lunedì 10 ottobre 2011

Ma l'Auxilium no

Nell'ultimo Consiglio Comunale del 28 Settembre, assumendo le preoccupazioni di alcuni dipendenti di Santa Chiara e Auxilium Vitae, il nostro Gruppo Consiliare di Progetto Originario ha presentato due mozioni, con le quali intendeva impegnare il Sindaco ad invitare i Presidenti delle due strutture in Consiglio, per parlare delle difficoltà che le due aziende stanno affrontando in questa difficile fase di crisi. Sul Santa Chiara il documento è stato votato all'unanimità, ma per quanto riguarda l'Auxilium la maggioranza Buselli-Moschi-Bassini ha detto no. Secondo il nostro Gruppo, invece, sarebbe stato necessario e auspicabile dedicare entro la fine dell'anno due distinte sessioni di Consiglio Comunale ad approfondire situazione, possibilità e prospettive sia dell'ASP Santa Chiara che del Centro di Riabilitazione Auxilium Vitae. Perché in questa fase affiorano difficoltà significative per entrambe le strutture, come evidenziato dai bilanci 2010 che mostrano perdite di esercizio di 270.000 euro circa per il S. Chiara e di 548.000 euro circa per Auxilium. Trattandosi di realtà attualmente fondamentali per la zona, sia per i servizi erogati sia per le ricadute lavorative che offrono, il Comune a nostro avviso non può lavarsene le mani. Nel caso del Santa Chiara, il Comune per legge è obbligato al controllo, quindi la nostra iniziativa era veramente difficile da respingere. Già una delibera di Consiglio del 27 Gennaio scorso aveva impegnato il Sindaco ad aggiornare periodicamente il Consiglio Comunale sulla situazione dell'A.S.P. Santa Chiara, ma come altre era rimasta lettera morta. Per questo valutiamo utile che venga a parlare al Consiglio direttamente il Presidente Bacci che, a un anno dal suo insediamento, dovrebbe avere approfondito a sufficienza le condizioni dell'azienda, le cause e i possibili sviluppi dell'attuale situazione di difficoltà.
D'altra parte non riusciamo proprio a capire gli imbarazzi che provano i Consiglieri della maggioranza ad occuparsi anche di Auxilium Vitae, che - ricordiamo - è una società a maggioranza pubblica, partecipata anche dal Comune di Volterra, operante nel settore delle riabilitazioni e integrata nel sistema sanitario regionale. Trattandosi di una realtà locale assai importante per i servizi resi, per gli scambi con l'ospedale e, non ultimo, per i posti di lavoro che procura (circa 180), pensiamo meriti di diritto l'attenzione del Consiglio Comunale in un momento tanto difficile. Oltretutto il bilancio del centro di riabilitazioni dipende per buona parte dai rapporti di collaborazione e dalle convenzioni che lo legano alle Asl, dunque è evidente che su questi temi potrebbe tornare assai utile il sostegno attivo delle istituzioni locali, specie se scaturito da posizioni unanimi espresse dal Consiglio. Per la maggioranza, però, “non sta bene” invitare i rappresentanti di una società per azioni; anche se questa società è a maggioranza pubblica, anche se ha per soci i Comuni locali compreso il nostro, anche se opera nel settore sanitario, anche trovandosi in un momento così difficile. Non sta bene, dicono, ma senza saper esprimere una ragione plausibile. A dimostrarlo l'evidente nervosismo dell'assessore Tonelli che, pur di fronte a un tema che la poneva in una situazione di conflitto di interessi, ha preso ripetutamente la parola affinché il Consiglio non  arrivasse ad una posizione mediata. Fatti tutti gli scongiuri del caso, c'è da sperare che in mezzo a questa lunga crisi la situazione non si aggravi ulteriormente, indebolendo una struttura già sottoposta alla dura concorrenza di altri importanti centri, che magari nel frattempo si stanno attrezzando attivando tutte le collaborazioni necessarie. Giova ricordare che fino al 2010, la Fondazione CRV nella nostra zona ha funzionato come propulsore e, nel caso, ammortizzatore per le difficoltà incontrate da molte attività locali, ma che quest'anno e (perlomeno) il prossimo difficilmente sarà in grado di offrire un sostegno concreto. Ragione di più per cercare di capire a fondo le attuali difficoltà e all'occorrenza far subito quadrato attorno agli enti più qualificati e importanti per la nostra area. Chi pensa che le istituzioni locali debbano servire anche a difendere e sostenere il tessuto economico e sociale del territorio può ben comprendere certe necessità. Chi pensa, invece, che le istituzioni debbano limitarsi ad altro, può cavarsela sostenendo che “non sta bene” che il Comune si occupi delle società per azioni.

Progetto Originario

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