GRUPPO CONSILIARE
PROGETTO ORIGINARIO LISTA CIVICA
Spett.
Sig. Sindaco Comune di Volterra, Marco Buselli
OGGETTO: OSSERVAZIONI (AI SENSI
DELLA L. R. 1/2005) ALLA VARIANTE GESTIONALE DEL RU DI VOLTERRA adottata con
Del. N° 30 C.C.
Del 16/04/2013 e pubblicata sul B.U.R.T. In data 29/05/2013
Considerazioni Generali
La prima considerazione generale
scaturisce dal contenuto della relazione della curatrice del processo
partecipativo: “ Il processo partecipativo intitolato “L’urbanistica a piedi
per Volterra” ha previsto più appuntamenti, articolati con metodi e impegni
orari diversi, così da consentire ai cittadini di poter scegliere forma di
coinvolgimento più gradita; nonostante questo la partecipazione dei “semplici
cittadini” è stata piuttosto bassa (una decina di persone in tutto). Difficile
capire se le motivazioni siano attribuibili al fatto che l’urbanistica è
solitamente percepita come una materia un po’ ostica, da addetti ai lavori,
oppure alla fiducia comunque riposta nell’operato dell’Amministrazione, più
semplicemente, a una scarsa pubblicizzazione dell’iniziativa.”. Una decina
di persone in tutto può essere considerato
un numero assolutamente
insignificante rispetto alla comunità volterrana e va effettivamente ricercata
la ragione per la quale così pochi cittadini si siano interessati ai temi in
questione. Possono essere fatte alcune ipotesi: la prima è che, come conferma
l'opinione espressa su vari mezzi di comunicazione della categoria dei tecnici
dell'edilizia volterrani, gli incontri conoscitivi non siano stati
pubblicizzati. Un'altra è che i cittadini non ripongano fiducia
nell'amministrazione che li ha promossi oppure che i temi trattati nella
variante non siano temi sentiti da chi abita il territorio. Ognuna di queste
ipotesi dovrebbe fornire spunti di riflessione.
Un 'altra osservazione generale,
che deriva direttamente dall'ultima ipotesi espressa sopra riguardo alla scarsa
partecipazione concerne uno dei temi che in campagna elettorale era molto
sentito dagli elettori e su cui il candidato Buselli si spese nel programma,
dicendo che li avrebbe cancellati: gli SD (Schemi Direttori). Essi erano
considerati dalla Lista Civica strumenti non adatti alla realtà di Volterra
perchè implicavano interventi coordinati pubblico-privati poco plausibili nella
nostra piccola realtà. Dal programma amministrativo “ Affinché non vengano
esclusi i soggetti locali che lavorano nell’ambito dell’edilizia dai principali
progetti previsti nelle aree a trasformazione (le nuove zone edificabili), si
dovrà ripensare il ricorso all’uso dei Piani Complessi d’Intervento,
limitandone l’uso solo ove davvero necessario (SD 1 ed SD 3). Per le restanti
aree dovrà essere previsto il ricorso di strumenti più agili, quali i piani
attuativi,guidati attraverso le linee di eventuali schede normative (con le
quali si potranno predisporre progetti alla portata degli operatori edilizi
volterrani)”. Una variante del genere non è coerente con ciò che era stato
annunciato nel programma elettorale. Non è stato modificato nulla di rilevante:
ci si è limitati a deperimetrare alcuni pezzi di territorio e a toglierli dagli
SD assegnando loro un intervento diretto.
Ultima, breve, considerazione di
carattere generale riguarda i tempi della Variante: è noto che il vigente RU è
stato approvato nel 2009 e che, quindi, secondo le procedure canoniche indicate
nella L.R. 1/2005, l'Amministrazione avrebbe già dovuto avviare le procedure
per la sua revisione quinquennale. Tale revisione, che prevede la valutazione
di ciò che è stato realizzato e di ciò che è rimasto sulla carta è un momento
molto importante per apportare modifiche al RU e per aggiornarne il quadro
conoscitivo in modo da approdare ad uno strumento attualizzato e auspicabilmente
utile. In questa ottica si sarebbe dovuto procedere ad una revisione accurata
del RU e utilizzare quel momento progettuale per inserire i contenuti che
invece si sono voluti esplicitare con una variante gestionale tardiva ed
onerosa dal punto di vista delle risorse pubbliche impiegate.
