamente rivendicativo, reiterato a più riprese, non ha sortito alcun effetto benefico sui nostri servizi ospedalieri. Anzi è un fatto incontestabile che dal 2009 ad oggi abbiamo perso irreversibilmente il punto nascita e la pediatria, abbiamo subito il doloroso accorpamento della cardiologia a medicina e il consistente ridimensionamento del laboratorio analisi. Forse questi pesantissimi tagli avrebbero dovuto far riflettere più a fondo sull’efficacia delle strade percorse finora. Per una volta ci pareva veramente opportuno farci promotori di un tentativo di confronto sereno con le istituzioni, sperimentando finalmente i percorsi della via politica che alla fine in questi casi dovrebbe essere la via maestra.

                                                                                                           
Progetto Originario

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