lunedì 7 novembre 2011

«Orsi sindaco ombra della città»

 VOLTERRA. «Orsi ha ragione a dire che era il sindaco ombra di Volterra». Chiaro, perentorio e con la voglia di articolare la sua affermazione: lui è Luigi Cocucci, ex consigliere con delega uscito dalla maggioranza a fine 2010 insieme a Vera Trinciarelli e agli ex assessori Fabio Bernardini e Sonia Guarneri con cui ha dato vita al gruppo di opposizione Progetto Originario.
 Viene direttamente chiamato in causa dall’imputato Emanuele Orsi, il super esperto dai titoli fasulli che conquista a parole la piena fiducia del sindaco Buselli e dell’assessore Paolo Moschi, oltre a due incarichi pubblici come presidente della casa di riposo Santa Chiara e come amministratore unico di Asav. Per lui la giunta volterrana conia addirittura l’incarico di consigliere politico personale di Moschi, appunto.
 E proprio secondo Orsi, Cocucci sarebbe stato nel mirino di una manovra architettata proprio dall’amministratore che si occupa di opere pubbliche per chiederne le dimissioni, da parte della lista civica Uniti per Volterra - così è avvenuto.
 Oggetto del contendere il business dei parcheggi e alcuni documenti sul posteggio interrato di Docciola di cui Cocucci ha una percentuale di proprietà, che Moschi avrebbe consegnato a Orsi a Castiglioncello il 7 gennaio 2011 alla presenza di un imprenditore (il super consulente era già indagato e Moschi aveva dichiarato in consiglio comunale nel novembre 2010 di non avere piu’ contatti con lui), con lo scopo di diffonderli.
 Tornando alla questione di Orsi-sindaco ombra, Cocucci conferma. E racconta alcuni aneddoti delle segrete stanze - ma forse ce ne erano altre piu’segrete - a sostenere la tesi che a livello decisionale Orsi era l’asse portante di un triangolo a prova di dissenso, con il sindaco Marco Buselli e l’assessore alle opere pubbliche. «Ogni volta che dovevamo decidere qualcosa in giunta, il sindaco arrivava con chiare decisioni preconfenzionate, in cui i margini di confronto erano ridotti al lumicino», racconta. Con l’andar del tempo - questa corsia preferenziale a tre è andata avanti fino al settembre 2010 periodo in cui il nostro giornale ha scoperchiato il caso - in giunta qualcuno comincia a farsi domande e a chiedere. «Come presidente del S.Chiara e amministratore di Asav Orsi non veniva mai in giunta a relazionare quel che faceva, noi lo chiedevamo al sindaco ma a lui non sembrava preoccupare la cosa. Morale della favola non sapevamo ufficialmente niente di che faceva, ci informavamo attraverso i dipendenti». E anche alle riunioni dell’Aato rifiuti non veniva incaricato l’assessore all’ambiente Fabio Bernardini a presidiare, bensì Emanuele Orsi. «Il sindaco incaricava Orsi di andare, e poi non veniva mai a informare la giunta di quel che faceva, con il beneplacito del sindaco», conclude Cocucci.
- Francesca Suggi

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