venerdì 22 luglio 2011

Grazie ASL 5!

Passano pochi giorni dalla chiusura del Punto Nascita volterrano e la Asl 5 se ne esce con un bel manifesto dal titolo “La Gravidanza in Alta Val di Cecina”, che pubblicizza il percorso nascita e dà indicazioni sui servizi offerti e sulle strutture a cui rivolgersi. La prima cosa da chiedersi è: perché solo adesso? Perché negli anni trascorsi non si è mai ed in nessun modo pubblicizzato il Punto Nascita di Volterra, anzi è stato mantenuto un rigoroso silenzio sul progetto sperimentale affidato al Dottor. Srebot, mai infranto negli ultimi tre anni trascorsi prima della chiusura? Ma andiamo nel dettaglio. Il manifesto esordisce dicendo che la Asl garantisce a tutte le donne dell’Alta Val di Cecina l’assistenza durante tutto il percorso nascita. Ci mancherebbe che non  lo facesse! Altrimenti sarebbe disatteso l’articolo 32 della Costituzione, che sancisce la tutela del diritto alla salute. Si percorrono poi i vari steps del percorso nascita. Si nota il riferimento all’accesso a visite ed esami gratuiti durante la gravidanza. Su questo dobbiamo soffermarci infatti non è del tutto vero: le liste di attesa per le ecografie costringono spesso le donne ad usufruire del servizio a pagamento o in alternativa a rivolgersi ad altre strutture della Toscana, anche molto distanti, con tutti i disagi connessi.
In caso di dubbi si suggerisce di rivolgersi al consultorio aperto tutti i giorni dalle 8 alle 20. E dopo le 20? Chi ha scritto questo manifesto ha una benché minima idea dello stato d’animo e delle condizioni di una donna a fine gravidanza, quando il minimo segnale mette in allarme e spesso si corre in ospedale per fare un tracciato o una visita di controllo? Dove bisognerà rivolgersi in questi casi, visto che il reparto la sera è chiuso? Al 118? Al pronto soccorso? Oppure si dovrà partire direttamente con la valigia in macchina verso il Punto Nascita più vicino (o per meglio dire, meno distante), col rischio di essere rimandati a casa per falso allarme?
Riguardo all’evento parto, si indirizzano le donne a partorire presso l’ospedale Lotti di Pontedera, dichiarando che il trasferimento potrà essere fatto “naturalmente” con mezzi propri (a proprie spese e a proprio rischio e pericolo, ci sarebbe da aggiungere) oppure chiamando il 118 che provvederà all’attivazione del servizio. Più avanti si legge però di rivolgersi al 118 ma per le emergenze. Viene da chiedersi da dove parta l’ambulanza che dovrà trasferire la donna al Lotti in condizioni diciamo normali. Come al solito, da Calci? Bisognerà attendere che questa arrivi magari (come è prassi) per poi ripartire per Pontedera? Nella migliore delle ipotesi forse in due ore ce la caveremo. Che tipo di assistenza si troverà poi sull’ambulanza? Un’ostetrica o un ginecologo pronto ad intervenire in caso di complicanza del travaglio o per aiutare la donna in un eventuale parto urgente? Nessuno lo specifica. In tutto questo non vengono ovviamente contemplati i problemi che potrebbero mettere in difficoltà il trasferimento in caso di maltempo, strade ghiacciate, neve, ecc… Cause di forza maggiore, si dirà. Sì, ma le conosciamo bene, sappiamo a quale rischio si espongono le donne e se domani qualche incidente dovesse accadere, non si potrà dire che arrivi inatteso.
Chiuso il Punto Nascita ci viene gentilmente offerto questo bel manifesto. Riteniamoci fortunate, donne dell’Alta Val di Cecina! C’è chi pensa a noi. Un pezzo di carta al posto di un reparto accogliente, efficiente e sicuro. Grazie ASL 5!

Manola Rosa – Progetto Originario

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