venerdì 20 luglio 2012

Senza regole

Oltre undici ore. Questa in conclusione è stata la durata del Consiglio Comunale fissato dal Sindaco Buselli per il 22 giugno 2012. Giornata scelta da lui,  così come l’orario e la lista degli argomenti in agenda. Ovviamente il Consiglio viene convocato  alle ore 15.00 per poi iniziare, per i soliti problemi dell’ultima ora,  alle ore 16,30. Chiusura dei lavori alle ore 3,30 del mattino. All’ordine del giorno ben venti punti tra cui alcune cosette da nulla come il bilancio di previsione e Poggio alle Croci. In un comune normale sia il bilancio che il Piano attuativo di Poggio alle Croci avrebbero meritato un Consiglio Comunale dedicato. Qui da noi no. I Consigli Comunali sono fatti per assolvere ad una fastidiosa formalità e soprattutto organizzati per garantire la presenza di undici consiglieri, i fedelissimi di Buselli, indispensabili per deliberare senza alcun accordo con gli altri gruppi.
Questo, nella logica di gestione del potere che non conosce regole, giustifica la convocazione dei consigli comunali a piacimento, nelle ore più improbabili, con valanghe di punti all’ordine del giorno, che generano discussioni prolungate fino all’alba del giorno dopo. Per non parlare del materiale oggetto di discussione trasmesso sempre all’ultimo tuffo, perché le minoranze meno ne sanno, meglio è.
Del resto affastellare una serie interminabile di argomenti, talora molto importanti, in un’unica seduta serve principalmente a trasformare il Consiglio Comunale da assemblea capace di entrare nel merito delle questioni in una stracca maratona caotica. Nella speranza, spesso vana, che in presenza di una soverchiante stanchezza fisica dei membri, il Consiglio Comunale almeno dalla metà in poi proceda per inerzia, per alzate di mano successive, possibilmente mute. Senza che la maggioranza debba fornire particolari spiegazioni al proprio operato e discussioni quasi azzerate. Anche perché la maggioranza sa fin troppo bene che quasi ogni volta che accetta il confronto si espone a figuracce clamorose. Come quelle in cui sono incappati il sindaco e l’assessore Lonzi durante l’ultima seduta del Consiglio, parlando di Poggio alle Croci. Quando, nel tentativo di giustificare il loro cambio di rotta con pieno assenso alla chiusura dell’area, hanno cercato di stravolgere i contenuti del programma elettorale della lista civica. Che perfino Cucini ha dimostrato di conoscere meglio di loro.
Sonia Guarneri, Progetto Originario

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