Dato
che il caldo afoso della piena estate induce alla rilassatezza, e per
chi può permetterselo al riposo e allo svago, pensiamo di fare cosa
gradita ai lettori segnalando tre notiziole apparse proprio in questo
periodo, forse poco valorizzate.
Il
28 luglio, in un Consiglio Comunale di mezza estate tenutosi a
Bologna, una larga maggioranza (Pd, Pdl e lega) ha deciso di non
tenere conto dell'esito del referendum consultivo che chiedeva di
destinare per intero gli insufficienti fondi comunali alla scuola
pubblica, evitando di finanziare, in una fase di estreme
ristrettezze, con un milione di euro le scuole paritarie (in
definitiva le scuole private delle organizzazioni cattoliche). Hanno
votato contro il provvedimento firmato da un montiano del Centro
Democratico i gruppi consiliari di 5 Stelle e Sel, mentre un solo
consigliere del Pd, della corrente dei renziani, si è
coraggiosamente astenuto. Il comitato promotore del referendum ha
parlato di ipocrisia, mentre il sindaco Merola ha dichiarato di non
temere la convergenza tra Pd e partiti della destra. Il Consiglio si
consumava mentre Papa Francesco, durante il volo da Rio a Roma,
dichiarava ai giornalisti presenti che tutte le lobby non vanno bene.
Passiamo
alla laguna di Venezia. Qui, un'indagine delle Fiamme Gialle ha messo
in seria discussione il Consorzio Venezia Nuova, che gestisce i fondi
per la costruzione del Mose, l'opera ciclopica che dovrebbe salvare
la città dall'acqua alta. La fine dei lavori è prevista per il 2016
e il costo totale dell'opera è stimato in 5.493 milioni di euro. Nel
corso dell'indagine è stato arrestato il presidente del Consorzio
Venezia Nuova, Mazzacurati, assieme a numerose altre persone accusate
di turbativa d'asta (per aver pilotato l'assegnazione di appalti) e
emissione di fatture false che si pensa servissero per creare fondi
neri. Il fascicolo comprende ben 740 pagine di cui ben 400 sono
coperte da omissis. Pare, infatti, che su molte figure di primo piano
siano in corso ulteriori indagini (unico politico ufficialmente
coinvolto finora è il sindaco di Venezia, Orsoni, alla guida di una
maggioranza che va dal Pd all'Udc). Sotto la lente soprattutto i
flussi di denaro che dal Consorzio sarebbero approdati ai soggetti
più disparati. Sfiorati dall'indagine anche Gianni e Enrico Letta.
Il Presidente del Consiglio a causa della perquisizione che avrebbe
avuto luogo nella sede romana della sua Fondazione, “VeDrò”, a
cui sarebbero arrivate sponsorizzazioni del Consorzio veneziano nel
2011 e nel 2012.
L'ultima
notizia da spiaggia riguarda il sistema sanitario nazionale ed è
ripresa da un'inchiesta de L'Epresso del 1 luglio. Da questa
apprendiamo che per la prima volta in Italia due farmaci salvavita
contro il cancro sono disponibili solo a pagamento. Chi vuole curarsi
dovrà pagare più di 1.000 euro alla settimana. In attesa che la
Costituzione venga cambiata, è stata semplicemente dimenticata.
Infatti le autorità sanitarie il 27 maggio scorso hanno deciso che
il Pertuzumab (Roche) e l'Afibercept (Sanofi-Aventis) siano ammessi
alle farmacie ma a totale carico del malato. Il primo costa 6.000€
per le prime due somministrazioni e poi 3.000 ogni 21 giorni, mentre
il secondo dovrebbe incidere per 4.000 euro ogni tre settimane.
Ripetiamo: per la prima volta due farmaci salvavita sono stati
ammessi dal servizio sanitario nazionale ma non rimborsati. Infatti,
la nostra decennale Costituzione e i suoi garanti non hanno evitato
che il ministro Balduzzi del governo Monti varasse una norma che
permette che anche i farmaci ammessi come efficaci possano non essere
ammessi al rimborso dal Ssn. Temporaneamente, un avverbio che in
Italia sembra leggero come una piuma. Buone vacanze.
Progetto
Originario
Nessun commento:
Posta un commento