Osservazioni specifiche sulle
norme variate:
OSSERVAZIONE N°1 :
Art. 51 bis c. 1
delle Norme di Attuazione del RU
Ampliamento cimitero: l'area in cui si prevede l'ampliamento
presenta notevole delicatezza dal punto di vista geologico, per l'orografia del
versante e soprattutto perché non risulta siano stati fatti studi di
approfondimento per verificare la presenza di una falda idrica e la sua eventuale
profondità. Si chiede, quindi, di portare avanti uno studio geologico accurato
prima di progettare l'ampliamento dell'area cimiteriale.
OSSERVAZIONE N°2 :
Art. 95 bis c. 2
delle Norme di Attuazione del RU
Rispetto alle schede per gli
edifici agricoli non classificati indicare il "risanamento
conservativo" come attuale
intervento ammissibile è francamente poco tutelativo: con il risanamento
si ammette, infatti, un intervento che può comprendere anche il cambio di
destinazione d'uso. Sarebbe meglio inserire norme di salvaguardia che
ammettessero interventi fino alla “manutenzione straordinaria” e se il
proprietario ritiene di poter ottenere una abilitazione per interventi
ulteriori dovrebbe presentare istanza per classificare il suo immobile, come
prevedono le norme alla fine del medesimo comma 2.
OSSERVAZIONE N°3 :
Art. 95 bis c. 3 delle Norme di Attuazione del RU
Per la presentazione di istanza
di classificazione dell'edificio da parte del privato non sembra corretto
affermare che “In caso di approvazione della classificazione
proposta, essa verrà ratificata dal Consiglio Comunale senza che tale
procedura costituisca variante al presente RU”
La ratifica del Consiglio
Comunale di per sé significa che lo strumento urbanistico è stato variato e questo implica l’obbligo di affrontare l'iter
canonico di una variante con adozione, osservazioni dei privati (magari i
confinanti a quell'edificio da schedare avrebbero qualcosa da ridire.....),
controdeduzioni e approvazione.
OSSERVAZIONE N°4 :
Art. 98 c.4 delle Norme di Attuazione del RU
Non si capisce come mai si
inserisca un progetto così fumoso all'interno della variante e perchè non si
decida di sottoporre l'area a un piano di recupero. La giunta non è un organo
che possa decidere in autonomia “...procedure da seguire, i contenuti e le
caratteristiche degli interventi e delle funzioni ammissibili, le priorità di
interesse generale e in particolare la funzionalità del sistema degli spazi
pubblici e di uso pubblico, con specifico riguardo al sistema della mobilità e
della sosta”. In simili ambiti è
utile che le decisioni politiche siano integrate da competenze tecniche
specifiche e che il piano fosse inserito in un più ampio ragionamento
urbanistico. L’obiettivo può essere raggiunto predisponendo un piano di recupero ad hoc.
OSSERVAZIONE N°5 :
Art. 122 delle Norme di
Attuazione del RU
La SS 68 fa parte delle grandi vie di comunicazione
che vengono individuate nello strumento urbanistico sovraordinato al RU, quindi
nel Piano Strutturale: per inserire ex novo o variare il percorso di una
arteria del genere si deve far ricorso a variante al PS.
OSSERVAZIONE N°6 :
Art. 127 delle Norme di
Attuazione del RU
Nuove edificazioni
Come considerazione generale a
questo articolo si può affermare che non è giustificabile la previsione di
ulteriore nuova edificazione dal momento che il mercato immobiliare è fermo da
diversi anni, che non sono partiti neppure gli interventi di realizzazione di
nuovi alloggi che erano già inseriti nel RU e che in Volterra sono presenti
numerosissimi appartamenti vuoti.
La variante prevede nuova
edificazione per un totale di 5.550 mq di SUL
per un numero max di 32 alloggi: numeri francamente eccessivi per essere
inseriti in una variante gestionale che (lo dice il nome) ha lo scopo di
migliorare l'operatività dello strumento urbanistico e non di ripianificare o
ampliare l'offerta abitativa del comune. Per fare questo sarebbe necessaria una
analisi mirata ad aggiornare il quadro conoscitivo del RU e verificare se ci
sono le condizioni sociali e di mercato che giustifichino un incremento delle
volumetrie da realizzare all'interno di questo RU. Se si considera che ogni 5
anni il RU deve essere revisionato per legge, era auspicabile attendere la naturale
fase di revisione per prevedere eventuali volumi nuovi.
NE16
Area
residenziale in zona San Felice:
l'area
interessata dalla variazione è adiacente all'attuale polo scolastico di San
Felice che, con la previsione di variante, vedrà per sempre compromessa ogni
opportunità di un ampliamento, nel caso in cui in futuro ci fosse bisogno di
ulteriori attrezzature scolastiche. Per tale motivo risulta urbanisticamente irrazionale
occupare con edilizia residenziale, ancorchè PEEP, questa area.
NE 20
Costruzione
della caserma della Guardia di Finanza: non sembra una collocazione
urbanisticamente coerente, perchè l'area, che si trova vicinissima allo Stadio
Comunale, presenta una vocazione ad impianti sportivi. Ne è conferma il fatto
che il campo da calcio presente attualmente sull'area è molto frequentato e non
sarebbe certamente gradita una sua soppressione, visto il suo uso come campo di
calcio complementare allo Stadio.
OSSERVAZIONE N°7
Art. 129 comma 15 delle Norme di Attuazione del RU
Area a trasformazione dei
Macelli
L'individuazione
dell'area ex Macelli come polo ad attrezzature pubbliche o di uso pubblico
merita uno studio più approfondito e delle specifiche più chiare: cosa si vuole
inserire in questi immobili? Se si pensa ad un quartiere fieristico per mostre
o eventi (come l'amministrazione ha talvolta ipotizzato in via informale) si
deve stare molto attenti nella valutazione degli accessi all'area. Attualmente
la viabilità che conduce ai Macelli non è in grado di contenere grossi flussi e
la zona non è nemmeno in grado di soddisfare necessità di sosta aggiuntive.
OSSERVAZIONE N°8
Art. 137 c. 5delle Norme di Attuazione del RU
Nuovo impianto di distribuzione di
carburante sulla SS 68 nei pressi del podere Sasso Gianni
Non a
caso all'interno della norma che prevede questa nuova infrastruttura si parla
di mitigazione degli impatti paesaggistici: l'area presenta, infatti, un
notevole pregio dal punto di vista del paesaggio e dell'ambiente naturale. A
fronte di queste peculiari caratteristiche e considerando che un impianto di
distribuzione carburanti, secondo le normative vigenti, deve essere realizzato
su ampi spazi e deve prevedere ampie distanze dalla viabilità, viene da
chiedersi se è davvero necessaria la sua previsione in quest'area. Sicuramente
sarebbe urbanisticamente più coerente posizionare il nuovo impianto più vicino
al centro abitato o comunque presso zone già urbanizzate. Considerazioni del
genere sono decisamente ovvie e ampiamente consolidate: infatti, sono state
mosse anche da cittadini e tecnici che hanno preso parte agli incontri
conoscitivi in sede di predisposizione della variante, ma di essi finora non è stato
tenuto conto.
OSSERVAZIONE N°9
Art. 19 delle Norme di Attuazione del RU
Realizzazione di un invaso artificiale
Si chiede di cancellare la
previsione riportata all'Art. 19 delle Norme di RU per le sopravvenute
conoscenze derivate dallo studio
condotto dai professori Molli e Cerrina, scaturito dalla Convenzione tra WWF e
CNR di Pisa, che hanno evidenziato carenze nel quadro conoscitivo di supporto
al progetto del Lago di Puretta e significative fragilità dell'area fino a poco
tempo fa non considerate.
Inoltre di recente sono state
individuate soluzioni per l’approvvigionamento idrico alternative decisamente
meno impattanti e meno costose, tali da poter considerare del tutto superata
questa previsione.
I consiglieri
Fabio Bernardini
Luigi Antonio Cocucci
Sonia
Guarneri
Vera Trinciarelli
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